Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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Venezia, venerdì 18 febbraio 2000,
   

Ritorno alla vita per quattro isole
Aree picnic, vivai e passeggiate
dopo la bonifica delle sponde

di Alberto Vitucci

VENEZIA. Le isole tornano a vivere. E dopo anni di abbandono si pensa al loro recupero e al loro riutilizzo sociale. Comune e Magistrato alle Acque hanno firmato ieri un accordo per un progetto di risistemazione ambientale, e richiedere così nuovi fondi all'Unione europea. Quattro le isole per ora interessate dagli interventi: Campalto, Lazzaretto Nuovo, San Giuliano e San Secondo.

Per tutte queste sono già ultimati o in corso lavori di risistemazione delle sponde ad opera del Consorzio Venezia Nuova. Il progetto riguarda ora la sistemazione del verde, la creazione di panchine in legno, steccati e aree per picnic, gli approdi e la guardiania. Per la progettazione esecutiva sarà promosso un concorso internazionale aperto a ricercatori e università. 
Trentotto le isole censite, con programmi di intervento che potrebbe gradualmente attivare fondi europei per decine di miliardi. «Lo scopo», ha spiegato l'assessore all'Ecologia Alessio Vianello, «è quello di coordinare gli interventi di Comune e Magistrato alle Acque, che già opera in laguna, per utilizzare al meglio il patrimonio delle isole e riqualificare l'ecosistema».

 Il progetto prevede oltre al censimento delle specie arboree anche la creazione di vivai e orti botanici e il riutilizzo della frazione organica dei rifiuti solidi urbani per interventi di ingegneria naturalistica. «Un intervento unico al mondo», ha detto il presidente del Magistrato alle Acque Patrizio Cuccioletta, «e molto importante, perchè l'ambiente non è un optional. Il progetto di salvaguardia della laguna deve partire da queste cose, che poi sono le cose più significative, che resistono nel tempo e che la gente ha sotto gli occhi. Le paratoie sono importanti, ma non fanno parte della vita di tutti i giorni».
  
Le isole, dunque. Ma qualche polemica sui materiali usati e sulle modalità di intervento c'è stata anche negli ultimi tempi. Chi controllerà la bontà degli interventi in un sistema delicatissimo come la laguna? «Non c'è da inventare niente, basta il Comitato tecnico di Magistratura», assicura Cuccioletta. Erminio Chiozzotto, responsabile dell'assessorato all'Ecologia, ritiene invece che «dovrà essere il Comune a valutare il progetto dal punto di vista complessivo, anche della sua fruizione». Alberto Bernstein (Consorzio Venezia Nuova) ha ricordato l'importanza di alcuni lavori di contenimento, anche con pali in legno, per evitare l'erosione dello sponde e dunque recuperare del tutto le isole.