Il 19 mattina si parte per Madeira un po’ di foschia la
mattina ma per il resto nulla da segnalare, arriviamo nel pomeriggio
a Funchal, il capoluogo, grossa cittadina arrampicata sulla
montagna, a differenza di porto Santo, Madeira e’ un esplosione di
verde, Attracchiamo al marina proprio sotto il centro storico, a
fatica troviamo un posto, solita ripulita alla barca e
all’equipaggio e verso sera la passeggiata nella citta’ vecchia.
|
Tutte le strade e i marciapiedi sono lastricati di pietre
pietruzze e porfido, con vari disegni geometrici e non. La
citta’ vecchia e il centro sono davvero gradevoli,
decisamente una bella citta’ con angoli suggestivi. Ceniamo
in un anonimo risorante e proviamo la zuppa di madeira, in
realta’ un uovo in camicia a bagno nel brodo, poi…
pescetto e contorni, nulla di entusiasmante. Due passi sul
lungomare e a letto.
La mattina dopo alle 9.30 ci passa a prendere Nuno, un
ragazzo di Madeira, con la sua land rover per portarci in giro
per l’isola.
Usciti dalla citta’ il paesaggio cambia completamente.
Siamo immersi nel verde
, e nelle piantagioni di banane, l’acqua scorre da tutte le
parti, a lato della strada si ergono dei picchi verdissimi, ma
la cosa piu’ sorprendente sono i fiori, uno sterminio di
fiori bellissimi e di tutti i colori, sembrano comprati dal
fiorista e invece sono spontanei. Iniziamo il nostro giro
passando da capi a strapiombo sul mare con pareti alte anche
500 metri, a stradine di montagna che si inerpicano verso
l’altopiano.
E’ davvero un esplosione della natura, tutta l’isola e’
un rivolo d’acqua che si tuffa in mare, cascatelle e
torrentelli dappertutto, peccato per il tempo un po’
coperto.
Pranziamo in posto che ci indica Nuno, carne allo spiedo
divina, servita con spiedi di alloro. Ottimo davvero. In un
paesino c’e una festa in preparazione. Tutte le donne del
paese hanno raccolto i fiori e stanno addobbando le strade e
la chiesa, e’ un esplosione di colori. |
Riprendiamo il nostro giro che si conclude verso sera.
Ceniamo in barca e poi passeggiata per la citta’.
Il giorno dopo e’ dedicato alla preparazione della barca e
alla cambusa, ci si divide i compiti, si lavora sino alle sei di
sera, poi doccia ristoratrice e cena in un ristorante indicato dal
bravo Nuno. E’ un po’ lontano dal centro ma proprio sul mare
sopra delle piscine naturali, un bel posticino insomma. Si mangia
discretamente.
La mattina del 22 giugno partiamo per Sao Miguel ma appena
fuori dal riparo dell’isola ci investe un forte vento da nord
ovest, proprio sul naso, dopo qualche ora di sofferenza e
considerando che non e’ il caso sforzare inutilmente le strutture
di Antares decidiamo di rientare e riprovarci l’indomani.
Ci prepariamo un ottima cena di pesce, Thanh, cucina quello
che ci hanno regalato i vicini di barca, e Luca prepara i filetti
marinati al limone, serata bellissima e calda, si mangia in pozzetto
con un tavolo di emergenza. Infine tutti a nanna presto l’indomani
si vuol partire per le 6.
E’ il 23, stavolta si parte sul serio, vento sul muso sino
alle 13 che ci fa fare rotta di 30° più a sud,
poi si comincia ad andare sempre di bolina stretta con rotta
sull’obbiettivo fino a notte fonda quando cala il vento e ci
costringe ad accendere il motore. Il 24 dalle 10 vento al traverso
da sud ovest, una bella galoppata sotto spi, poi la notte si calma e
tutto a motore sino alla notte del 25 quando riprende a soffiare
vento da nord e quindi di nuovo bolina stretta fino alle 4.00 del
27.
Dalle 2.00 del mattino si comincia a vedere il faro di Santa
Maria, la prima isola dell’arcipelago delle azzorre arrivando
dall’europa, e’ a circa 25 miglia da noi dopo un po’ anche il
faro dello scoglio delle formiche comincia ad essere visibile,
passiamo proprio in mezzo, un varco di 20 miglia tantissime per
passarci ma dopo quattro giorni di atlantico sembra stretto tanto da
poterci strisciare le fiancate J.
Ormai e’ l’alba e si comincia a vedere Sao _Miguel, siamo
in piena bonaccia e ci avviciniamo alla costa spinti dal bravissimo
volvo 25.
Antares ci ha portato a destinazione, Il nostro skipper si
e’ comportato proprio bene, e la ciurma…. Beh chiedetelo a lui
..speriamo di si. Per
me l’avventura e’ praticamente finita, resto una settimana ma
sbarco da Antares, e passo il Pc a qualche altro volontario. Sono
comunque state 4 settimane bellissime anche se sono volate
letteralmente.
|