Nautica Naturale
Per il vocabolario
della lingua italiana, la nautica é genericamente
la “scienza e pratica della navigazione” e considera
indistintamente un'infinità di mezzi galleggianti, dalla petroliera alla
canoa.
Per questo motivo é stata definita la “nautica naturale”, intesa come
la "scienza e la pratica della navigazione, che si avvale unicamente
dell’energia propulsiva del vento e dell’acqua, nonché della forza e
dell’intelligenza dell’uomo,
nel massimo rispetto dell’ambiente".
La nautica naturale é nata con le prime piroghe, ha permesso la scoperta delle
Americhe, e si é evoluta al punto da condizionare, con le poderose flotte di
galeoni, i destini del mondo fino al XIX° secolo.
Nel Comune di Venezia, costituto da acque per il 63% della sua estensione,
la nautica naturale é da sempre nel quotidiano della comunità.
A
Venezia, la sola disciplina della vela, per numero di tesserati é seconda
solo al calcio, indiscusso sport nazionale.
Oggi sono circa 10.000 i cittadini che praticano la
nautica naturale nelle acque lagunari, almeno 5.000 le barche, fra canoe, barche da voga ed a
vela, 5.000 all’anno gli studenti che si avvicinano alla nautica naturale in orario
scolastico,
circa 50 le associazioni organizzate con natanti sociali.
Vogalonga é la manifestazione più frequentata, con oltre mille
imbarcazioni, ma sono centinaia le regate, i corsi di formazione, le iniziative e le
feste.
La gondola, emblema della città, é il più alto esempio
dell’indissolubile legame di Venezia con la nautica naturale.
Tuttavia nella Laguna di Venezia oggi sono presenti almeno 25.000 imbarcazioni a motore. Messe una dietro l’altra formano una fila ininterrotta lunga 130 km,
la distanza da piazza San Marco a piazza dell’Unità d’Italia, a Trieste !
Una quantità di mezzi in grado di produrre moto ondoso, velocità, inquinamento acustico, dell’aria e dell’acqua tali da mortificare le più preziose e fragili
caratteristiche lagunari.
Un traffico acqueo che condiziona pesantemente la
nautica naturale, per larga parte dell’anno praticabile solo nei bassi fondali lagunari, aree vietate alla normale navigazione a motore, ma sempre più spesso violate dall’incontenibile espansione motoristica.
Per tutelare il futuro delle associazioni nautiche di Punta San Giuliano, nel 2000 si é costituita ADOLA, il Movimento per l’ADOzione Ambientale della LAguna
davanti San Giuliano. L’anno successivo, con la pubblicazione di “Le Acque del Parco” é stata avanzata la proposta di creare un Parco Acqueo Urbano quale estensione in laguna del Parco di San Giuliano, comprendendo i 600 ettari di basso fondale che si
estendono fino a Venezia.
Nel Maggio 2001, alla presenza del Prosindaco Bettin, si é svolta la cerimonia di
”Inaugurazione popolare” del Parco Acqueo.
Nel Gennaio 2002 il Consiglio Comunale approvava all’unanimità un ordine del giorno che impegnava il Sindaco e la Giunta a sostenere la proposta di destinare a “Parco Acqueo Urbano” l’area della laguna davanti a San Giuliano.
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2008... In attesa che le Istituzioni formalizzino l’esistenza del Parco Acqueo Urbano, a San Giuliano la nautica naturale già appartiene al paesaggio di ogni giorno.
Spesso è il benvenuto della città a chi percorre il ponte
translagunare in treno e in auto, oppure atterra al Marco Polo, o parte dal
Tronchetto con le grandi navi da crociera.
E’ il benvenuto di una grande civiltà ritrovata.
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