CIRCOLO
VELICO CASANOVA
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P.ta San
Giuliano - Mestre Venezia
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Le
amare considerazioni del presidente di Pax in Aqua in occasione
della Festa della Sensa |
«In
laguna regnano l'arbitrio, la violenza, l'illegalità» |
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La festa della Sensa e la
cerimonia dello sposalizio del mare hanno suggerito amare riflessioni a Paolo
Lanapoppi, presidente di Pax in Aqua, che una volta di più ha denunciato il
totale abbandono della laguna. La festa, ha scritto Lanapoppi, è ridotta a un
malinconico simulacro, perché è difficile celebrare le antiche glorie di una
città che, preda del turismo di massa e abbandonata dagli amministratori, ha
perso ogni residuo di nobiltà e di orgoglio.
«Mentre la macabra cerimonia
aveva luogo - ha scritto Lanapoppi descrivendo una Sensa disertata dai veneziani
e condita da dioscorsi di circostanza - sul resto della laguna impazzavano
l'arbitrio, la violenza e l'illegalità». Tra la Grazia, San Clemente, Santo
Spirito, Poveglia, ha raccontato Lanapoppi, «l'acqua era letteralmente bianca
per la schiuma prodotta dalle barche a motore». Onde alte un metro, carovane di
gommoni a 50 chilometri all'ora, lancioni granturismo e motoscafi di gran lusso
con motori da 200 cavalli in "volo" verso San Giorgio e San Marco. «Non
c'era un cartello sulle bricole che indicasse il limite di velocità, non c'era
l'ombra di una barca delle forze dell'ordine».
Quella zona di laguna e
moltissime altre, ha sottolineato Lanapoppi, è sotto la competenza del
Magistrato alle acque, istituzione di antico e nobile prestigio. «Il Magistrato
- ha commentato amaramente il presidente di Pax in Aqua - dovrebbe essere alla
testa di una crociata per salvare le acque, i fondali, le rive della laguna.
Invece non solo non ha i mezzi per i controlli, ma non fa nulla per averli».
Probabilmente, ha concluso, riferendosi anche alle reiterate richieste di un
incontro alle quali il presidente del Magistrato alle acque, Patrizio
Cuccioletta, non ha mai risposto, «considera i cittadini che protestano come
una seccatura e una perdita di tempo».