CIRCOLO VELICO CASANOVA

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Sabato, 7 Ottobre 2000
          di Maurizio Dianese

Parco di San Giuliano. L’assessore ai Lavori pubblici, Corsini, sta tentando di convincere la ditta spagnola che a suo tempo aveva vinto l’appalto, a continuare. In questo modo si guadagnerebbero parecchi mesi

Se la Ferrovial, in extremis...

E Antonio Di Mambro ancora punta ad inaugurare l’opera entro la fine del 2001

Come scriveva Manzoni: "Adelante Pedro con juicio".
Si va avanti così, alla don Ferrante, anche per il parco di San Giuliano.

Tra giovedì e venerdì c'è stato un tour de force dei tecnici del Comune, della provincia e dell'Arpav regionale con l'arch. Antonio Di Mambro, il progettista del parco, per cercare di venire a capo del rebus.

Che è questo: come si fa a ripartire con il lavori?I punti in discussione sono più d'uno. Perché la Ferrovial - che aveva vinto l'appalto - ha dato forfait.
Perché la zona è piena di schifezze tossiche. 
Perché i soldi della Comunità europea sono tornati a Bruxelles. Perché ci si è messa di mezzo la magistratura.

 Cominciamo dalla Ferrovial L'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini non ha perso le speranze ed ha tentato in extremis un contatto con la ditta spagnola per vedere se riprende o meno i lavori.

 L'intimazione a ricominciare scade oggi e se la Ferrovial non risponde, per la prossima settimana si può partire con la procedura di un nuovo appalto.

Corsini sta facendo l'impossibile per vedere di trovare un accordo con la Ferrovial accordo che ci farebbe risparmiare parecchi mesi.

In caso contrario, l'assessore spinge per un nuovo appalto in tempi rapidissimi.

E intanto Corsini si sta dando da fare anche per cercare di non perdere i soldi della Comunità europea. Impresa difficile, ma non impossibile.

L'architetto Di Mambro ha scorporato la collina dei veleni dal progetto, il che significa che si potrà fare un appaltino per "incamiciare" la collina dei rifiuti tossico-nocivi con una nuova ditta, sempre se la Ferrovial rinuncia

Ma quel che è più importante di tutte queste considerazioni è che, per quanto riguarda l'intero parco di San Giuliano si segue la linea indicata dall'assessore all'Ambiente della Provincia, Ezio Da Villa il quale sostiene la piena legittimità dell'intervento Ferrovial e chiede al Comune che proceda esattamente come previsto.

"Quando abbiamo dato il parere favorevole alla messa in sicurezza della collinetta, abbiamo adottato criteri addirittura più restrittivi di quelli chiesti attualmente dalla legge Ronchi. Quindi siamo più che in regola".

Dunque, per i 60 ettari della Ferrovial basta portare 1 metro di terra su tutti i 60 ettari e coprire.

Basta si fa per dire perché la terra buona costa un occhio della testa. Potrebbero venirci in aiuto due progetti: il tunnel e lo stadio.

Sia da una parte che dall'altra bisogna scavare e quale posto migliore per portare milioni di metri cubi di terra buona?

L'ing. dei Lavori pubblici Salvatore Vento sta studiando questa possibilità.

Resta da discutere - i tecnici si ritroveranno la prossima settimana e poi il 19 con il ministero dell'Ambiente - come fare i carotaggi nei 30 ettari che restano da lavorare ex novo.

Finora si è trovato un punto di accordo su un carotaggio ogni 50 metri. "Anche in questo caso - spiega Da Villa - siamo andati oltre il dettato della legge e quindi siamo tranquilli".

Insomma si va avanti. Antonio Di Mambro continua ad essere ottimista.

Talmente ottimista che pensa di tagliare il nastro del parco entro la fine del prossimo anno, 2001. Più "adelante" di così non si può.

Maurizio Dianese

 

E Corsini chiede i soldi alla Ue

Tour de force per ripartire con il parco di S. Giuliano

 

Mestre

Un tour de force lungo due giorni per l'arch. Antonio Di Mambro, il progettista del parco di San Giuliano.
 Nè lui nè l'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini vogliono mollare l'osso e stanno cercando di far ripartire i lavori.
Corsini spera ancora che la
Ferrovial riaccenda i motori delle ruspe, Di Mambro discute nel dettaglio con i tecnici di Comune, Provincia e Regione sul modo migliore per andare avanti.
E si discute contemporaneamente sul modo migliore per riprendere i lavori sui 60 ettari della
Ferrovial come sui 30 "nuovi".
Entro la fine dell'anno dovrebbero essere completati i carotaggi e le analisi del terreno. Sulla base di questi risultati si vedrà come procedere.

 Nel frattempo si punta anche a non perdere del tutto i soldi della Comunità europea che ovviamente tornano nelle casse di Bruxelles perché non siamo riusciti a spenderli in tempo dal momento che i lavori sono stati bloccati dalla magistratura. Corsini ha in programma una puntata Bruxelles nel tentativo di convincere la Ue a mollare di nuovo un po' di soldi.

Piano piano si va avanti. E tutti ricominciano a sperare che il treno del parco di San Giuliano non si sia allontanato troppo dalla stazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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