Dopo due anni di
inattività sono terminati i lavori a Mazzorbetto , di
fronte a Burano.
L'isola, in
mano agli scout di Venezia e isole dai primi anni '80, è stata
completamente ristrutturata e può tornare a essere base nazionale
Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani), trampolino
di lancio in quel mondo naturale e splendido che è la laguna.
Alcuni anni fa
furono chiesti finanziamenti per fare dell'isola un possibile
appoggio ai fedeli in pellegrinaggio a Venezia nel corso del
Giubileo, ma non furono ottenuti.
In seguito il
Comune stanziò 500 milioni per un adeguamento del fortino
presente nell'isola e della isola stessa e i lavori, il cui
progetto porta la firma dell'architetto Battaglia, vennero
affidati agli scout e oggi - grazie all'azienda Amav, all'aiuto di
volontari Agesci e Masci (adulti scout) - l'isola può riprendere
la sua attività.
«Scopo della
base - afferma Stefano Danesin, responsabile scout della zona di
Venezia e isole - è permettere l'accoglienza di tutti quei gruppi
scout che attraverso attività di pioneristica, topografia,
osservazione-natura e altre desiderino conoscere la laguna
veneta.
Accoglienza di
gruppi scout, certo, ma anche di qualsiasi altro gruppo che abbia
finalità educative».
Aperta a
tutti, dunque, con la possibilità di piantare le tende - ma
anche, in caso di agenti atmosferici sfavorevoli, di dormire
all'interno del fortino, lungo 80 metri e alto 10, completamente
tirato a nuovo e interamente abitabile, con quattro stanze più
una cucina funzionale, due blocchi igienici e munito di elettricità,
riscaldamento, acqua, telefono e luce, presente anche all'esterno
dell'edificio, per permettere la funzionalità dell'isola anche di
notte.
Nel retro
dell'isola è stato posto uno scivolo che permetta ai ragazzi di
usare i kayak con facilità. Sopra il fortino, al posto delle
postazioni delle mitragliere antiaereo usate nella prima guerra
mondiale, stanno sei "angoli di squadriglia", più lo
spazio per cucinare e trascorrere le serate attorno al
fuoco.
Il tutto, coperto
per far fronte al sole o alla pioggia. «I tendoni sul tetto
dell'edificio - questa l'idea dell'architetto Battaglia - oltre a
poter essere tolti con facilità, sono stati pensati e colorati
come le vele di una nave, per dare al fortino e all'isola
un'ambientazione che ricordi la laguna ma anche la fantasia e il
sogno».
«Gli unici due
problemi adesso - conclude Danesin - sono garantire l'accoglienza
e assicurare la manutenzione". L'inaugurazione dell'isola è
prevista per questa primavera.
Daniele
Zangirolami
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