Il moto ondoso
non è un problema che riguarda solo il centro storico, ma anche
il Lido.
D'estate, quando
c'è un aumento del turismo, ma anche d'inverno, quando il
commercio certo non si ferma e lungo i canali dell'isola
transitano, non rispettando i limiti di velocità, navi per il
trasporto merci e pescherecci.
Così, dopo
la denuncia della Lega
Navale del Lido,
560 soci una cinquantina di imbarcazioni, presieduta da Roberto
Talamo, si sono schierate anche le tre associazioni remiere
dell'isola: Voga
Veneta Lido, Canottieri Diadora e Club Nautico San Marco.
Sono state
effettuate segnalazioni scritte e denunce alla Guardia di Finanza,
vigili urbani e carabinieri, mentre anche il movimento apartitico
"La voce del cittadino" con Marinella Salvan, ha
richiesto ufficialmente una maggiore sorveglianza da parte delle
forze dell'ordine. Il bilancio dei danni, infatti, si fa sempre più
pesante.
Non solo
alle imbarcazioni, in particolar modo a scafi ed alberature, alle
bricole ed alla sede che si affaccia sul canale Bassanello di
Malamocco. ma soprattutto il rischio per l'incolumità dei soci
che, anche d'inverno, finiscono
in acqua in barca quasi ogni giorno durante gli allenamenti.
E, di frequente, capita che travolti dal passaggio a razzo di
barche a moto re che, non rispettando i limiti di velocità,
provocano onde anomale che rovesciano le più leggere imbarcazioni
a remi.
"Quando,
per un primo periodo c'è stato il controllo delle forze
dell'ordine - spiega Luciano Costantin, vicepresidente della Lega
Navale - abbiamo vissuto un mese di pace, a testimonianza che il
controllo preventivo dà realmente i suoi frutti.
Ora, però, siamo ritornati al punto di partenza, le barche che
transitano, viaggiano addirittura al triplo della velocità
consentita, e basterebbe, con la bella stagione, mettersi lungo i
canali a vedere ciò che accade, per rimpinguare il bilancio
comunale."
Il canale più
trafficato al Lido è quello delle "Scoasse", che
costeggia tutta l'isola. "Ci vuole un maggior controllo da
parte di tutte le forze dell'ordine - aggiunge il presidente della
Diadora, Paolo Filippini - noi, nella nostra sede, siamo anche tra
i più fortunati, ma il rischio maggiore è per la gran parte dei
nostri soci che escono in barca per gli allenamenti."
Dalle società
remiere, ai danni provocati dal moto ondoso agli
appartamenti in via Francesco Morosini, prospicenti il rio
dell'hotel Excelsior. Gli abitanti hanno anche sottoscritto una
petizione, corredata da una trentina di firme, mentre anche il
consigliere di An, Paolo Bonafè, ha inviato al sindaco
un'interrogazione urgente, per sensibilizzare sul problema. La
forte erosione, infatti, ha provocato ingentissimi danni, con
crepe sui pavimenti e cedimenti del tetto, che rischia di crollare
da un momento all'altro.Lorenzo Mayer
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