La
voga alla veneta ha un futuro.
Ma a Mestre.
Un futuro che si intreccia con quello del parco di
San Giuliano e di Forte Marghera.
I tre destini marciano insieme
grazie a Oddino Franceschini , un prof. delle scuole medie
superiori di Mestre che è riuscito nell'impresa impossibile di
avvicinare ogni anno 1.500 studenti delle Superiori alle
tradizioni venete.
Forcole e seppioline, geografia e "vin
bon", storia ed educazione all'ambiente.
E ci credereste che può pure capitare che uno a 17 anni
preferisca i bigoi in salsa a un hamburger da Mc Donalds? Eppure
è così. Non solo, alcuni di questi ragazzi addirittura giurano
di preferire il remo alla manetta del gas del motorino, che a
quell'età è una pura eresia.
BIGOI IN SALSA
INVECE DI
HAMBURGER
Ma il merito di
Oddino Franceschini è anche un altro, e cioè quello di aver
capito per primo che la voga alla veneta aveva lo stesso futuro
della caccia al bisonte bianco.
E solo adesso che è riuscito a mettere insieme i "veci"
della voga con i giovanissimi patiti per la moto, si capisce che
ne è uscita una esperienza unica nel suo genere, tant'è che la
sua iniziativa - giunta all'ottavo anno di vita - è stata
premiata dalla Presidenza della repubblica e gode del patrocinio
del ministero dell'Istruzione.
Non solo, quest'anno - il corso riparte proprio domani -
Franceschini riesce a portare in barca anche i disabili. Via la
carrozzina e poi tutti uguali in canoa. (E tra parentesi bisogna
dire che a San Giuliano ha bisogno di una gru speciale per i
disabili).
Ma che cosa fa di tanto straordinario il professor Franceschini ?
Porta gli studenti in laguna. Embè, tutto qua? Sì, ma se pensate
che tra di loro si contavano sulla punta delle dita di una mano
monca quelli che avevano visto prima di allora la laguna o che
erano saliti su una barca a remi, allora capirete che Franceschini
sta facendo di più che "ginnastica" all'aria aperta. La
sua è vera e propria educazione. E il parco di San Giuliano e
Forte Marghera, che c'entrano? Che tutto questo ambaradam,
Franceschini lo ha piantato a San Giuliano mentre a Forte Marghera
vorrebbe far nascere il primo Liceo sportivo.
Ma andiamo con ordine. Dieci anni fa, più o meno, Oddino
Franceschini , che si diverte a far giocare a pallavolo i ragazzi
del Giordano Bruno, comincia a pensare che forse è il caso di far
uscire i ragazzi dalla palestra.
L'IDEA È NATA
10 ANNI FA
In fin dei conti
viviamo o no in un posto speciale? E così torna alle origini, lui
per primo, «mi ricordavo di quando mio padre mi portava alla
colonia elioterapica di San Giuliano, ma mi rendevo anche conto
che avevo perso ogni contatto con l'acqua, come se Mestre fosse
una città che non ha nulla a che fare con la laguna.
E così sono tornato a San Giuliano, il nostro affaccio
sull'acqua, e mi sono reso conto che per i ragazzi delle scuole
non ci poteva essere nulla di più lontano della laguna, che
avevamo perso ogni percezione delle sua storia, della sua cultura,
che non avevamo veramente più nulla a che fare con Venezia.
Ho cominciato con 30 ragazzi e adesso sono a 1.500 l'anno, ma solo
perchè non riusciamo ad organizzarci in modo da farne venire di
più».
Vuol dire 1.500 studenti che si confrontano con cose che
non hanno mai visto prima ed entrano in quel paese di balocchi -
come lo chiama Franceschini , che è la laguna.
LA LAGUNA
PAESE DEI
BALOCCHI
Per non parlare
di cose più prosaiche come il cibo.
Come nasce la cucina veneziana e perchè è così? «Mi sono
accorto che le tradizioni, anche quelle culinarie, stavano proprio
sparendo.
I ragazzi spesso non sanno che cosa sono i bigoi in
salsa, li avranno mangiati due volte sì e no. E così le sarde in
saor, le schie e poenta. Ecco, in questo è stata determinante
l'esperienza fatta a San Giuliano con la Voga veneta e i
Canottieri».
E così Franceschini , pezzo per pezzo, ha costruito, piano piano,
anno dopo anno un vero e proprio percorso culturale pratico che
mette insieme educazione fisica - perchè alla fine la «ginnastica»
i ragazzi la fanno eccome, vogando a più non posso - ambientale e
storica.
Vuol dire conoscenza del territorio in cui si vive, ma
anche delle sue tradizioni. Via via sono state aggiunte lezioni di
biologia, chimica, geografia e sul campo c'è stata trasmissione
di saperi tra studenti e i maestri della voga veneta. Così gli
uni hanno imparato ad usare il cellulare e gli altri la forcola.
Ecco perchè questa di Oddino Franceschini è una opportunità da
cogliere, adesso che nasce il parco di San Giuliano, perchè tutte
le remiere hanno vita breve se non arrivano i giovani e
Franceschini con le scuole superiori ne porta migliaia ogni anno a
San Giuliano.
Non si fermeranno tutti, ma se scoprono che oltre
alla voga ci sono i campi da tennis, la pista di pattinaggio, il
campo da calcio - e che cosa aspettiamo a fare una piscina? -
allora il parco si riempie.
E vive.
Franceschini con il suo progetto può fare la differenza,
riempiendo subito San Giuliano di famiglie. E Forte Marghera?
Il
sogno di Franceschini è piazzarci un Liceo sportivo.
Vuol dire
una scuola per giovani che fanno sport a livello agonistico ed
hanno bisogno di orari particolari - magari di accorpare lo studio
del latino in tre mesi perchè gli altri sono dedicati alle gare -
e di un posto particolare.
Il progetto è stato presentato e si
spera che non ci vogliamo 10 anni ad ottenere il via perchè il
paese dei balocchi adesso ha bisogno anche di Forte Marghera.
Maurizio Dianese
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