.Sabato 6
luglio l’equipaggio si e’ avvicendato: rientrati in Italia Paolo
e Caterina, Luca e Manuela.
Io (Francy J
) e Francesco abbiamo incontrato per puro caso Paolo e Caterina in
aeroporto a Lisbona, elemento di riconoscimento nella folla
dell’aeroporto: IL CAPPELLO GIALLO DEL CASANOVA di Francesco!!!
Tahn e’
partito Lunedì mattina e il resto della giornata se ne e’ andato
in attesa del meccanico che sistemasse la valvola del WC…..diciamo
che qui hanno capito che correre non ne vale la pena….take it
easy.
Finalmente
martedì siamo liberi e decidiamo di partire alla volta di Faial,
destinazione Horta. Il tempo non e’ dei migliori, il vento non
manca ma a parte la prima ora al traverso 5 nodi sotto gennaker, poi
ci gira giusto sul muso e vai col diesel! L
Non mancano
vari tentavi di allargarci un pò rispetto la rotta prefissata per
tentare una bolina strettissima, ma dopo un po’ il vento cala e
via di nuovo con la musica diesel…..e’ una sfida con il vento.
L’oceano (cavolo l’OCEANO) è clemente: onda lunga, ma tutto
tranquillo……….la giornata passa tranquilla tra letture e un
po’ di sole, contribuirà a movimentarla un tonnetto incappato
nella nostra lenza J
Arriviamo a
Horta alle 3 (si’ di mattina) ora locale (le 5 in Italia) dopo
avere trascorso una notte tranquilla avvicendandoci nei turni.
Ore 21: il mio primo turno di notte in à oceano……in
prossimità della punta nordovest di Sao Jorge……paura ed
eccitazione mescolate…..ma presto mi adeguo e ci provo gusto….lascero’
il timone alle 2 circa per sfinimento J
Ormeggiamo al
molo di transito e via a nanna per un meritato riposo. Il risveglio
alle 9 scarsamente ci ripaga della fatica per arrivare:
nebbione…….EHI! MA NON ERO ALLE AZZORRE?!?! J
Pazienza,
prendiamola come viene, alla maniera
portoghese………approfittiamo del pomeriggio per girovagare per
il centro di Horta e curiosare nelle sue viuzze inerpicate sul
colle, circondati da abitazione di chiaro stampo
coloniale…..sembrerebbe quasi un paese dei non troppo lontani
Carabi……non manca una visita al museo locale dove restiamo
favorevolmente impressionati da modellini di navi, paesaggi e
monumenti storici dell’isola e del Portogallo, costruiti con il
“midollo” dell’albero di fico, piccoli capolavori del peso di
non piu’ di qualche etto!!! La fantasia umana non ha limiti.
Torniamo ad
Antares con le ginocchia spezzate e le pance pronte ad accogliere il
tonnetto pescato ieri…SLURP! J
Domani………..vedremo
il tempo e si decidera’ cosa fare………che fatica le
ferie!!!:))
|