Mirano
In canoa
dalle colline asolane a Fusina, attraverso il fiume Muson ed
il Naviglio del Brenta: un itinerario che presto potrebbe
divenire realtà grazie ad un ambizioso progetto coordinato
dalla Fondazione Cassamarca di Treviso in collaborazione con
17 comuni delle province di Treviso, Padova e Venezia.
I
rappresentanti dei comuni coinvolti si sono riuniti ieri a
Villa Morosini a Mirano, assieme al presidente della
Fondazione Dino De Poli, per presentare le linee generali.
Il progetto fluviale del Muson intende valorizzare un
patrimonio di inestimabile valore storico, artistico e
ambientale, considerato a torto minore perché non iscritto
nei grandi itinerari turistici o perché mal conservato. La
sistemazione dell'itinerario, che ha una lunghezza di circa
75 chilometri, contribuirà inoltre alla ripulitura degli
alvei e degli argini, con un beneficio contro le esondazioni.
Il progetto
è a buon punto nel tratto che da Asolo arriva fino a
Castelfranco, mentre fino a Fusina è stato condotto lo
studio di fattibilità. Il primo tratto, da Casonetto di
Asolo fino alla statale Marosticana, è già stato
finanziato in parte dalla Fondazione, che ha versato 100
mila euro. «Il progetto è ambizioso e molto costoso, e per
questo speriamo di contare su un finanziamento europeo,
oltre che su quello regionale - spiega De Poli.
Il prossimo
passo sarà quello di contattare tutti i comuni coinvolti,
affinchè risolvano alcuni problemi a livello locale e
calcolino la cifra necessaria per la realizzazione dei
lavori. Alcuni comuni, come Castelfranco e Castello di
Godego, hanno già predisposto dei fondi da destinare allo
scopo». Restano da risolvere, inoltre, problemi vitali come
l'acquisizione del nullaosta per transitare sugli argini di
proprietà privata. In seguito i comuni interessati dovranno
firmare un protocollo d'intesa e presentare i singoli
prospetti.
D'accordo
col progetto anche il consorzio di bonifica Sinistra Medio
Brenta, che ha auspicato per il fiume Muson una manutenzione
che manca dai primi anni '80. Soddisfatti anche i
rappresentanti dei comuni, per i quali l'itinerario fluviale
rappresenta un impulso al turismo alternativo, portando
benefici economici e nuovi posti di lavoro.
Alessandro Masetto
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