CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

home Laguna e Città > il parco di San Giuliano > Rassegna Stampa
Sabato, 4 Novembre 2000
A San Giuliano l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale possiede circa 90mila metri quadri di terreni compresi tra la rotonda, l’autolavaggio e il Seno della Sepa, che fanno parte del grande progetto Di Mambro
L'Ater affitta le aree del Parco
Aggiudicati 10mila metri a piccole aziende. Dovranno andarsene quando sorgerà il "giardino"
L'ultimo contadino che ha piantato una zappa in quelle zolle è andato in pensione prima di Matusalemme; chi provasse oggi a piantarci qualcosa vedrebbe crescere, probabilmente, qualche ibrido tipo zucca-lavatrice o patata-bicicletta.

Eppure l'Ater sta affittando quei terreni per usi agricoli. Le aree in questione - circa 90mila metri quadri - sono a San Giuliano proprio dove dovrà (si spera) sorgere il grande Parco cittadino.

«Ma come! - sbottano al Comune - Non sanno che lì ci andrà il Parco? E, poi, fosse un privato, ma questo è un ente pubblico che opera con soldi dei cittadini. Ci informiamo e manderemo una lettera, la cosa va risolta subito».

«È proprio perché amministriamo soldi dei cittadini che abbiamo il dovere di renderne conto e farli fruttare al meglio» ribatte l'Ater.

Ma torniamo un momento indietro per capire che cosa sta succedendo.

Lo scorso aprile l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale ha fatto pubblicare due avvisi anche sul nostro giornale con i quali avvertiva tutti i possibili interessati che intende concedere in affitto circa 78mila metri quadri delle aree di sua proprietà in San Giuliano.

Si tratta di terreni agricoli che, però, già da qualche decennio non vengono più coltivati. Anzi, fino ad una decina d'anni fa l'unica attività lavorativa che vi veniva svolta era la raccolta delle strame (le cannucce palustri) che servivano per il sottofondo delle stalle.

Oggi, tra il fatto che non conviene più economicamente lavorare terreni come quelli e che negli anni passati in quella zona sono stati sotterrati e scaricati rifiuti di ogni genere, è ben difficile che ci sia qualche agricoltore interessato a lavorare lì.

«Ma noi siamo stati molto chiari con tutti gli interessati: abbiamo spiegato di che terreni si tratta, che sono destinati ad area verde-attrezzata e che lì è previsto il Parco di San Giuliano. Con tutti quelli che hanno già siglato il contratto d'affitto, quattro o cinque privati per circa 10mila metri quadri, abbiamo pattuito che nel momento in cui partirà il Parco, i contratti decadranno automaticamente: ci saranno sei mesi di tempo, il periodo che servirà al Comune per avvisarci e per espropriarci i terreni» spiega L'Ater.

D'accordo, le cose sono fatte a regola d'arte - e tra un po' verrà pubblicato un altro bando, - ma si tratta di piccole aziende che hanno fame di spazi e che, invece di spendere 100mila lire al metro quadro per un'area al Pip di Marghera, ne spendono infinitamente meno per affittare qualcosa a San Giuliano. Quanto saranno disposte ad andarsene una volta insediate?

«Vorremmo sapere come si insedieranno visto che dovranno chiederci le autorizzazioni, le licenze» ribattono dall'assessorato ai Lavori Pubblici, facendo intendere che non sarà così semplice concederle.

Ma è anche vero che l'unico ostacolo "fisico" tra i terreni e la strada che porta in punta a San Giuliano è un fossato, tra l'altro interrato da tonnellate di vecchie lavatrici, biciclette arrugginite e rifiuti vari. Quindi, basta tagliare un po' le canne, livellare i rifiuti e il passaggio per i mezzi delle aziende è bell'e fatto. In Italia, in fondo, si fanno tante di quelle cose senza autorizzazione.

Chi è interessato a sistemarsi lì?

Un po' di tutto: si va da parcheggiatori che hanno già l'attività in piazzale Roma a ditte che hanno bisogno di piazzali per deposito merci varie; o ancora ad aziende che hanno la sede in banchina sul canale di San Giuliano e si allargano dietro.

«Noi dobbiamo rispondere ai cittadini delle proprietà che ha l'Ater e quei 90mila metri quadri inutilizzati da decenni gridavano vendetta. Quindi cerchiamo di farli rendere fino a che quei terreni non diventeranno Parco» dicono ancora all'Ater.

E sentendo queste parole il pensiero corre alle mille difficoltà che ha quel progetto: dagli interventi della Magistratura per le aree inquinate, al conseguente sequestro, al dissequestro dopo lunghi mesi e alla rottura dell'appalto con la Ferrovial spagnola. Insomma, quanti ancora credono che si potrà fare davvero il Parco di San Giuliano?

L'architetto Antonio Di Mambro e l'assessorato ai Lavori Pubblici ci credono fermamente, tanto che stanno lavorando sodo per rendere possibile il grande parco della città.

Ma, intanto...

Elisio Trevisan

 

 

 


| E-mail: circolovelicocasanova@provincia.venezia.it |