Campagna Lupia
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Un incendio si è
sviluppato, giovedì notte, nell'oasi naturalistica di Valle
Averto a Campagna Lupia. Le fiamme si sono estese in un'area ampia
poco meno di un ettaro: il fuoco ha danneggiato quattro torrette
di osservazione, una cavana e parte del canneto.
Sul posto sono
intervenuti i vigili del fuoco di Mira e quelli di Piove di Sacco
- che hanno dovuto lavorare dall'una fino alle 4.30 per domare
l'incendio e spegnere tutti i focolai - e i carabinieri della
stazione di Campagna Lupia.
Per il momento
nessuno si sbilancia sulle cause dell'incendio: potrebbe trattarsi
di un incidente, ma non viene scartata nessuna ipotesi compresa
l'azione dolosa.
L'Oasi di Valle
Averto, situata ai margini della laguna di Venezia, si estende per
500 ettari tra Mestre e Chioggia. Nei primi anni di gestione, il
Wwf ha reintrodotto la flora tipica del bosco "igrofilo",
piantando ontani, pioppi neri, olmi e frassini, che si affiancano
ai vasti canneti.
Le acque
dell'oasi sono popolate da pesci di ogni tipo, a seconda della
variazione di salinità. Ma Valle Averto è importante soprattutto
per la presenza di volatili: essendo posizionata lungo una delle
più battute rotte di migrazione degli uccelli acquatici, è
diventata una riserva - unica in Italia - per la nidificazione di
diverse specie. L'ecosistema è completato da piccoli mammiferi e
da un branco di bufali pontini.
Nel centro
visite, sistemato a Ca' Tiepola - un tipico casone veneto - sono
raccolti materiali tipici della vita in laguna, filmati e
documentazione storica e naturalistica. Ma Valle Averto è
importante soprattutto per la presenza di volatili: essendo
posizionata lungo una delle più battute rotte di migrazione degli
uccelli acquatici, è diventata una riserva - unica in Italia -
per la nidificazione di diverse specie. L'ecosistema è completato
da piccoli mammiferi e da un branco di bufali pontini. «Le fiamme
- spiega uno dei responsabili dell'oasi - hanno danneggiato
quattro delle torrette dalle quali i visitatori della valle
possono osservare gli uccelli.
Poi si sono
estese ad una cavana - il caratteristico ricovero per barche
lagunari - utilizzata come punto di sosta durante le visite
guidate. Purtroppo anche una parte del canneto è andata in fumo,
oltre che diversa sterpaglia.
Per fortuna ieri
notte non c'era vento e le fiamme non si sono estese: poteva
essere un disastro ecologico». Nessun problema per i visitatori
visto che in questo periodo le visite sono meno frequenti: le
stagioni migliori per l'osservazione della fauna sono la primavera
e l'autunno. «Durante i mesi estivi vengono solo gli appassionati
di bird-watching, mentre nelle altre stagioni riceviamo anche
intere scolaresche. Cercheremo di ripristinare tutto per l'autunno».
Giuliano Gargano
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