CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Venerdì, 16 Giugno 2000
 
La folle velocità in laguna ha causato 30 morti
In pochi anni una lunga scia di sangue: eppure il limite massimo che pochi rispettano è di 20 chilometri all’ora nelle acque interne
Motori sempre più potenti, barche sempre più veloci. «È una questione di sicurezza», affermano in coro tassisti e trasportatori, che hanno fatto letteralmente di tutto, tra ricorsi al Tar e pressioni politiche, per impedire che diventassero operativi quegli articoli del regolamento comunale sul trasporto pubblico non di linea che cercavano di introdurre limiti alle motorizzazioni: 100 cavalli per i taxi, 150 per i Gran turismo.

Per i topi, invece, si diceva che «entro un anno dalla data del presente regolamento il Comune determinerà le potenze dei motori al fine di... transitare in condizioni di massima sicurezza in presenza di avversità meteo-marine nella laguna». Neanche fosse l'Oceano indiano. Era il 1996!

Curioso ragionamento, comunque, perché la cronaca dimostra esattamente il contrario: e cioé che finché le potenze dei motori erano ridotte, finché per paradosso si navigava a remi, la sicurezza era garantita, ma che invece da quando la motorizzazione ha cominciato a crescere, gli incidenti sono cominciati a fioccare. Mortali! Negli ultimi 20 anni i morti in laguna sono stati 30: un dato sconvolgente per un catino d'acqua.Si tratta di uno stillicidio in crescita esponenziale: tralasciamo i lontani anni '80, che sembrano già preistoria, e limitiamoci agli anni '90. Due i morti nel '91, tre nel '92, nessuno nel '93, quattro nel 1994, due nel '95, tre nel 1996, due nel 1997. Il 1998 è stato l'anno più tragico, con sette morti, per fortuna "compensato" dal 1999, che non ha registrato vittime.Incidenti però sì, e anche molti, che solo la fortuna e il caso hanno voluto che non producessero il consueto strascico di lutti, di recriminazioni, di vuote promesse da parte delle autorità. Speriamo che anche questo 2000 sia fortunato come quello che l'ha preceduto!

I tanti incidenti hanno ovviamente dinamiche diverse, ma quasi tutti un denominatore comune: la velocità. Scontri tra barche, barche contro bricole, barche contro le spallette e gli architravi dei ponti, barche che si rovesciano sulle secche: queste le descrizioni più comuni degli incidenti, che probabilmente non avrebbero avuto risultati luttuosi se tra gli ingredienti di disattenzione, imperizia, superficialità, troppa sicurezza, non ci fosse stata anche l'eccessiva velocità.

Complici degli incidenti sono spesso state la notte, la nebbia, la scarsa visibilità, condizioni che inviterebbero alla prudenza, ma che invece vedono i motonauti andare comunque a tutta manetta. Chi per abitudine, come i tassisti, chi per "necessità" come i capparozzolanti, che hanno pagato un alto tributo di sangue (quattro i loro morti) sull'altare delle vongole e del denaro facile.

Nel bailamme dei limiti, un dato risulta chiaro da una piantina edita dalla Provincia: in laguna, la massima velocità ammissibile è di 20 chilometri all'ora: molto meno di un uomo che corra a piedi! Se chi deve far rispettare le regole, dopo averle introdotte, lo facesse, quanti lutti ci saremmo risparmiati?

Silvio Testa

 

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