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Venezia, mercoledì 12 dicembre 2001, S. Giovanna F. di Chantal

PRIMO PIANO

NUOVO STRUMENTO URBANISTICO
Laguna, resta il piano di D'Agostino
Tutela delle isole e lotta al moto ondoso. Rumiz: «Possibili modifiche»

a.v.

VENEZIA. Il Piano della laguna non sarà ritirato, ma corretto e adeguato alla nuova normativa europea. E' questo il risultato di un lungo vertice di maggioranza, convocato ieri mattina a Ca' Farsetti per risolvere una questione che rischiava di provocare una crisi insanabile all'interno della giunta. Il Piano rimarrà quello scritto dall'assessore D'Agostino, con integrazioni che dovranno recepire le prescrizioni della nuova normativa europea sulle aree protette (Sic).
La vicenda risale all'estate scorsa, quando dopo il rimpasto di giunta le deleghe dell'Ambiente erano passate da Roberto D'Agostino a Paolo Cacciari. Quest'ultimo non aveva nascosto le sue critiche allo strumento urbanistico varato dal suo predecessore, in via di approvazione in Consiglio comunale. Incidente diplomatico anche in commissione. Il presidente Danilo Rosan aveva convocato i tecnici comunali per spiegare ai consiglieri la delibera, l'assessore D'Agostino si era polemicamente rifiutato di partecipare. Poi erano arrivate le proteste dei Verdi, di Pax in Aqua, delle associazioni ambientaliste. E una lunga interrogazione del consigliere verde Flavio Dal Corso, che chiedeva il ritiro del provvedimento. D'Agostino gli ha risposto con un documento di tre pagine.
«Quel Piano è perfettibile», dice D'Agostino, «e la discussione in commissione e nei Quartieri serve proprio a questo: per entrare nel merito puntuale delle questioni e migliorare le scelte, se possibile». Lo strumento urbanistico, varato dopo decenni di assenza di vincoli, è però importante, secondo l'assessore, perchè per la prima volta si introduce uno strumento urbanistico di tutela. «Serve per disciplinare il recupero delle isole minori e per ridurre il moto ondoso, riducendo il numero dei posti barca e gli accessi in gronda lagunare. Ma il Piano non va confuso con altri strumenti, e deve tener conto anche delle competenze di altri enti come la Capitaneria di porto e il Magistrato alle Acque». Le critiche contenute nell'interpellanza, conclude D'Agostino, «non giustificano il ritiro del provvedimento». E ieri è arrivato il primo chiarimento interno alla maggioranza.
«Le osservazioni di merito sono state recepite nella sostanza», dice la presidente Mara Rumiz, «e il provvedimento non sarà ritirato, ma arriverà in Consiglio con le modifiche che i consiglieri riterranno necessarie».

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