Il
progetto "per il riordino delle attività
compatibili lungo le rive del canale di San
Giuliano" porta la firma dello studio
dell'architetto Mar, il progettista dell'aeroporto
Marco Polo.
Ed è il motivo per cui, dal punto di vista
tecnico è difficile trovare da ridire.
Anche perchè Gian Paolo e Giovanna Mar prevedono
"volumi semplici, rivestiti in mattoni con
tetto a doppia falda, sostenuto da capriate
realizzate in carpenteria metallica o miste legno
e metallo, il manto di copertura sarà realizzato
in coppi o con rivestimento metallico.
Dal
punto di vista funzionale è stato studiato un
modulo funzionale minimo composto da una cavana
coperta, un magazzino o capannone, un piazzale
scoperto che si sviluppa per una profondità
massima di circa 40 metri per una campata di circa
14 metri.
A seconda delle esigenze ogni operatore utilizza
il numero di moduli necessario." Quindi gli
architetti pensano ad una cavana molto semplice,
con pontili appoggiati su "paiolato
galleggiante di legno". Ma il problema vero
non è il progetto, ma "quel" progetto
sul parco di San Giuliano.
Un progetto voluto dal "Costituendo consorzio
operatori di San Giuliano", stanchi di essere
presi in giro dal Comune che, da vent'anni,
promette loro nuovi insediamenti, senza mai
trovare la soluzione vera.
Dopo
aver buttato soldi al vento per una fidejussione
sui terreni vicini al Marco Polo, dopo aver
discusso con Di Mambro il possibile spostamento
verso il ponte di San Giuliano, gli operatori
hanno scelto la strada che portava all'ufficio del
vicesindaco Michele Vianello.
E il progetto è passato subito.
Ed è un progetto che, paradossalmente, è
studiato per far diminuire il moto ondoso.
Si
legge nella relazione tecnica che a suo tempo il
sindaco Costa, nominato Commissario per il
traffico acqueo, conferì ad una società tedesca,
la Transcare Ag di studiare la riorganizzazione
del traffico lagunare.
I tedeschi hanno stimato che il 37-40 per cento
delle merci trasportate a Venezia proviene da San
Giuliano.
Ma questo che c'entra con il moto ondoso e,
soprattutto, come si arriva a diminuire il moto
ondoso grazie ad un progetto come quello approvato
da Vianello?
E'
presto detto. Secondo la Transcare le ditte che
effettuano i trasporti sono costrette a far
viaggiare un sacco di barche, più del
necessario.
Motivo? Non possono caricare le barche di notte e
lasciarle in canale, cariche, per motivi di
sicurezza. Dunque, tutte le barche possono essere
caricate solo di giorno e quindi questo comporta
anche "due consegne giornaliere al medesimo
luogo".
Dunque, basta fare una cavana protetta e i
trasporti si dimezzano.
Semplice, no?
Chissà perchè, invece, tutti pensano esattamente
il contrario e cioè che Punta San Giuliano
diventerà un'autostrada del mare.
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