Slitta a fine mese
la vertenza amministrativo - legale dalla quale dipende il futuro
del parco di San Giuliano. Solo entro la fine di aprile il Comune
conoscerà l'esito del collaudo del cantiere bloccato da un anno
per il sequestro da parte della Magistratura.
Entro la fine di
questa settimana l'intera documentazione sui lavori compiuti in
oltre un anno sarà consegnata ai due professionisti incaricati
del collaudo. Una montagna di carte che servirà a «fotografare»
lo stato dell'arte, con l'indicazione delle quantità di terreno
scaricato per modellare fisicamente il parco, in base a quanto
risulta dai novemila rilievi effettuati sul posto in queste
settimane.
La parte più
delicata avverrà dopo, quando il Comune, in base all'esito del
collaudo, comunicherà le sue decisioni all'impresa aggiudicataria
dell'appalto, la spagnola Ferrovial. Quest'ultima finora ha
collaborato in toto con i tecnici dei Lavori pubblici per il «censimento»
delle opere svolte. Non è un mistero però che, per ripartire, la
Ferrovial sia intenzionata a un consistente «ritocco»
dell'appalto (si parla di circa dieci miliardi di lire). Anche il
Comune, però, potrà fare le sue valutazioni sul lavoro svolto,
senza contare che, a parere della Magistratura, potrebbe a sua
volta chiedere il risarcimento del danno subìto se venissero
provate le irregolarità che avevano portato al sequestro del
cantiere.
A risolvere la
questione potrebbe essere un arbitrato, ovvero un compromesso
legale fra le parti. In caso contrario, oltre a una lunga
battaglia legale, l'unica possibilità per realizzare il parco di
San Giuliano sarebbe una nuova gara d'appalto. Decisione che, in
caso, sarà presa dai futuri amministratori della città.
In attesa del
responso del collaudo al cantiere di San Giuliano, la missione a
Mestre del direttore dei lavori Antonio Di Mambro è servita ad
avviare formalmente i lavori per gli due lotti finanziati in
extremis dalla Giunta uscente. Si tratta di opere per circa dieci
miliardi di lire che serviranno a realizzare l'accesso principale
al parco, in corrispondenza dell'attuale rotatoria di San
Giuliano, con un ponte ciclopedonale da viale San Marco, uffici e
servizi; il secondo lotto riguarda invece la ristrutturazione
dell'area dell'ex polveriera Manin, dietro l'hotel Ramada, che
ospiterà un museo dei forti e altre attività di servizio del
parco.
Alberto
Francesconi
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