A rischio
l'attività sociale della Canottieri Mestre e dei suoi 500
soci. ù
Il
circolo di Punta San Giuliano oramai da 25 anni svolge le
sue attività sportive di voga, canottaggio e tennis nel
lembo di terra che si affaccia sulla laguna.
La società rappresenta una delle pietre miliari dello
sport mestrino ed anche una specie di patrimonio storico
per un'attività, come la voga alla veneta, sempre più
ristretta e poco considerata.
Una
querelle burocratica aperta tra Canottieri Mestre e
assessorato al Patrimonio sta, però, mettendo in crisi il
circolo. Azzerato il debito di 61 milioni di lire con
l'acquisizione dei beni immobili della società
(capannoni, bar, campi da tennis) da parte del Comune di
Venezia nel 1998, nel settembre dello stesso anno
l'assessorato al patrimonio ha comunicato al presidente
della Canottieri Paolo Bertan l'obbligo del pagamento di
un canone d'affitto annuo di 18 milioni.
Dopo una
serie di incontri tra Bertan e la segreteria generale
dell'assessorato al patrimonio, in cui Bertan contestava
alcune imposizioni e chiedeva delle correzioni, nel
settembre del 1999 una delibera della giunta comunale
confermava il pagamento del canone d'affitto e annunciava
l'imposizione del rilascio dell'area nel caso iniziassero
i lavori riguardanti la realizzazione del Parco San
Giuliano, con una penale di 500 mila lire per ogni giorno
di ritardo.
L'ex
assessore allo sport Piero Rosa Salva, venuto a conoscenza
dei fatti che a quel punto coinvolgevano non solo la
Canottieri Mestre, ma anche tante altre società sportive
veneziane, e avendo intuito che il pagamento di un canone
d'affitto di tale cifra significava la definitiva
chiusura, aveva avviato una pratica per il passaggio
all'assessorato allo sport di tutte le strutture sportive
soggette al controllo dell'assessorato al
patrimonio.
In questo
modo si sarebbe potuta studiare una soluzione per attivare
delle convenzioni con l'amministrazione comunale che
avrebbe sfruttato come sua proprietà i vari impianti a
disposizione, lasciando la gestione degli impianti a
carico delle società già presenti. «Nessuno ha più
parlato di quella pratica avviata dall'ex assessore Rosa
Salva - ha commentato il presidente della Canottieri
Mestre, Paolo Bertan - e oggi siamo qui a combattere con i
debitori e con una burocrazia che non vuole capire che non
siamo altro che delle società sportive la cui attività
è senza fini di lucro e quelle che loro definiscono
strutture che utilizziamo sono fatiscenti e al limite
della sicurezza.
Fateci
gestire questi impianti, concedeteci la possibilità di
risistemarli e di offrire la possibilità di fare dello
sport ai mestrini. Se questo non avverrà e qualche
funzionario testardo continuerà a predicare solo secondo
leggi e numeri, allora saremo costretti a chiudere. Ma a
quel punto faremo noi delle verifiche su tutte quelle
società sportive che praticano attività su aree
demaniali che gestisce l'assessorato al patrimonio, ma che
non sono tenuti a pagare nessun canone d'affitto".
Raffaele
Rosa
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