Un
progetto che ha i meriti di aver creato nuovi posti di lavoro nella
città storica, aver rivitalizzato l’isola e anche di aver
contribuito alla evoluzione e crescita della tradizione
cantieristica veneziana legata alle barche in legno.
Se infatti la sampierota, realizzata in collaborazione con le
associazioni «Amici della Sanpierota» e «Vela al Terzo», è la
barca simbolo della navigazione lagunare, non va dimenticata la
costruzione, sempre nei cantieri della Certosa, dell’elegante
motoscafo in legno superlusso LS7 che riprende le linee dal vecchio
storico DP7. Vento di Venezia è quindi oggi l’esempio che in
laguna si può lavorare e produrre, dando opportunità di lavoro a
quegli artigiani, carpentieri, maestri d’ascia di cui Venezia
vanta una lunga tradizione, ma che stavano per scomparire. Una realtà,
quella della Certosa, che la prossima estate ospiterà anche i corsi
della famosa scuola velica Glenans, che si propone come polo nautico
integrato.
Una
struttura polifunzionale con un’organizzazione capace di operare
in tutti in settori della nautica da diporto dall’ormeggio sui
pontili galleggianti per imbarcazioni da 5 a 18 metri alla
cantieristica, dai servizi alle imbarcazioni alla costruzione di
scafi tradizionali o di prototipi da regata, dallo sport alla
didattica, il tutto nel rispetto dell’ambiente e venendo incontro
in modo nuovo alle esigenze di chi ama navigare in laguna e in mare.
Per chi fosse interessato domani, in occasione del varo della prima
sampierota, Vento di Venezia mette a disposizione un servizio di
navetta che sarà operativo dalle 10.30 con partenze continue da
Sant’Elena (pontile Stadio) e San Pietro di Castello (linea
vaporetti 52).
(Sebastiano Giorgi)
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