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San
Giuliano,
il parco si libera |
Dopo
l’incontro di ieri in Comune più vicino
l’accordo per il trasferimento delle ditte
al canale Brentella |
Si
stanno finalmente sciogliendo i primi nodi per
risolvere la questione delle ditte di
trasporto merci, di rimessaggio, di
costruzione e di manutenzione di barche che
operano lungo il canal Salso in punta San
Giuliano .
L'incontro
di ieri mattina a Ca' Farsetti tra il sindaco
Massimo Cacciari, l'assessore all'Urbanistica,
Gianfranco Vecchiato, i rappresentanti delle
ditte, il loro architetto, Paolo Mar e il loro
avvocato, Alberto Pagnoscin ha prodotto i
primi risultati.
Tutti sono coscienti che ci
vorranno come minimo dai 4 ai 5 anni per
trasferire le aziende nell'area lungo il
canale Brentella
a Marghera, proprio di fronte all'ex Italiana
Coke: bisogna, infatti, ottenere una serie di
autorizzazioni dai vari soggetti coinvolti
nella proprietà della riva sul canale
(l'Autorità portuale, il demanio e via di
seguito), fare gli accordi con Italiana Coke
che deve mettere a disposizione una piccola
fetta del proprio terreno per sistemare la
parte finale di via delle Industrie (che dovrà
essere allargata e leggermente deviata verso
l'Italiana Coke per far spazio alle nuove
cavane delle ditte di San Giuliano ), finire i
lavori di messa in sicurezza delle rive in
fase di esecuzione da parte del Magistrato
alle Acque; e, alla fine, costruire le nuove
cavane e gli approdi acquei.
Partendo
da questo punto fermo (i tempi necessari per
il trasferimento), ieri le parti si sono
accordate di proseguire nei prossimi giorni il
confronto per arrivare al più presto ad una
conferenza dei servizi con tutte le
istituzioni e i soggetti coinvolti.
Gli
imprenditori di San Giuliano , dunque, non
rinunceranno al loro diritto a rimanere sul
canal Salso prima di aver concluso un
protocollo che contenga una serie di garanzie
minime sul trasferimento, subito dopo quindi
le verifiche sulle autorizzazioni e sulla
disponibilità dell'area.
Sarà,
dunque, in occasione della conferenza dei
servizi che, in contemporanea, il Comune
raccoglierà le assicurazioni per andare
avanti con l'operazione, e gli operatori
rinunceranno a San Giuliano e quindi a far
valere l'autorizzazione del commissario al
moto ondoso del giugno scorso: autorizzazione
che pochi giorni fa avevano minacciato di
rendere operativa perché temono che l'atto
del commissario scada prima di aver la
certezza se potranno trasferirsi.
In
occasione della conferenza dei servizi,
inoltre, sarà affrontata la questione delle
ispezioni, delle multe e degli inviti alla
chiusura dei capannoni: com'è stato fatto
anche in passato con situazioni analoghe di
ditte che dovevano spostarsi e avevano
problemi di questo tipo (ad esempio per la
Roveco, l'industria di riciclaggio del vetro
che da Campalto si dovrà spostare a Scorzè),
si provvederà a mantenere le attività a
titolo precario e provvisorio in attesa del
trasferimento. Quanto al pregresso, ovvero
alle multe e ai verbali già stilati, per
molte non c'è più nulla da fare, gli
imprenditori faranno ricorso e, se perderanno,
dovranno pagare; ma per il futuro, una volta
siglato il protocollo d'intesa, potranno
lavorare serenamente e allo stesso tempo
prepararsi al trasferimento nell'area che
potrebbe diventare il nuovo centro per il
commercio all'ingrosso e per il piccolo
terziario della città. Il Comune, infatti,
sta valutando l'opportunità di creare le
condizioni per il trasferimento in quell'area
non solo delle ditte di San Giuliano , ma
anche il Mercato ortofrutticolo di via Torino,
l'ittico e l'ortofrutticolo del Tronchetto e
altre piccole attività artigianali oggi
sparse per la città in aree che potrebbero
essere riqualificate.
Elisio
Trevisan
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22 Marzo 2007
PUNTA SAN GIULIANO. Dura
replica dell’assessore all’Urbanisitica al legale
delle aziende
«Basta
minacce, nel parco non si costruirà»
Il Comune: «Il trasloco si farà,
presto convocheremo la Conferenza dei servizi»
Dopo la
minaccia dell’avvocato Alberto Pagnoscin, legale delle
17 aziende dei trasporti di San Giuliano, di andare avanti
con il progetto delle nuove sedi delle ditte nel polmone
verde cittadino, arriva la replica dell’assessore
comunale all’Urbanistica Gianfranco Vecchiato: «Le
aziende accettino il piano di trasferimento da San
Giuliano all’area demaniale vicino al canale Bretelle,
rinunciando a realizzare le nuove sedi nel parco».
Ma
l’avvocato Pagnoscin avverte: «In mancanza di garanzie,
non ci rimane che confermare che realizzare il progetto di
San Giuliano. Non abbiamo ancora la sicurezza di poterci
trasferire mentre è certo che a giugno scadrà
l’ordinanza del commissario al moto ondoso ci ha
autorizzati a realizzare le nuove sedi nel parco.
«Per farci desistere, ci vorrebbe un impegno della
conferenza dei servizi».
L’assessore Vecchiato però
fa un annuncio che potrebbe far tornare indietro il legale
delle aziende: «La prossima settimana avrò un incontro
col sindaco Cacciari e gli chiederò di convocare al più
presto la conferenza dei servizi. Infatti, sono essenziali
le autorizzazioni dell’Autorità portuale e della
Capitaneria di Porto, per realizzare le sedi delle ditte
nell’area demaniale.
Poi, abbiamo avviato il
confronto con la vicina Italiana Coke, per la
realizzazione di una strada a servizio della futura zona
logistica e abbiamo trovata la disponibilità
dell’azienda». La posizione di Pagnoscin nei confronti
del Comune però rimane dura: «A
dicembre abbiamo avuto un incontro con l’assessore
all’Urbanistica che ci aveva detto che entro gennaio
sarebbe stato ufficializzato il trasferimento nell’area
demaniale, invece, siamo a marzo e ancora non abbiamo
novità.
Il problema è che ora ci troviamo a soli tre mesi dalla
scadenza dell’ordinanza del commissario al moto ondoso
mentre i problemi continuano e il Comune è nella più
totale inerzia». «Non è così - afferma
Vecchiato - non ci possono accusare di non aver fatto
niente. Prima di tutto quella di San Giuliano è una
patata bollente che mi sono trovato fra le mani non per
mia volontà, poi è novembre che il sindaco mi ha dato
l’incarico di trovare un’area alternativa e dopo 10
anni che si parla e della questione senza risultati, noi
la soluzione l’abbiamo trovata sul canale Bretelle. Si
tratta chiaramente di una situazione complessa, che va
affrontata tenendo conto di tutte le variabili in gioco.
In assessorato ho tre tecnici che lavorano da mesi quasi
esclusivamente a questo problema, non ci possono accusare
di non darci da fare». L’assessore poi tenta anche di
sgonfiare la minaccia del legale delle aziende. «Per
andare avanti col loro progetto a San Giuliano - afferma
Vecchiato - le ditte prima devono acquisire un’area che
è dell’Ater e non credo che dopo tutte le polemiche che
ci sono stato l’azienda per l’edilizia convenzionata,
venderebbe tanto facilmente il terreno».
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