CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Domenica, 23 Maggio 2004
   
... la parte curiosa dell'articolo riguarda presidente e vice del CVC. "
Gola profonda*" avvisa da Sangiu il meticoloso giornalista di una tempesta grossa in arrivo. Gli interessati rassicurano che non é vero, ma la loro verità é meno interessante di quella scelta dall'etico giornalista... Per il resto, fra numeri vagamente "creativi" e libere considerazioni, viene dato spazio pubblico ad un argomento poco dibattuto già all'interno delle società interessate...
SAN GIULIANO Le remiere
È di nuovo lite in Punta tra remiere
A San Giuliano è saltato l’accordo tra le associazioni sportive per il Polo nautico

Hanno litigato di nuovo.

Pensare che sembrava fatta per le società sportive di Punta San Giuliano. Alla fine di ottobre dello scorso anno, mancava poco che mandassero le partecipazioni del matrimonio e adesso invece...

Riassunto delle puntate precedenti.

In Punta San Giuliano ci sono 6 società sportive. Tre storiche, Circolo Vela Casanova, Canottieri Mestre - che è la più storica di tutte - e Voga veneta. A queste tre se ne sono aggiunte nel tempo altre tre, Canoa Club, Vela Mestre e Gommone club Mestre. Ci sarebbe anche una settima società che è l'Associazione canoistica Arcobaleno di Passo Campalto e una ottava che è la Spes.

I magnifici otto, inutile dirlo, hanno un passato glorioso alle spalle e un futuro radioso, se solo riescono a mettersi d'accordo. Messi tutti insieme arrivano a 2 mila soci, ma il parco di San Giuliano attirerà migliaia di persone, gente pronta a fare un giro in canoa o a provare una deriva o l'ebbrezza di un giro in "sciopòn".

Si può pensare che chi arriva al parco debba andare in cerca della società che fa canoa o vela o voga veneta? Più semplice costituire una unica associazione all'interno della quale ci sono le differenti specialità. Vuol dire che ognuno rinuncia a qualcosa - la Canottieri più di tutti perché ha anche la vela e la voga veneta - per fare in modo che ci sia una sola società che fa solo Voga veneta, una che fa solo canoa, una che fa solo canottaggio e così via.
Questo è quel che chiede il Comune e in particolare l'assessore allo sport e vicesindaco Michele Mognato. Il quale era ben cosciente di avere una brutta gatta da pelare dal momento che ogni società sportiva è gelosissima delle sue prerogative. Ma a ottobre sembrava che fosse fatta. Accordo siglato e firmato.

Che cosa mancava? In teoria niente, in pratica tutto.

Dalle parole bisognava infatti passare allo statuto di questa "Associazione delle associazioni" o Polisportiva che dir si voglia. E qui di nuovo è scoppiato il putiferio. Anche dentro le singole società.

Prendiamo la Canottieri, per esempio. Il presidente che aveva portato in porto l'accordo con le altre società, Massimo Donadini, è stato costretto a lasciare il passo alla vecchia guardia - Paolo Bertan e Roberto Agostini - che non ha mai digerito il fatto che la Canottieri Mestre diventasse una delle tante società dentro la Polisportiva. E così, mentre Donadini andava a tarallucci e vino con i "nemici" della "Voga Veneta", c'era chi dentro la Canottieri si rifaceva ai quarti di nobiltà per tuonare contro Donadini.

Ma la tempesta più grossa è al Circolo Vela Casanova.

Lì siamo addirittura alla minaccia di carte bollate.

Le parti in causa - dicono - sono rispettivamente Vittorio Resto - uno che riesce a far litigare anche due bustine di camomilla - ed Enrico Zaffalon. Resto è vicepresidente e Zaffalon è presidente. Uno tira la coperta da una parte e l'altro dalla parte opposta anche se loro giurano di andare d'amore e d'accordo.

Ma c'è dell'altro di mezzo, in questa storia delle società sportive che non trovano l'accordo. Ovvero le "palanche". Lo si è capito quando il Comune finalmente ha asfaltato punta San Giuliano e c'è stata la corsa ad occupare gli spazi. Il Circolo Casanova addirittura è andato lì con tanto di vernice e pennelli a segnare i posti barca, "questo è mio e questo anche".

La Canottieri non ha voluto essere da meno ed ha addirittura recintato tutte le sue barche. 
Perchè? Bisogna dire che ogni posto barca oggi vale 200 euro all'anno e le associazioni, eternamente alle prese con i bilanci in rosso, con quei 200 euro moltiplicati per 10,20, 50 barche, riescono a far saltar fuori i soldi per tenere in piedi la baracca. 
Ecco perché anche quando si è trattato di parlare di spazi dentro i nuovi capannoni, facendo finta di nulla hanno iniziato a gonfiare il numero di soci.

Perché più spazio significa, in futuro, più posti barca a pagamento (e non certo a 200 euro al colpo).

Poco importa che Michele Mognato abbia detto chiaramente a tutti che i posti barca a pagamento non possono essere lottizzati, ma devono andare alla Polisportiva.

In realtà qualcuno ha paura di restare indietro e di essere fregato dagli altri.

Ecco perché si sono fatti la guerra addirittura per occupare gli spazi dell'area nuova, quella appena asfaltata. Che è un po' far la parte di quei turisti che si spintonano per occupare i sedili negli imbarcaderi, senza rendersi conto che non sono quelli che contano. In Punta San Giuliano si sta profilando lo stesso rischio, che chi ha occupato i posti resti all'imbarcadero, mentre gli altri partono in vaporetto.

Non ci credete? Nella riunione che c'è stata mercoledì scorso mancavano i due litiganti e cioè la Canottieri e il Casanova.

Gli altri si sono messi d'accordo subito: andiamo avanti, si son detti. Anche da soli.

 

Maurizio Dianese

 

LE SOCIETA’
Neanche duemila soci per sette "baruffanti"

 

La Voga Veneta (presidente Bepi Penzo) ha più di 300 soci. La Canottieri (presidente Paolo Bertan) di soci ne ha 550. Il Casanova 360 (presidente Enrico Zaffalon), Canoa Mestre (Diego Dogà) ne ha 250, Vela Mestre (Bruno Zan) ne ha 230. Poi ci sono Spes Mestre canoa (Adriano Moscati), Gommone laguna club (Renzo Tasin), associazione Arcobaleno di Tito Pamio. In tutto non si arriva a 2 mila iscritti. Da sempre si pensa che la futura Polisportiva di Punta San Giuliano debba viaggiare sui 10 mila iscritti. Ma è sul come raggiungere il traguardo che da sempre si scontrano due scuole di pensiero. Da un lato c'è chi ricorda che punta San Giuliano è stata tenuta "in forma" da queste associazioni che si sono dannate l'anima e, dunque, come si fa a "scovolarle via?" L'altra scuola di pensiero invece assicura che le società della Punta sono talmente distanti l'una dall'altra che non riusciranno mai a trovare l' accordo.

 

IL POLO NAUTICO
Costerà 15 milioni di euro. Pronto fra 3 anni

Pensare che il Comune sta per mettere nelle mani di questi eterni litiganti un gioiellino che costerà alla comunità 15 milioni di euro - 30 miliardi di lire. Tanto vale il Polo nautico in costruzione a San Giuliano. L'architetto Antonio Di Mambro ha ormai disegnato gli edifici e adesso si attende il via libera della Soprintendenza. Poi si inizierà a costruire. Nel giro di tre anni il Polo nautico rischia di essere finito. E le società sportive? Tra baruffe e riappacificazioni non si è andati molto lontano nell'ultimo anno. L'unico passo avanti concreto è avvenuto pochi giorni fa quando i presidenti si sono resi conto che il sistema migliore è quello di incaricare un commercialista esterno - Studio Valentini - il quale dovrà trovare il modo di stendere uno statuto dell'Associazione delle associazioni che metta d'accordo tutti. Finora tutti i tentativi "fatti in casa" dalle società non sono andati a buon fine.