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Dal sito originale http://www.floatingtheapple.org/

Floating Apple é un'associazione non-profit composta da persone  che vivono a New York e nel New Jersey [...]
Fra i loro obiettivi:
- Ripristino di accesso universale al pubblico delle vie navigabili, 
- Reintrodurre il pubblico, specialmente i giovani, al canottaggio e alla vela in acque urbane [...]
- Avvicinare la gente ai fiumi e alla baia di NYC, e metterli in contatto quotidiano con lo stupore, il commercio e il patrimonio del porto naturale della città, il suo più grande spazio all'aperto.
  

Collegamento quartieri di città d'acqua gli uni con gli altri e con la città del fiume. E' prevista una rete di imbarcazioni per la comunità, e ospitalità estendere a tutti i naviganti.


correlato » La Nautica Naturale 

  23 Giugno 2007
Tra le acque dell'Hudson sulle orme dei primi coloni

 

Un tuffo nel passato circumnavigando Manhattan sulle imbarcazioni che ricalcano fedelmente quelle dei pionieri inglesi. E’ il servizio gratuito che offre l'associazione no profit “Floating the Apple” a New York


Magda Pischetola

da New York

La Statua della Libertà all’orizzonte, lo skyline di Manhattan, i remi in barca nella calma del tramonto.
Anche questa è
New York, se la si vive secondo il concept dell’associazione no profit Floating the Apple: recuperare la bellezza della natura, che i cittadini della Grande Mela dimenticano spesso di avere.
 

L’idea di offrire un servizio gratuito di navigazione sull’Hudson sorge nel 1992», racconta Mike Davis, uno dei

due soci fondatori, «quando un designer si è interessato a tal punto al nostro progetto da costruire quella che è stata la nostra prima barca. Che già conteneva in sè un forte legame con la storia».

La proposta originale dell’associazione consiste nel recuperare il modello delle antiche barche dei coloni inglesi,

che nel XVIII secolo rappresentavano il mezzo di trasporto più rapido e sicuro. «Erano così sottili e veloci - spiega Davis - che venivano utilizzate dai coloni per sbarcare i beni provenienti dall’Europa, facendo la spola tra le grandi navi e la riva.

Grazie alla forma allungata e alla possibilità di contenere un buon numero di persone, divennero poi barche da competizione ».

Per l’inaugurazione di Floating the Apple i due soci scelsero - sfidando l’incredulità delle istituzioni newyorkesi – il mese più freddo dell’anno e le allora squallide rive dell’Hudson, poco frequentate dai cittadini e usate più che altro come parcheggio, e in un soleggiato 9 dicembre 1993 ricordarono alla cittadinanza la famosa competizione del 1824 tra una imbarcazione inglese e una americana.

L’evento, finanziato da una fondazione canadese appassionata alla causa, richiamò centinaia di musicisti con i loro strumenti, e migliaia di cittadini coinvolti nella celebrazione dei ricordi più belli, in relazione all’elemento acqua. «A quel punto la fiducia della città era nostra - commenta Davis -. La gente chiedeva cosa era successo

nel 1824, voleva sapere la storia dei canali utilizzati dai coloni per il commercio, e poi chiusi fino all’arrivo di Gorge Washington. Di solito era troppo presa dal lavoro per potersi permettere di passare il tempo libero sul fiume. La nostra iniziativa è stata un catalizzatore di idee e di presenze».

Dopo il boom del 1993, nasce la seconda attività di Floating the Apple, con le scuole di New York. «L’idea di lavorare con i ragazzi è partita solo sei mesi dopo il primo lancio – ricorda Davis - e molte classi sono già

passate dalla nostra officina. I ragazzi costruiscono in proprio le barche, e questa si rivela essere un’attività molto educativa, perché loro imparano la storia di questo mezzo di trasporto così speciale, si aiutano tra loro,

sviluppano una manualità che non hanno mai sperimentato.

E poi, i bambini capiscono immediatamente la natura e il suo valore, nel momento in cui entrano a contatto con il fiume». Mike sembra aver capito il segreto

del successo di Floating the Apple: «Non c’è da stupirsi del nostro seguito. I nostri volontari riconoscono il valore della risorsa che offriamo alla città. I ragazzi non aspettano altro che vedere la loro barca sul fiume. E la gente riscopre, in queste barche così spoglie, la bellezza della semplicità e della gratuità: il fiume, l’aria, la vista sulla città appartengono, di diritto, a tutti».

La Statua della Libertà e lo skyline di New York all'orizzonte, un nuovo modo di scoprire la città e ripassare la storia