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Un
tuffo nel passato circumnavigando Manhattan sulle imbarcazioni che ricalcano
fedelmente quelle dei pionieri inglesi. E’ il servizio gratuito che offre l'associazione
no profit “Floating the Apple” a New York Magda
Pischetola da
New York La
Statua della Libertà all’orizzonte, lo skyline di Manhattan, i remi in
barca nella calma del tramonto. L’idea
di offrire un
servizio gratuito di navigazione sull’Hudson sorge nel 1992», racconta Mike
Davis, uno dei due
soci fondatori, «quando un designer si è interessato a tal punto al nostro
progetto da costruire quella che è stata la nostra
prima barca. Che già conteneva in sè un forte legame con la storia». La
proposta originale dell’associazione consiste nel recuperare il modello
delle antiche barche dei coloni inglesi, che
nel XVIII secolo rappresentavano il mezzo di trasporto più rapido e sicuro.
«Erano così sottili e veloci - spiega Davis - che venivano utilizzate dai
coloni per sbarcare i beni provenienti dall’Europa, facendo la spola tra le
grandi navi e la riva. Grazie alla forma allungata e alla possibilità di contenere un buon numero di persone, divennero poi barche da competizione ». Per
l’inaugurazione di Floating the Apple i due soci scelsero - sfidando
l’incredulità delle istituzioni newyorkesi – il mese più freddo
dell’anno e le allora squallide rive dell’Hudson, poco frequentate dai
cittadini e usate più che altro come parcheggio, e in un soleggiato 9
dicembre 1993 ricordarono alla cittadinanza la famosa competizione del 1824
tra una imbarcazione inglese e una americana. L’evento,
finanziato da una fondazione canadese appassionata alla causa, richiamò
centinaia di musicisti con i loro strumenti, e migliaia di cittadini coinvolti
nella celebrazione dei ricordi più belli, in relazione all’elemento acqua.
«A quel punto la fiducia della città era nostra - commenta Davis -. La gente
chiedeva cosa era successo nel
1824, voleva sapere la storia dei canali utilizzati dai coloni per il
commercio, e poi chiusi fino all’arrivo di Gorge Washington. Di solito era
troppo presa dal lavoro per potersi permettere di passare il tempo libero sul
fiume. La nostra iniziativa è stata un catalizzatore di idee e di presenze». Dopo
il boom del 1993, nasce la
seconda attività di Floating the Apple, con le scuole di New
York. «L’idea di lavorare
con i ragazzi è partita solo sei mesi dopo il primo lancio – ricorda Davis
- e molte classi sono già passate
dalla nostra officina. I ragazzi costruiscono in proprio le barche, e questa
si rivela essere un’attività molto educativa, perché loro imparano la
storia di questo mezzo di trasporto così speciale, si aiutano tra loro, sviluppano una manualità che non hanno mai sperimentato. E
poi, i bambini capiscono immediatamente la natura e il suo valore, nel momento
in cui entrano a contatto con il fiume». Mike sembra aver capito il segreto del
successo di Floating the Apple: «Non c’è da stupirsi del nostro seguito. I
nostri volontari riconoscono il valore della risorsa che offriamo alla città.
I ragazzi non aspettano altro che vedere la loro barca sul fiume. E la gente
riscopre, in queste barche così spoglie, la bellezza della semplicità e
della gratuità: il fiume, l’aria, la vista sulla città appartengono, di
diritto, a tutti». La
Statua della
Libertà e lo skyline di New
York
all'orizzonte, un nuovo modo di scoprire la città e ripassare la storia |