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Venezia, giovedi' 3 Agosto  2000
 

L'impresa spagnola ha disertato tutti i recenti appuntamenti tecnici: il Comune manderà presto un'ingiunzione
S. Giuliano, addio alla Ferrovial
Per il parco tutto da rifare: si bandirà un nuovo appalto

di Nicola Pellicani

MESTRE. Ferrovial, addio. 

L'impresa spagnola non riprenderà i lavori per il Parco di San Giuliano. 
Ieri se n'è convinto anche l'assessore ai Lavori pubblici, Marco Corsini, che ha inviato alla Ferrovial l'ingiunzione alla ripresa dei lavori, che non è altro che l'anticamera dell'inizio della procedura di rescissione del contratto e dell'avvio di una nuova gara d'appalto, nella speranza di riuscire a chiudere il cantiere entro il 31 dicembre del 2001. Pena la perdita dei fondi europei.

Un mese fa, lo scorso 29 giugno, Corsini e l'assessore Michele Mognato, con un eccesso di ottimismo, al termine di un incontro con il responsabile della multinazionale spagnola, Alejandro de la Joya, avevano annunciato la ripresa dei lavori. 
Completate tutte le verifiche sullo stato del cantiere, gli assessori avevano valutato positivamente la disponibilità dell'impresa a rimettere in moto le ruspe.
Una disponibilità apparsa subito molto dubbia, tant'è che in un mese, non solo i lavori non sono, ma la Ferrovial ha disertato tutti gli appuntamenti tecnici in calendario, l'ultimo ieri mattina. 

Così l'assessore Corsini si è deciso a rompere ogni indugio, contestando alla multinazionale la mancata ripresa dei lavori. Alla notificazione dell'atto, la Ferrovial avrà 15 giorni di tempo per rispondere, ma ormai non sussistono più dubbi sull'indisponibilità a concludere l'opera.

Alla resa dei conti si è, quindi, perso un altro mese di tempo. Il cantiere è fermo dal marzo del 1999 quando il pm Luca Ramacci ne dispose il sequestro. Nove mesi dopo, alla fine dello scorso anno, i sigilli erano stati rimossi, ma i lavori mai ripartiti.

 Dopo i primi approcci tra Ca' Farsetti e la Ferrovial si era capito subito che gli spagnoli avrebbero subordinato la ripresa solo a fronte di un congruo indennizzo, a titolo di risarcimento per i danni subiti per il blocco, calcolato attorno ai 10 miliardi.

 Una richiesta inammissibile per il Comune, che però si è sempre mostrato disponibile all'apertura di un lodo arbitrale, parallelamente alla ripresa dei lavori.
Successivamente è stato eseguito il collaudo del cantiere per valutare la quantità e il valore degli interventi eseguiti fino al momento del sequestro. Una perizia che ha confermato come l'impresa abbia finora svolto la metà dell'opera, a fronte di un appalto di circa 15 miliardi.

Poi è arrivato l'incontro del 29 giugno. Per Corsini e Mognato la strada sembrava in discesa, tanto che il Comune ha subito provveduto a nominare l'arbitro di sua competenza per avviare il lodo ma, a conti fatti, la Ferrovial sembra aver valutato pregiudizievole la risoluzione del nodo economico. Di fatto, rinunciando al cantiere.

Ora si cambia: già entro il mese di agosto il Comune potrà indire la nuova gara d'appalto con l'obiettivo di assegnare i lavori entro fine anno. Poi, resteranno 12 mesi di tempo per chiudere la partita.

 


l'assessore ai Lavori Pubblici Marco Corsini


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