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Diciassette
mesi di lavoro per ottantamila tonnellate di terreni
contaminati che dovranno essere scavati ed avviati in
discarica.
«Il
via ai cantieri entro la metà di luglio», ha annunciato
l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin che ha seguito
il progetto assieme all'assessore allo sport Andrea Ferrazzi.
Un
accordo c'è già per lavori per stralci, deciso di comune
accordo tra Comune di Venezia, Veritas e i
presidenti delle sei associazioni del Polo nautico di Punta
San Giuliano.
Nell'agosto 2010
era arrivato il decreto del ministro dell'Ambiente che
autorizzava l'intervento da sette milioni e 300 mila euro.
Fondi
statali che arrivano da quelli destinati al Sito di
interesse nazionale.
Ora parte la grande opera di bonifica di Punta San Giuliano,
intervento che doveva iniziare già lo scorso mese di giugno ma
che è stato ritardato dalle verifiche di legge sulla congruità
dell'offerta al ribasso, con cui l'impresa si è aggiudicata
l'appalto.
Ma
tempo metà mese e i lavori partiranno, dicono dall'assessorato
all'Ambiente.
A causa del ritardo, il cronoprogramma concordato con le Remiere
per suddividere per lotti gli interventi «hot spot» e di
scarifica integrale dei terreni va rivisto e aggiustato.
Obiettivo,
far marciare la bonifica senza interrompere le attività di
voga, vela e sport a Punta San Giuliano, salvando la stagione
estiva.
Con
il via alle bonifiche a San Giuliano si torna a sperare di veder
decollare il progetto del nuovo polo nautico di San Giuliano, un
sogno fermo da anni in attesa di finanziamenti certi. Risorse
possono arrivare - spiega il vicesindaco Sandro Simionato
- dall'operazione che prevede l'ampliamento del parco per altri
38 ettari.
Si
attende dal Magistrato alle Acque il trasferimento delle
aree bonificate verso Campalto che entreranno a far parte
integrante del parco.
Si
va al concorso invece per progettare gli interventi nelle
aree private di un gruppo imprenditoriale altoatesino che ha
acquisito i terreni confinanti con quelli dell'Immobiliare
Veneziana.
Un
piano di recupero, progettato attraverso un concorso che deve,
però avvisa Simionato, «rispettare la qualità del Piano guida
dell'architetto Di Mambro» potrebbe consentire oltre
all'ampliamento del parco l'ingresso nelle casse comunali di
nuovi fondi, attraverso gli oneri di urbanizzazione primari e
secondari, che serviranno a finanziare il nuovo Polo nautico.
nti.
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