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giugno, si attracca al real club di Cartagena, non era
una fermata prevista, ma e’ stata una bella sorpresa, il marina
e’ bello pulito, economico, e soprattutto ai piedi della citta’.
Cartagena e’ tutta in piena ristrutturazione, il paseo del porto
e’ piacevole le mira della citta’ imponenti, piena di vestigia
che documentano le varie dominazioni da quella punica in poi,
compresi i romani ovviamente.
Non e’ assolutamente una citta’ turistica, qui a differenza che
ad ibiza…. Il bello e’ grasso.
Passeggiasta per la citta’ e quindi cena a base di tapas e
raciones innaffiate da abbondante cerveza.
La mattina seguente
del 9 giugno partenza per Almeira, c’e’ molto vento e si decide
di abbreviare la tappa per dormire in porto, invece il vento cala e
si prosegue oltrepassando Almeira, sino a Motril, e’ la sera del
10 giugno, cittadina e centro peschereccio, bruttino per la
verita’ ma molto molto nature….Cena in una verace osteria del
porto, la migliore sinora. La mattina del 11 giugno pieno di gasolio
e con una bonaccia degna di nota smotoriamo per 14 ore, ogni tanto
un bagno ristoratore, e siamo allietati dalla vista di centinaia di
delfini in branchi enormi, ad un certo punto sono anche in 10 a
saltare davanti a prua, avvistiamo pure uno spada che salta.
Purtroppo a Malaga, la nostra meta, non c’e’ posto per le barche
di passaggio e decidiamo di continuare per altre 10 miglia sino a
che la sera arriviamo
al marina di benalmadena,
1000 posti tutti in terra-mare con costruzioni arabeggianti stile
disneyland, con annesso centro commerciale passeggiata, negozi etc
etc… insomma da vedere per chi ama il genere.
Si cena da chef
Paolo, stiamo ormai imparando che e’ meglio cenare nei
posti piu’ semplici e veraci e lasciamo perdere quelli turistici.
Dopocena….
Giretto, il posto si anima… e’ l’inizio della costa del
sol…. 100 miglia di spiaggioni ricoperti da megacondominii da 10
piani sino a gibilterra…
Ci sediamo per un
cocktail, e’ l’happy hour, prendi due paghi uno…. Serviti dal
cameriere bresciano J
che ci sconsiglia le cose peggiori beviamo pinacolada e
caipirinha, decisamente non ci si ubriaca…. Infine tentiamo
l’abbordo di due belle tedeschine… Luca riesce persino a
proporsi come fotografo… ma decisamente il fascino italiano deve
essere in declino… si va a dormire… mancano ancora 60 miglia.La
mattina del 12 si riparte dapprima a motore e poi per le restanti 10
ore una bellissima veleggiata in poppa con surfate a 8-9 nodi in
certi momenti.
Arriviamo a
Gibilterra verso le 20 all’improvviso appaiono come fantasmi tutte
le navi che non sierano ancora viste.
Tutti infatti dicono che a Gibilterra c’e’ un traffico
pazzesco…
Ligi al Portolano
ci annunciamo al controllo del porto due volte….. non ci
cagano…. Decidiamo allora di fare dogana… Che impatto… il
tempo e’ cambiato… a Venezia 40 gradi… qui nell’enclave
inglese siamo in pile e giubbino… L’autoritya’ del porto ci
accoglie gentilmente con english fair play, ormeggiamo e…
cominciamo a capire di essere davvero in terra di albione…
Intanto si paga in
sterline. _usciamo dal marina Bay, unica nota positiva… pieno di
giarmondi,… barche stracariche di taniche per l’acqua e il
gasolio… rudi marinai ingelsi… quelli che vanno nel cesso a
piedi nudi tanto per capire. Bambini compresi.. che nuotano nelle
acque del porto. Cena dentro alla cinta dei bastioni in un pub molto
english. Luca e Thanh ordinano spiedini di pesce e ottengono verdure
semicrude, ferdy ed io una grigliata mista con un filetto cro-magnon.
Decisamente una cucina inglese tant’e’ che ironicamente mi
rivolgo al cameriere che ci chiede se siamo soddisfatti dicendogli
che si…. Era davvero cucina tipicamente inglese.
Beh l’ironia inglese non sta di casa a gibilterra. _Infatti
il cameriere risponde fieramente che il cuoco e’ di Southampton J.
La mattina seguente…cominciamo a preparare la barca cercare i
bollettini ecc…
La storia
continua… in frigo c’e’ una magnum pronta per essere stappata
domani… quando passeremo. |