CIRCOLO VELICO CASANOVA

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Venerdì, 8 Settembre 2000
 
San Giuliano riparte da zero
Una corsa contro il tempo per non perdere il finanziamento comunitario
Mestre

Tutto azzerato. Si ricomincia. 

Dopo aver atteso invano la ripresa dei lavori, il Comune di Venezia ha deciso di avviare la procedura per la rescissione del contratto con la Ferrovial per la realizzazione del Parco di San Giuliano.

A un mese dall'atto formale con il quale l'azienda spagnola, vincitrice a suo tempo della gara d'appalto, era stata invitata a riaprire il cantiere bloccato per quasi un anno dall'inchiesta sulla magistratura, il Comune ha deciso di andare avanti per la propria strada. Troppo blanda, evidentemente, è stata giudicata la disponibilità espressa a giugno dai rappresentanti dell'azienda che, dopo il dissequestro del cantiere, si era detta pronta a ricominciare i lavori, nonostante la lunga interruzione.

E visto che, per riscuotere i fondi comunitari promessi, è necessario che il primo lotto del Parco sia pronto entro la fine del 2001, gli amministratori di Ca' Farsetti hanno deciso che non era il caso di perdere tempo prezioso. 

Via dunque con la procedura di rescissione, ultimata la quale il Comune potrà avviare un nuovo bando di gara. I tempi, inutile dirlo, dovranno essere ristretti all'osso, per sperare di non «sforare» con il cantiere, nel quale ci sarà da lavorare poco meno di un anno effettivo. Se non ci saranno intoppi, a novembre ci potrebbe essere un nuovo aggiudicatario dei lavori. E il cantiere potrebbe tornare ad animarsi.

Potrebbe, perché lo staff dell'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini dovrà risolvere un altro problema: quello della nuova normativa del ministero per l'Ambiente in tema di bonifiche, che sottopone tutti i cantieri che ricadono nella gronda lagunare a una complessa procedura (dai costi ancora tutti da valutare) per garantire la messa in sicurezza delle aree.

Il Comune, in ogni caso, ha deciso di andare avanti per la propria strada: «Il progetto del Parco è bellissimo - si sbilancia Corsini - l'architetto Di Mambro è un autore prestigioso e l'opera è un esempio della nuova cultura dei Lavori pubblici che si sta imponendo». Un motivo in più per tentare il tutto per tutto per non vedere pregiudicati dieci anni di concorsi, studi preparatori, progetti preliminari ed esecutivi. E con questi il sogno di unire Mestre a Venezia con un polmone verde dove prima c'era una discarica.

Alberto Francesconi


 

 


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