CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Sabato, 9 Settembre 2000
La rescissione del contratto con la Ferrovial non ha colto di sorpresa lo staff dell’architetto Di Mambro che ha trascorso tutto il mese d’agosto al lavoro per preparare i progetti da appaltare con la nuova gara
Niente ferie per San Giuliano
In vista una complessa partita amministrativa e giudiziaria con la spagnola Ferrovial
San Giuliano non perderà il parco per strada. 

Antonio Di Mambro il progettista di Boston che ne ha firmato il progetto, ne è convinto a tal punto che ha rinunciato alle ferie per mandare avanti il lavoro. 

E assieme a lui hanno passato Ferragosto al lavoro i suoi collaboratori italiani, oltre ai tecnici del Comune che seguono il progetto di San Giuliano dal punto di vista amministrativo.Per loro, la rescissione del contratto con la spagnola Ferrovial non rappresenta una sorpresa: «Non mi sento di commentare la decisione del Comune - spiega l'architetto Di Mambro da Boston - posso solo assicurare che stiamo lavorando per non perdere neanche un giorno e ripartire il più presto possibile con i lavori».

Per fare questo l'équipe dell'architetto italoamericano sta preparando, d'intesa con i Lavori pubblici, un progetto stralcio per la messa in sicurezza della collina di rifiuti tossici che sorge proprio in mezzo ai 67 ettari sui quali lavoravano le ruspe della Ferrovial prima del sequestro del cantiere da parte della magistratura.
Si tratta di un intervento d'urgenza, concordato da tempo, che risponde al dettato del decreto del ministero per l'Ambiente che, com'è noto, ha vincolato al regime delle bonifiche tutta l'area lagunare compresa fra Campalto e Fusina.

Entro la prossima settimana dovrebbe peraltro essere chiarito come il decreto influirà, anche dal punto di vista finanziario, sugli appalti comunali. 
Nel frattempo, lo staff di progettazione dell'architetto Di Mambro sta lavorando per portare in Italia, al più presto possibile, il progetto esecutivo per altre porzioni del Parco a suo tempo finanziate dal Comune: si tratta del recupero dell'ex polveriera Manin, della Porta Nord, che attraverso una pista ciclopedonale costituirà l'accesso principale al Parco da via Forte Marghera, e del pattinodromo previsto all'interno dell'area verde. 
Il tutto potrebbe essere oggetto del nuovo bando di gara per la realizzazione del Parco, che il Comune intende lanciare al più presto, per poter riavviare il cantiere entro il mese di novembre. Una corsa contro il tempo necessaria per non perdere il finanziamento comunitario, subordinato alla conclusione dei lavori entro la fine del 2001.

Del Parco di San Giuliano, però, si parlerà anche in altre sedi: la rescissione del contratto non influisce sull'arbitrato chiesto dalla Ferrovial, che riteneva troppo oneroso il rispetto del capitolato d'appalto dopo un anno di chiusura forzata del cantiere. 
E una volta definito se «il prezzo è giusto», ci saranno gli inevitabili strascichi giudiziari legati alla rottura del contratto fra l'azienda spagnola e il Comune. 

Quest'ultimo potrebbe chiedere i danni per il mancato rispetto degli impegni. E se l'inchiesta avviata a suo tempo dal sostituto procuratore Luca Ramacci dovesse individuare responsabilità da parte della Ferrovial, la richiesta di risarcimento potrebbe essere anche maggiore.

Tutte incognite che rendono più complessa la gestione della vicenda. Ma che non distolgono il Comune dall'obiettivo di realizzare, comunque, il Parco di San Giuliano.

 Un'idea che, come un fil rouge, è stata sostenuta dalle ultime cinque amministrazioni comunali: riscattare decenni di degrado con un'area verde, punto d'unione fra la città d'acqua e quella di terra.

Alberto Francesconi

 

 

 


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