di
Mitia Chiarin
«Vogliamo
metterci in regola, da più di un anno
chiediamo al Comune di quantificare un
canone, ma non riceviamo risposta». Mario Rossi
é il presidente del circolo velico Casanova, una
bella realtà della vela, presente da
25 anni a Punta San Giuliano. Dopo la Canottieri Mestre,
l'unica società che dal 1998 paga
un canone al Comune, anche questo circolo
vuole mettersi in regola, per veder «riconosciuto
il diritto a stare a San Giuliano ».
Ma dal Comune non arriva alcuna risposta. Strano,
perché nel 2001 l'amministrazione comunale
aveva ingiunto alle società di
Punta San Giuliano di pagare per l'occupazione
dell'ex colonia elioterapica.
Anche
la Municipalità interviene: «Va ristabilita l'equità
economica, oggi solo una società su
otto paga il canone».
Solo una società su
otto a Punta San Giuliano paga
un canone al Comune per
l'occupazione degli spazi
fronte laguna.
E chi vuole mettersi
in regola, non trova però
risposte da Ca' Farsetti.
E' il
caso del circolo velico
Casanova, 400 iscritti, 25 anni
di attività. Il circolo ha ideato
la Velalonga e mette a disposizione
una flotta di barche a chi ama
il mare ma non può permettersi
una imbarcazione a vela.
«A
noi interessa metterci in
regola, da più di un anno
chiediamo al Comune di quantificare
un canone ma non abbiamo
risposta. Vogliamo sancire il
nostro diritto a stare a San
Giuliano, pagando quanto di
dovere», spiega il presidente
Mario Rossi.
Nel 2001 al
circolo Casanova e ad altre tre
società era arrivata da Ca'
Farsetti l'ingiunzione a pagare
un canone cumulativo per
l'utilizzo dell'area dell'ex colonia
elioterapica. Il Casanova ha
chiesto di pagare la sua parte,
ma non ha trovato risposta. «Ho
sollecitato la collega Rumiz
del Patrimonio ad avviare gli
incontri per risolvere la
situazione e sanare il pregresso, conseguenza
anche di anni di completo
abbandono di quell'area.
Bisogna fare bene i conteggi
sul canone, tenendo conto della
particolare situazione »,
spiega l'assessore allo Sport,
Sandro Simionato.
La questione
di una regolarizzazione delle
realtà di Punta San Giuliano
é di attualità anche in Municipalità.
La commissione Sport chiede in
un documento che andrà al voto
del Consiglio «di ripristinare
l'equità economica tra società»
e, spiega il delegato Conte,
vuole avere un rappresentante
nel direttivo della
polisportiva Polo Nautico (di
cui fanno parte le otto società per
garantire un ruolo di mediazione.
La Polisportiva discuterà di
canoni il prossimo 3 marzo.
«Per l'area comune del Polo
Nautico siamo intenzionati a
chiedere una concessione con il
pagamento di un canone equo»
dice il presidente Massimo Donadini
«Pagarlo darebbe comunque a
mio avviso maggiore tranquillità
anche alle singole
società».
Alla Canottieri Mestre,
l'unica realtà di San Giuliano
a pagare un canone per gli
spazi, la questione viene vista
addirittura come un caso di
«concorrenza sleale», perché
l'affitto pagato al Comune
incide sulle quote di iscrizione
dei soci. «Siamo stati i primi
ad arrivare a San Giuliano e
nel 1998 dopo l'ingiunzione del
Comune ci siamo messi in regola
con una trattativa col
Patrimonio e poi con una
convenzione con l'assessorato allo
Sport» spiega il presidente Paolo
Bertan «abbiamo versato 65
milioni di vecchie lire per
sanare il pregresso e paghiamo
ora 9700 euro l'anno di canone,
più altri 5 mila euro per
fognature ed immondizie. Le
altre società invece non pagano nulla».
|