(g.t.) «L'amministrazione
comunale sta elaborando nuove strategie per le società sportive.
Quindi le dichiarazioni alla stampa di quel dirigente hanno creato
solo confusione».
Scende in campo
direttamente il direttore generale del Comune, Ilaria Bramezza,
sulla vicenda dei canoni arretrati della Canottieri Mestre sul cui
pagamento c'è stato ieri il drastico intervento sul nostro
giornale di un dirigente dell'assessorato al Patrimonio Il
braccio operativo del sindaco non entra nei dettagli delle
strategie, ma
non è difficile ipotizzare che l'amministrazione sta pensando a
un alleggerimento dei canoni degli impianti sportivi e forse anche
a una cancellazione parziale dei debiti pregressi.
Invece l'altro
ieri il dirigente "incriminato" ha detto testualmente al
Gazzettino che «se la società sportiva di San Giuliano salderà
il contenzioso di tre anni arretrati di affitto potrà continuare
la sua attività e restare dov'è».
E ieri mattina ha
ricevuto una telefonata piuttosto seccata del direttore generale
alla quale non è escluso faccia seguito una censura scritta. «Non
è un divieto a parlare, ma ci vuole coordinamento
nell'informazione
- spiega Ilaria Bramezza - Se
l'amministrazione sta andando in una direzione, non si può dire
il contrario. Bisogna chiedere prima qual è l'indirizzo politico
in materia».
Insomma, detta
alla militare, un "cazziatone" in piena regola che la
dice lunga sul momentaccio che sembrano passare i dirigenti dei
vari settori di Ca' Farsetti. «Ma no - minimizza il capo di
gabinetto del sindaco, Marco Agostini - Alla luce della legge
Bassanini i dirigenti hanno ancora più autonomia gestionale:
basti pensare, per esempio, che possono assegnare da soli
incarichi professionali fino a un compenso di 250 milioni.
E così la
giunta, che prima doveva approvare anche centinaia di delibere in
una sola seduta, ora decide solo su quella decina di provvedimenti
veramente con valenza di indirizzo politico, mentre il resto viene
gestito autonomamente dai responsabili di settore».
E i consulenti
che sembrano crescere come funghi nel palazzo? «Sono previsti
dalla legge proprio per bilanciare uno strapotere dei dirigenti
sugli assessori - spiega Agostini - Con l'aumento delle
responsabilità gestionali non si poteva lasciare ai primi anche
l'individuazione degli obiettivi che poi l'assessore vagliava: per
questo al politico è necessario affiancare un tecnico di fiducia
che lo consigli proprio sugli obiettivi da perseguire».
|