Eccoci
piccola, siamo arrivati a casa!.... 5500 miglia dal primo
giugno, 7000 dalla partenza da Trieste e sei più in forma di prima.
Non ci fossero state tutte le cappelle che abbiamo combinato saresti
tornata come sei partita, anzi forse migliorata dalle amorevoli cure
del nostromo Nando, sempre pronto a scattare al primo segnale di
pericolo, che non ti ha lasciata sola nemmeno una delle 84 notti ,
di Pauligno detto T-Bone che con internet ti ha procurato quel
bellissimo timone a vento, il pannello solare e mille altre cose che
desideravi, di Thanh che a Nizza ti ha dipinto elica, timone, carena
e altro con l’attenzione che si dedica al restauro di un quadro
del Tiziano.
Forse non
te ne sei accorta, ma per gli ultimi due lasciarti a metà strada è
stato peggio di abbandonare una figlia; se ne sono andati
nascondendo gli occhi umidi dietro gli occhiali scuri . L’unica
capace di consolarli è stata la nostra bargirl Manuela che con le
sue bombe atomiche riusciva a risollevare il morale anche dopo due
giorni di frullatore e , per far scomparire quel mostro che in
navigazione si era impossessato dello stomaco di Caterina, le deve
aver fatto un’iniezione di gin o tequila!
Torniamo
a noi, spero tu non me ne voglia se ti ho fatto scarrozzare 14 amici
in giro per i mari, mi sono sembrati tutti dei gran bravi ragazzi,
molto rispettosi e attenti nei tuoi confronti…. anche se qualcuno
farneticava di naufragi, tempeste e disgrazie varie!!
Sono un
po’ geloso di come ti guarda, ti tocca e parla di te
Francesca….chissà cos’è successo quella settimana in cui vi ho
lasciati soli tu, Francesca, Francesco e il nostromo che per fortuna
controllava, o quando lei mi sostituiva nel turno di guardia e
trascorreva intere notti sola con te.
Secondo
me dei posti nei quali ci hai portato quello che più ti è rimasto
addosso è Lisbona.
Sei
arrivata in piena notte ferita, ti ha accolta, curata, rimessa in
forma smagliante e fornita di un equipaggio rinnovato e pronto a
“tutto”.
A proposito di equipaggio
rinnovato, com’è che Nicoletta si è tanto innamorata di quel
secchio nero? A me non sembra un gran che, comunque sui gusti non si
discute! Fatto sta che per restare avvinghiata al secchio a momenti
non scendeva più, e chi avrebbe avuto poi il coraggio di dire al
nostromo che qualcuno insidiava la sua cuccetta con il telo
anti-rollio?
La causa
di tutto questo scompiglio è stata Maddalena, la donna che prende a
pugni le onde (e forse qualcun altro) e poi, sotto le stelle si
scioglie che non riesci più a rimetterla insieme. Direi che è
l’unica che abbiamo visto fare il risotto aggrappata al mestolo,
lasciando girare la pentola–cucina-barca nel mare lavatrice, e
preoccuparsi che sia al dente!
Tutte
strane le sue amiche… Elena addirittura ti ha scambiata per un
trainer e ti inseguiva per allenarsi sui 10.000 rana dato che tra
qualche mese ha i mondiali …ma ignora che sei abituata a ben altre
distanze!
Devo
confessarti che ho avuto momenti di vero panico quando, nel tratto
dove ero solo con Nando, mi ha rivelato che gli mancava Andrea e mi
sono ripreso perché mi ha spiegato che lui gli scolava solo mezzo
del suo aperitivo,
mentre nessuno degli altri
lasciava mai un goccetto!
A
proposito, sei riuscita a far salire anche Andrea, a cui di vela non
frega un cazzo, con la scusa di attaccarti e staccarti fili
elettrici ……ma alla fine si è spento lui per due giorni.
A
Manuela e Giovanni hai voluto far sentire il canto del Volvo, ma
credo tu abbia esagerato un pochino perché 8 giorni forse sono un
po’ troppi…..
Comunque
mi hanno detto che adesso prima di addormentarsi si riascoltano la
registrazione almeno un’ora. Forse abbiamo esagerato un po’
anche con il tonno servito a colazione, pranzo e cena per tre giorni
a quei due poveretti, ma era talmente buono!!
Cara
Antares, hai corso molte miglia e ora finalmente potrai riposarti a
lungo, come meriti, in questo porticciolo sicuro, a riprenderti
dalle fatiche…….vero? …..ma….che
dici?.......non ne hai bisogno?....sei già stanca di restare ferma
e vorresti ripartire?....piccola mia sei proprio un inguaribile
vagabonda….come me….e forse è per questo che la nostra intesa
è così profonda!
…..Abbi
un po’ di pazienza e ti prometto che tornerai presto a gareggiare
con i delfini nelle acque imprevedibili del Mediterraneo e ad
arrampicarti sulle alte onde oceaniche……. Magari in compagnia di
questi nuovi marinai che grazie a te hanno scoperto quanto sia amaro
il ritorno alla terraferma dopo aver assaporato a lungo
l’assordante silenzio e la pienezza del vuoto in
alto
mare.
GRAZIE
P.S.
Speriamo che non cada tutto nel reparto ricordi e racconti, ma che
sia solo il trampolino di lancio per mille altre avventure nelle
quali si possano creare il maggior numero di MARINAI e non velisti
da marina.
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