CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Venezia, mercoledì 10 novembre 1999,
MESTRE

«Un sequestro incompresibile»
L'assessore Claudio Orazio
sorpreso dalla scelta del gip
«Cosa può fare di più il Comune? Il perito del Tribunale indica l'opera come esempio da seguire»

Nicola Pellicani

MESTRE. Il cantiere del parco di San Giuliano resta sotto sequestro. «Una decisione incomprensibile. Le aspettative del Comune erano diverse. Dopo 7 mesi d'indagini, la perizia d'ufficio disposta dal Tribunale, era giunta alle conclusioni che non solo si stava lavorando nel pieno rispetto delle leggi e del capitolato d'appalto, ma l'intervento era indicato come esempio da seguire in tutto il Paese».
L'assessore ai Lavori pubblici, Claudio Orazio, che più di ogni altro in giunta ha seguito passo passo il progetto del Parco di San Giuliano, è rimasto di sasso quand'ha saputo che il gip Carlo Mastelloni - il giudice che ha indagato a lungo sull'aereo Argo 16 - ha negato il dissequestro del cantiere. «Mi chiedo cosa debba fare di più il Comune», dice Orazio. «Aspettiamo di conoscere la motivazione del provvedimento. Resta, comunque, inconcepibile come il gip possa aver preso tale decisione a fronte della perizia eseguita dal dottor Gianluca Galli. Ed è bene precisare», continua l'assessore, «che si trattatava di un esame disposto dal Tribunale, non di una perizia di parte». Evidentemente, quando all'indomani della presentazione della perizia di Galli si disse che il dissequestro fosse dietro l'angolo, c'era stato un eccesso di ottimismo. Ma il dato più avvilente è che sette mesi di tempo non sono stati sufficienti al Tribunale a stabilire se i lavori in corso per la bonifica dell'area destinata a parco, siano eseguiti nel rispetto della legge, oppure, come sostiene il pm Luca Ramacci, abbiano finito per aggravare il peso inquinate del sito. Come? Per «imbonire» l'area inquinata, la Ferrovial, l'impresa spagnola che si è aggiudicata l'appalto, utilizzava materiale edilizio di scarto proveniente dalla discarica di San Mattia. Ma secondo il pm, il passaggio avveniva senza prima aver opportunamente trattato i «rovinassi», come previsto dalla legge. Un'accusa che l'impresa ha sempre rispedito al mittente, che sembrava essere stata smentita anche dalla perizia disposta dal gip Monica Gaggelli, la quale aveva in mano il fascicolo, prima che finisse sul tavolo di Mastelloni.
Adesso il futuro del parco, la più grande opera di riqualificazione ambientale mai progettata prima d'ora in città, resta appeso ad un filo. Il cantiere sotto sequestro interessa la prima tranche dei lavori, un'area di circa 70 ettari. Conti alla mano l'intervento sotto sequestro prevede un investimento di circa 15 miliardi - risultato dal ribasso d'asta ottenuto su una base d'appalto di 29 miliardi. Altri 15 miliardi sono previsti per i prossimi interventi già approvati dal Consiglio comunale, che comprendono la realizzazione del ponte ciclo-pedonale che collegherà viale San Marco al parco. Inoltre sono già stati assegnati altri 20 miliardi e ulteriori 10 sono in arrivo dalla legge speciale.