CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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     Adriatic Odissey 2001                                          Classe Dinghy12'  -  Flotta della Romagna                              

  Un'avventura dei nostri amici dell'Adriatico Wind Club di Ravenna

 Resoconto (breve) del Raid "Ravenna -Venezia"  e del "Gemellaggio" col loro circolo                           
                               

   Dal giornale di bordo "Refolo" della flotta della Romagna Dinghy 12p

"Un idea o forse un sogno nato dodici mesi prima da mente romagnola, non completamente a posto, si stava realizzando.

ci muoveva il desiderio di misurarci con la navigazione lungo costa  con la veterana delle derive, il "Dinghy 12p" un modo diverso del solito uso già praticato in passato, negli anni '38 , nel millennio scorso, come ci ha fatto notare lo storico della classe Paolo Rastrelli nel suo splendido libro "La leggenda del Dinghy"

In tempi di democrazia eravamo i primi a tentare questa impresa.............Il Raid Ravenna -Venezia.Partenza il 26 Giugno;   quattro Dinghy, alle 11.05 salpano dalla spiaggia dell'Adriatico Wind Club di porto Corsini di Ravenna destinazione Venezia.."

La prima tappa la foce del Po a Goro

..."Alla foce di Goro , a poche miglia dall'arrivo, la navigazione si fa impegnativa. La corrente in uscita e il vento che spinge il mare in entrata creano un'onda fatta di cavo profondo e cresta frangente...inizia la sofferenza, l'andatura ci faceva navigare malamente imbarcando sempre più acqua....

Seconda tappa

..."La navigazione , poppa traverso , e splendida, tra canne di fiume, rari e vecchi edifici abbandonati , pescatori con bilanciere stupiti del nostro passaggio , aironi, cavalieri d'Italia, canti d'uccelli e silenzio. Il mare respira, il fiume sembra vivere in apnea"....

Terza ed ultima tappa

..."E il 28 Giugno ed ha inizio l'ultima tappa del Raid.All'uscita nella laguna di Levante il vento rinforza e dobbiamo imbragarci per mantenere l'assetto dell'imbarcazione....di fronte all'isola di Albarella il vento rinforza ancora , decidiamo di atterrare sull' isola e di  mandare il nostro mezzo di appoggio a verificare lo stato del mare....proibitivo. Attendiamo in banchina del molo, ma la situazione meteo non cambia.

La scelta è di risalire al traino il Po di Levante.....finalmente alle 21.00 giungiamo in prossimità del Lido di Venezia dove decidiamo di lasciare le imbarcazioni, per poi raggiungere il Circolo Velico Casanova a San Giuliano.

Finalmente alle 23.00 di Giovedì sera approdiamo presso la base del C.V.C."...

 

 

 

 

 

 

 

   Cronaca dal Presidente CVC

   
 Erano circa le 22.00 ed eravamo preoccupati dei nostri amici di Ravenna, sapevamo delle avverse condizioni meteo e da un contatto telefonico alle 15.00, della scelta di abbandonare l'idea di arrivare quello stesso giorno.

Verso le 22.00 arrivano, nel buio prato del circolo, una copia di ragazzi preoccupati di dove fossero finiti i loro amici e  che secondo le loro ultime informazioni dovevano essere arrivati già da un pezzo....

Da qui capimmo che avevamo a che fare con ..gente un pò fuori dal comune..

Alle 23.00 , stanchi , stravolti dalla fatica, eccoli comparire, dalla nera laguna  una qualità di zombi non ancora nota avanzava verso di noi.......... erano loro, i Dinghisti.

Era la prima volta che li vedevamo, ci eravamo scambiati delle mails, e ultimamente qualche telefonata. Naturalmente in quel momento ci beccarono col bicchiere di vino in mano, stavamo come al solito festeggiando qualcosa.....parteciparono con noi alla festina e gli organizzammo la giornata successiva. I Ferruzzi , Tommaso ed altri soci li accompagnarono, il giorno dopo , fino a Mazorbo. Rimasero incantati...e sappiamo perchè.

Sabato coll'aiuto dei soci  organizzammo la festa, cena tipica con cicchetti di pesce , sarde in saor, baccalà mantecato, moscardini..ecc...il tutto innaffiato con un buon San Giovese, offertoci dai nostri ospiti.

La serata, bellissima, è finita dopo il passaggio dei gagliardetti e con una sfida sugli Optimist in fronte laguna.

Le macchine parcheggiate con i fari accesi illuminavano il campo di regata, cose da " Gioventù bruciata ".

 


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