Ma che sta
succedendo nel mondo delle remiere?
Molti si pongono questa
domanda all'indomani dell'invio ad alcune società di
lettere contenenti scritte ingiuriose nei riguardi di
Giovanni Giusto, presidente del Coordinamento delle Remiere.
Nelle missive, anche frasi in stampatello critiche per il
bilancio appena approvato dal Coordinamento.
«Probabilmente
il Coordinamento deve aver rotto degli interessi, calpestato
i piedi a qualcuno - risponde Giovanni
Giusto
-, tutte queste polemiche nascono da persone che non
riescono a proporsi democraticamente in assemblea.
La
poltrona da presidente deve far gola a molta gente che
probabilmente vorrebbe arrivare a ricoprire questa carica
per secondi fini. Per quanto riguarda il bilancio - afferma
Giusto - ho la coscienza a posto: è stato approvato da
tutti i soci, escludendo tre club che si sono astenuti».
Giusto annuncia che gli ultimi episodi lo hanno convinto a
candidarsi per il terzo mandato. «Le elezioni si
svolgeranno a fine febbraio e io - garantisce -, sicuro
dell'appoggio dei soci, miro ad essere rieletto a pieni voti».
Di parere
opposto Bepi
Penzo,
presidente della Voga Veneta Mestre. «Il malcontento -
accusa - nasce proprio dall'atteggiamento di Giusto che si
sente il padrone del Coordinamento.
In teoria l'associazione
gestisce i soldi pubblici per ridistribuirli alle società -
afferma Penzo - e per questo avevo chiesto una copia del
bilancio, che invece hanno solo mostrato, ma non consegnato
ai soci». Penzo aggiunge poi di non capire la polemica
sulla partecipazione al corteo della "Festa
Veneziana" di domenica scorsa. «Personalmente - dice -
mi sento libero di andare con le barche della nostra remiera
a qualsiasi festa: non ho, infatti, nessun padrone che mi
impartisca ordini».
Penzo si
augura che la magistratura indaghi per scoprire chi è il «cialtrone»
che ha scritto le lettere. «A mio parere - sostiene -, con
il suo gesto non ha fatto altro che aumentare la popolarità
di Giusto, il quale ha da poco manifestato la sua
disponibilità ad entrare in politica. In poche parole gli
ha fatto un favore»!
Confuso
anche Elvio
Cristante,
presidente delle remiere di Punta San Giobbe. «Non so
proprio - attacca - cosa stia succedendo nel mondo della
voga. Le missive o sono uno scherzo di Carnevale o sono
state inviate da una mente perversa che fomenta divisioni
inesistenti. La partecipazione di alcune remiere di San
Giobbe alla festa veneziana di Cannaregio - avverte
Cristante - non voleva essere un atto contro il
Coordinamento. Noi domenica, al corteo ufficiale del
Coordinamento, saremo presenti. Continuo ad pensarla su
molte cose diversamente da Giusto - conclude -, ma non
riesco a capire chi possa aver inviato le lettere». Giovanna
Della Toffola,
presidentessa della Canottieri Giudecca, parla di grande
sconforto nel vedere a che punto è arrivata la situazione
della voga alla veneta. «Cose impensabili - scuote la testa
-. Ho seguito poco le attività del Coordinamento - premette
-, perché ne siamo usciti circa un anno fa: non
condividevo, infatti, la gestione di Giusto che a volte
invece di aiutare le società le ostacola. So che molti
vorrebbero le sue dimissioni - conclude - e qualche società
ha manifestato l'intenzione di lasciare il Coordinamento.
Vedremo come andrà a finire».
Francesca
Scarpa
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