CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

home > 2003:  CVC in Atlantico   - report 24 e 26 luglio                                                                   

         


Lisbona, 24.7.2003, 01:30am:  meta!

 

Dopo una giornata intera di viaggio in giro per l’Europa raggiungiamo Antares. Ferdinando, Francesca, Francesco, Luca e Maurizio ci accolgono con un dolce tipico portoghese a cui facevano la tira da 2 giorni, così l’arrivo mio è di Nicoletta si è trasformato in un dolce benvenuto, davvero dolce, molto dolce, fin troppo dolce: insomma questa specie di montata d’uovo con 1Kg di caramello sopra non ha propriamente risposto alle loro attese.

 

Con più di un po’ di sonno addosso, con un po’ di musica in sottofondo e con un po’ di vino nei bicchieri ce ne stiamo un po’ in pozzetto al fresco. Io e Nico raccontiamo della nostra transumanza fino a Lisbona mentre Antares ci racconta delle rotte su cui finora ha navigato, dei porti in cui ha attraccato, del verde e dei colori delle Azzorre (e qui gli occhi brillano un po’ a tutti), dei sapori e degli odori che hanno gustato e dell’implacabile onda lunga dell’oceano…insomma ci regalano immagini che accompagneranno il nostro primo sonno a bordo…insomma un gran benvenuto!

 

      navigazione & stile

Alle 08:30am su per giù siamo tutti svegli.

Il sole è già caldo ed alto, l’aliseo portoghese ingrana progressivamente. Se le riparazioni saranno ok dovremmo partire verso Gibilterra con un buon vento in poppa. Ci sistemiamo, burro e marmellata per tutti, carichiamo i serbatoi d’acqua, puliamo il pozzetto, raccogliamo le molteplici paia di scarpe che la sera prima avevamo mollato sul pontile verso le 10:30am Francesca e Francesco dalla banchina liberano le cime che ci legavano al molo: a presto!

 

Verso le 01:00pm, attraverso la laguna di Lisbona, raggiungiamo il cantiere che dovrebbe aver riparato boma e vele.

A vederlo da fuori sembra una sorta di apocalittico cimitero di imbarcazioni più che un cantiere di produzione. A fianco della banchina d’approdo due carcasse arrugginite di pescherecci stanno adagiate sul fianco…De Chirico scatterebbe una foto filtrando il cielo con il rosso, ed il capolavoro sarebbe un gioco da ragazzi…una scenografia da film post guerra totale del 3003, quando la terra sarà completamente coperta d’acqua e le navi potranno affrontare mari, cieli e universi, alla  ricerca di un nuovo pianeta su cui approdare. Forte il posto, e forte anche il prezzo!!!

 

Ci aspettano due giorni di navigazione ininterrotta, 280 miglia da coprire per raggiungere Gibilterra e recuperare sulla tabella di marcia.

 

Prendiamo il largo verso le 03:00pm.

Dopo aver mangiato del buon pesce in una sorta di bar gastronomia, lasciamo Lisbona alle nostre spalle e ci tuffiamo in Altantico. Viaggiamo al traverso tenendo su per un po’ anche la randa (giusto per vedere se è il caso di bloccare il pagamento dell’assegno), poi è sufficiente solo il fiocco…verso le 19 un po’ tutti, chi più chi meno, cominciamo ad accusare l’onda altantica  e corriamo ai ripari doppandoci  un po’. E’  il benvenuto dell’oceano che spiega anche a noi ultime arrivate che lui non scherza, che non gli servono tempeste per far salire la sua onda, che non accetta compromessi: se vogliamo viverlo lui è così. E così subiamo il suo fascino. Come uno sfuggente amante egoista, accettiamo di viverlo. Accettiamo la sfida. Sappiamo che alla fine ci donerà di più di quello che pensa…chissà cosa riceve lui dalla nostra carezza?

 

Dalle 09:00pm alle 02:30am, nel bene e male, me ne sto al timone.

Cerco di tenere la rotta anche quando arrivano le tre onde più alte che ci sollevano da dietro. Non sono regolari ‘ste bastrarde, devi star là a sentirle arrivare. Te le devi fare. Devi starci sopra anticipandole con la poggiata per riportandoti in rotta.  Poi alle volte ti colgono di sorpresa ed entrano in pozzetto rinfrescandoti le idee.  Ma sentire l’onda che si forma sotto la barca, vedere uscire la sua cresta a prua illuminata dal plancton, ti ripaga della forza che devi mettere sulla barra del timone che ti fa puntare i piedi sul lato opposto del pozzetto.

Luca e Ferdy riducono il fiocco per far meno fatica, ma anche così, con solo questo perizoma issato ne io ne Ferdy crediamo a quello che ci dice il gps: 8 nodi!

 

Una stella se ne esce dalla polvere della via lattea e solca l’orizzonte stellato davanti a noi. Non ho desideri pronti da esprimere, ma non ne preparo neanche uno per quelle che seguiranno: sarebbe sfacciato chiedere di più di questo.

 

Quando con Ferdy ci scambiamo il timone con un ritmo che non regge il quarto d’ora,  consideriamo che è venuto per noi il momento di salutare il pozzetto, le onde, il cielo e Maurizio che viene a prendere il nostro posto.

 

…buona notte.

mady

 

 

 arrivo

 

26.07.03, 13:00pm, Cabo Trafalgar/Tarifa

 

La navigazione di ieri è andata bene: 6 nodi medi sotto spi. Dopo Cabo de Sao Vincente l’onda ci ha dato un po’ di tregua, anche se a quel punto i nostri organismi si erano ambientati…forse proprio per questo ci ha dato tregua?!?!

 

Con gli aperitivi nel bicchiere, siamo rimasti tutti in pozzetto fino alle 9:00pm a goderci il sole che si tuffava in mare: prima con una discesa molto lenta, come se avesse timore della temperatura dell’acqua, poi si è deciso andandosi ad appoggiare sulla nostra scia, dipingendola di rosso, fino a diventare una lente a contatto applicata al punto di fuga sulla linea dell’orizzonte atlantico alle nostre spalle.

 

Davanti a questo spettacolo il “Mi moccari!” di Ferdy c’è stato tutto!

 

Un po’ alla volta il cielo si è riempito di stelle. Abbiamo riconosciuto Antares, la nostra, nella costellazione dello scorpione, Orione ed il carro minore che visto da qua tanto minore non è!

 

Il vento costante ci ha accompagnato per tutta la notte ed alla fine però ha avuto la meglio anche sul nostro spi che si è aperto in due, così, fuori il fiocco e avanti in notturna.

 

Questa mattina ci siamo alzati avvolti nella nebbia e con il vento sul naso. Per un po’ ci ha permesso di andare di bolina che alla fine è diventata un po’ troppo stretta, rischiando di portarci fuori rotta di 30°…un po’o troppo! Quindi, a malincuore, via anche il fiocco e accendiamo il motore.

 

A Cabo Trafalgar ci tuffiamo davanti al faro: primo bagno per me e Nico sulla costa orientale dell’Atlantico, e sarà anche l’ultimo di questa vacanza per tutti…da sta sera ci riabbraccerà il mediterraneo.

 

Ora mancano 11 miglia a Tarifa. Vediamo la costa marocchina alla nostra sx, ed il delfino che aveva ordinato Nicoletta è venuto a salutarla giocando per un po’ con la nostra prua. Il sole scotta. Proviamo a riaprire il genoa ma il vento non basta. Confidiamo in una corrente a favore che ci faccia scivolare dentro lo stretto di Gibilterra dove passeremo la notte.

 

 

  molo

Domani faremo rotta per Alicante, dove dovremmo arrivare verso il pomeriggio di lunedì.

 

…che brutta vita!

mady

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

NIZZA – BALEARI SAB 31/5 – SAB 07/06 LUCA - FERDY - PAOLO – THANH
300 migli a
BALEARI – GIBILTERRA SAB 07/06 – DOM 15/06 LUCA – FERDY – PAOLO – THANH
500  miglia
GIBILTERRA – MADEIRA DOM 15/06 – DOM 22/06 LUCA-FERDY-PAOLO-THANH
600 miglia
MADEIRA – AZZORRE DOM 22/06  - DOM 29/06 LUCA - FERDY - PAOLO - THANH
600 miglia
SOSTA AZZORRE DOM 29/06 – DOM 06/07 LUCA – FERDY – MANUELA – ANDREA - THANH – PAOLO - CATERINA
RIENTRO ITALIA  ARMATORE DOM 06/07 – SAB 12/07 FERDY –FRANCESCO –FRANCY
AZZORRE – LISBONA SAB 12/07 – DOM 20/07 LUCA – FERDY – FRANCESCO – FRANCY –MAURIZIO
850 miglia
LISBONA – MALAGA DOM 20/07 – DOM 27/07 LUCA – FERDY – TOMMASO - MAURIZIO
400 miglia
MALAGA – FORMENTERA DOM 27/07 – DOM 03/08 LUCA – FERDY – TOMMASO – MADDALENA -
300 MIGLIA
FORMENTERA – MINORCA LUN 4/08 – DOM 10/08 LUCA – FERDY – TOMMASO – MANUELA - ANDREA
200 MIGLIA

 


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