Mestre
Tutto azzerato.
Si ricomincia.
Dopo aver atteso
invano la ripresa dei lavori, il Comune di Venezia ha deciso di
avviare la procedura per la rescissione del contratto con la
Ferrovial per la realizzazione del Parco di San Giuliano.
A un mese
dall'atto formale con il quale l'azienda spagnola, vincitrice a
suo tempo della gara d'appalto, era stata invitata a riaprire il
cantiere bloccato per quasi un anno dall'inchiesta sulla
magistratura, il Comune ha deciso di andare avanti per la propria
strada. Troppo blanda, evidentemente, è stata giudicata la
disponibilità espressa a giugno dai rappresentanti dell'azienda
che, dopo il dissequestro del cantiere, si era detta pronta a
ricominciare i lavori, nonostante la lunga interruzione.
E visto che, per
riscuotere i fondi comunitari promessi, è necessario che il primo
lotto del Parco sia pronto entro la fine del 2001, gli
amministratori di Ca' Farsetti hanno deciso che non era il caso di
perdere tempo prezioso.
Via dunque con la
procedura di rescissione, ultimata la quale il Comune potrà
avviare un nuovo bando di gara. I tempi, inutile dirlo, dovranno
essere ristretti all'osso, per sperare di non «sforare» con il
cantiere, nel quale ci sarà da lavorare poco meno di un anno
effettivo. Se non ci saranno intoppi, a novembre ci potrebbe
essere un nuovo aggiudicatario dei lavori. E il cantiere potrebbe
tornare ad animarsi.
Potrebbe, perché
lo staff dell'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini dovrà
risolvere un altro problema: quello della nuova normativa del
ministero per l'Ambiente in tema di bonifiche, che sottopone tutti
i cantieri che ricadono nella gronda lagunare a una complessa
procedura (dai costi ancora tutti da valutare) per garantire la
messa in sicurezza delle aree.
Il Comune, in
ogni caso, ha deciso di andare avanti per la propria strada: «Il
progetto del Parco è bellissimo - si sbilancia Corsini -
l'architetto Di Mambro è un autore prestigioso e l'opera è un
esempio della nuova cultura dei Lavori pubblici che si sta
imponendo». Un motivo in più per tentare il tutto per tutto per
non vedere pregiudicati dieci anni di concorsi, studi preparatori,
progetti preliminari ed esecutivi. E con questi il sogno di unire
Mestre a Venezia con un polmone verde dove prima c'era una
discarica.
Alberto
Francesconi
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