(S.T.) Dal
consiglio comunale è partito ieri sera proprio un bel
siluro contro l'Istituzione Il Parco, lasciata a bagnomaria
senza bilancio di previsione. Il curioso è che il siluro
non è partito dalle fila dell'opposizione, ma dalla
maggioranza, praticamente l'intera maggioranza, che ha
costretto l'imbarazzatissimo assessore ai Servizi pubblici,
Ugo Campaner, a ritirare la delibera che affidava
all'Istituzione le risorse per far fronte ai suoi impegni.
La prima
bordata l'ha lanciata a nome dei Ds Maurizio Baratello,
chiedendo che la delibera tornasse in commissione, e a
Baratello ha fatto seguito un duro intervento di Pietrangelo
Pettenò (Rifondazione), visibilmente condiviso dal resto
del Polo Rossoverde, e perfino dalla Margherita, che pure è
il partito di Campaner.
Diciamo
subito che l'irrigidimento della maggioranza è stato un
chiarissimo messaggio al presidente dell'Istituzione, Gianni
Caprioglio, accusato senza mezzi termini di non volersi
rapportare col consiglio comunale. Da un lato, infatti, la
delibera presentata e ritirata prevedeva una dotazione di
331 mila euro per l'Istituzione, ma dall'altra Caprioglio ha
presentato un programma di oltre 3 milioni di euro per la
gestione del Parco di San Giuliano, rifiutandosi, così è
stato detto, di discuterlo in commissione, dato che sarebbe
stato il sindaco in persona a affidare all'Istituzione la
cura di San Giuliano.
«Ma San
Giuliano - ha accusato Pettenò - non è in carico
all'Istituzione, che ha solo il Parco Albanese. Per me - ha
aggiunto - occuparsi di San Giuliano è extraistituzionale.
Oppure perché qualcuno ha telefonato a Caprioglio va
trattato come un fatto privato»? Campaner, dunque, ha
dovuto ritirare la delibera, ma ciò non significa, lo
diciamo subito, che il 6 maggio San Giuliano non aprirà:
alla peggio ci penserà il Comune.
Silvio Testa
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