Ciò che è
normale nell'universo mondo, a Venezia è novità sconvolgente. È
il caso, ad esempio, delle targhe sui mezzi in circolazione: in
Italia non c'è il più stupido dei motorini che possa scendere in
strada senza la sua sigla di identificazione ben visibile, ma in
laguna non meno di 10 mila imbarcazioni possono circolare senza
nessun segno di riconoscimento.
E cioè, tutti i
"natanti", ossia le barche fino a 7,50 metri di
lunghezza fuori tutto. Come a dire, gommoni, barchini, pattane,
motoscafi, e chi più ne ha più ne metta, che costituiscono il
grosso dell'esercito di quanti, praticamente certi dell'impunità,
hanno preso la laguna per un Far West.
Ragazzi, la
pacchia è finita: per tutti arrivano le targhe! Lo annuncia
l'assessore ai Trasporti della Provincia, Ugo Campaner, che ha
appena avuto dalla Commissione consultiva prevista dal Regolamento
provinciale per la navigazione lagunare le disposizioni attuative
per l'introduzione dei contrassegni.
È vero,
assessore, ci siamo?«Sì, è tutto pronto, non ci sono più
ostacoli. Il tempo di attrezzare gli uffici competenti per il
rilascio dei contrassegni, e si parte».
Si aspetta
resistenze?
«E perché? Per
l'introduzione delle targhe sui motorini non c'è stata alcuna
rivoluzione, e anche qui la procedura sarà semplicissima, senza
oneri per l'utente».
Neanche sul piano
politico?«Le decisioni sono state prese da tempo da tutti gli
enti competenti, nell'ambito del regolamento che il decreto
legislativo 422 del '97 ha riservato alla competenza della
Provincia; la conferenza dei servizi nell'ultima riunione di
giugno è stata d'accordo nell'andare avanti e sul piano tecnico
la Commissione consultiva ha preso le sue determinazioni. L'iter
è concluso e mi riservo solo di raccogliere le osservazioni degli
operatori per adeguarvi eventualmente le procedure degli uffici».
Chi dovrà
mettere le targhe?
«Tutti coloro
che navigano all'interno della conterminazione lagunare con barche
più lunghe di 7,50 metri e con motori superiori ai 10 cavalli. In
pratica, tutti i diportisti».
Quali sono le
finalità?«Rendere identificabili tutti i natanti, in modo da
individuare chi trasgredisce le norme sulla navigazione. Ciò
costituirà anche un deterrente psicologico, e consentirà
l'introduzione di mezzi automatici di controllo, come ad esempio
le telecamere».
Come sono fatte
le targhe?«Sono rettangolari, dieci centimetri per trenta, con un
codice alfanumerico nero in rilievo su fondo bianco
retroriflettente. In pratica, la sigla "LV", che sta per
laguna di Venezia, e poi un numero di identificazione. Ogni barca
dovrà installarne una coppia».
Ma la targa cosa
identifica: la barca o il proprietario?«I contrassegni sono
associati a un documento di rilascio, che identifica il
responsabile della navigazione, indipendentemente dal fatto che
sia proprietario o meno del natante».
Senza targa non
si circola in laguna. Ma chi viene da fuori?
«Per chi intende
trascorrere un periodo a Venezia è prevista la concessione di
targhe quindicinali, mentre non è richiesto nulla a chi è solo
di passaggio. Costui, però, non potrà uscire dai canali di
navigazione portuale».
Chi rilascia le
targhe?
«Il regolamento
indica l'Ispettorato di porto. La distribuzione fisica potrà
avvenire lì, ma anche attraverso gli uffici periferici che la
Provincia mette a disposizione, i costruttori, i loro
rappresentanti, gli agenti di vendita, le darsene, i cantieri.
Darsene e cantieri potranno assegnare anche le targhe provvisorie».
Assessore, è
soddisfatto?«La missione che mi sono dato è attuare il
regolamento provinciale, l'unico strumento che fa sintesi delle
esperienze di tutti. Questo è un passo in quella direzione».
Silvio Testa
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