Ho
ricevuto nei giorni scorsi diversi commenti, proposte ecc. riguardo il
regolamento di regata della vela al terzo.
In questo momento caldo di discussione sento la necessita di dire la
mia opinione, soprattutto perché devo dire che la mia impressione é
che ci sia un pochino di confusione generale, e solitamente, quando
non si hanno le idee chiare si rischia di prendere decisioni
affrettate e sbagliate ottenendo dei risultati esattamente opposti
agli intenti desiderati.
Quanto
di seguito scritto ha il solo scopo di mettere sul tavolo la
situazione, chiara e trasparente della problematica in oggetto. Sono
sicuro che se noi tutti capiamo il problema, allora possiamo lavorare
insieme per risolverlo, se vogliamo risolverlo senza capire prima la
natura della problematica, si andrà avanti a presentare nuove
proposte di soluzioni di un problema che si ignora.
Veniamo
al dunque:
La
vela al terzo e' una delle diverse centinaia di classi veliche che
navigano attorno al nostro globo. In termini di regolamento, se diamo
un'occhiata in giro, forse possiamo "imparare" dai nostri
colleghi velisti di altre classi piuttosto di cercare di inventare
qualcosa che gia esiste.
Nel
continuo dei diversi regolamenti, esistono due estremi ed una miriade
di soluzioni intermedie.
Monotipi:
barche identiche, nessuno problema, ma purtroppo non cadiamo in questa
tipologia.
Barche
a formula con tempo compensato:
le barche sono diverse ed esiste una formula (più o meno complicata)
per calcolare la "performance" della barca e quindi il
correttivo da applicare al tempo reale. Se vediamo i nostri amici
delle vele latine (probabilmente la classe più vicina alla nostra),
sono felici e contenti, tutto é chiaro e non si stravolgono le
regole ogni anno.
Con
la formula anche una barca piccola più arrivare prima in assoluto,
quindi tutto funziona come dovrebbe funzionare quando si hanno barche
diverse che regatano insieme.
E
lo stesso vale per la classe IMS ed il suo predecessore (la vecchia
classe IOR) ecc...
In
ogni caso, anche questa soluzione penso sia ancora prematura per la
vela al terzo. Probabilmente un giorno, quando ci saranno 400 vele al
terzo in linea di partenza, dovremmo anche noi andare a fare la
formula come i nostri amici del tirreno.
Un
segno chiaro della prematurità viene dal
primo ed unico tentativo di censimento delle barche con
l'applicazione di una banalissima formula di stazza che prevedeva il
peso, e' stato completamente disertato ed ignorato da tutti (o quasi)
nonostante l'isola della certosa avesse messo a disposizione la gru
con la bilancia per un giorno intero ancora circa due anni fa poco
dopo il varo della barca "Vento di venezia".
Quindi
anche la formula a tempo compensato non fa per noi per adesso.
Tra
questi due estremi (monotipia e formula a tempo compensato) esistono
altre soluzioni intermedie.
Una
soluzione pura e' la classe
a formula ma con classifica in tempo reale: in questo caso la
formula non serve a correggere i tempi di arrivo ma a costringere le
barche, in fase di progettazione, a costruirle dentro una formula.
Coppa america, Formula 18 (catamarani) ecc... sono solo due esempi di
barche a formula. Le barche sono diverse ma soddisfano la stazza della
formula.
In
questo caso non ci sono molti problemi, se la barca e' stazzata può
regatare, se non lo é non può regatare ed e' squalificata se lo fa.
Anche
in questo caso, quando c'é stabilità
nel regolamento non ci sono problemi (la formula 18 ha avuto una
crescita ed un successo incredibile in pochi anni), se invece il
regolamento viene cambiato ad ogni evento (coppa america) allora ci
sono problemi come gli eventi degli ultimi mesi possono confermare.
La
formula ha anche un altro vantaggio: nel caso di eventi velici di
ampio respiro, si possono mettere insieme diverse classi a formula e
monotipi (per i quali viene stabilito il relativo rating)
e farle regatare insieme in compensato.
Vedasi
la Barcolana, dove tutte le barche navigano in reale rispetto ai
propri diretti avversari (della propria classe monotipo o formula) ed
in compensato rispetto a tutti gli altri.
O
vedasi la "Round Texel" la regata più affollata del mondo
di catamarani. Esiste un vincitore che non sempre é il primo in
assoluto in tempo reale.
In
ogni caso, la classe a formula (con classifiche in tempo reale) non fa
alla vela al terzo perché le barche sono ormai già state
costruite...
Tutte
le altre possibili soluzioni sono dei compromessi
che hanno come obiettivo quello di dare la possibilità a chiunque
abbia una barca a vela di partecipare ad una regata ma che hanno come
altra faccia della medaglia la non precisione in termini di classifica
all'interno di ogni categoria. Alle volte, per diminuire questo
"errore" si
creano più categorie possibile in modo da mettere insieme il più
possibile barche di simile performance. Ma si parla sempre di
compromessi, quindi ogni modifica al regolamento non corregge ma
spiazza e crea instabilità, senza risolvere il vero problema.
Vedasi
le classi open basate su formule più o meno sempliciotte (altezza
albero, lunghezza fuori tutto ecc.....)
per dare la possibilità a chiunque abbia una barca al circolo
velico "x" di partecipare alla regata di circolo di apertura
e chiusura della stagione velica.
E
qui siamo noi. Qui sta la vela al terzo.
Solo se siamo veramente consapevoli che la vela al terzo fa parte di
questa tipologia di regolamento allora possiamo capire che cambiare
troppo frequentemente il regolamento stesso solleverà sempre e
solo polemiche (perchè ovviamente chi ne trarrà vantaggio farà
giustamente finta di niente) senza alcun valore aggiunto, perché il
problema é che apparteniamo appunto ad una tipologia di regolamento
di classe che non e' perfetto per definizione.
Se
fino a qui tutto e chiaro, allora sarà chiaro a tutti che l'unica
maniera di gestire il regolamento della vela al terzo per attirare
gente invece di farla scappare e il seguente:
STUDIO
DEL REGOLAMENTO
studio
di un regolamento che minimizzi le differenze di prestazione
all'interno di ogni categoria. In pratica il regolamento deve
raggruppare barche con prestazioni simili, quindi il criterio di
similitudine degli scafi più la superficie velica, sono i due criteri
che hanno senso (adesso i topi regatano con le sanpierote, e questo
non ha senso perché si mettono insieme due barche diverse come pesi
ecc..)
APPROVAZIONE
ED ENTRATA IN VIGORE
approvazione
a larga se non larghissima maggioranza (altrimenti metà della gente
scappa) e annuncio dell'entrata in vigore del nuovo regolamento con un
preavviso di almeno un anno.
STABILITA'
DEL REGOLAMENTO.
dopodiché
FINITO. Ogni ulteriore stravolgimento del regolamento non farà altro
che creare frazioni e polemiche, perché sappiamo che l'omogeneità di
prestazione nelle diverse categorie e' un'utopia nella tipologia di
regolamento della vela al terzo.
Ora
vengo alla parte propositiva:
1.Regolamento
che minimizzi le differenze di prestazione all'interno di ogni
categoria.
6
categorie sulla traccia di quanto proposto da Michele Dissera:
Topi
chioggiotti, bragagne e bragozzi,
Topi
veneziani e topette.
3
gruppi di sanpierotte in base alla superficie velica.
Sandoli,
scioponi, cofani ecc.
Perche
questo e' migliore della divisione in base alla superficie velica e
basta?
E
semplicissimo, perché una sanpierota, a parità di dimensioni di un
topo, pesa la meta', quindi anche con Paul Cayard, il topo con randa
di 20 metri quadrati non potrà mai correre come una sanpierota con
randa di 20 metri quadrati.
Questo
non significa che i topi corrano di meno, significa che non possono
essere messi in categoria con le sanpierote in base alla superficie
velica, come avviene adesso.
Del
resto questo e' anche il criterio adottato dalle vele latine per fare
le categorie (anche se hanno il tempo compensato quindi e' un altro
discorso).
2.
Premio assoluto: non ha senso in questa tipologia di regolamento. Lo
abrogherei.
3.
Tradizione: rimando al recente testo di Penzo su questo argomento,
quindi ogni parte del regolamento che obbligherà l'utilizzo di un
certo armo, materiale, strumento ecc....
dovrà essere specificamente regolamentato. Caviglie e niente
strozzascotte, cime in color canapa, bozzelli in legno ecc. Da tenere
in considerazione le esigenze di chi tiene la barca in terra e non può
quindi permettersi di farla in tavola.
4.
Trinchetta sulla sanpierotta (e qui passiamo alla stabilità del
regolamento):
Domanda:
come si fa a dire seriamente ai velaterzisti che si sono preparati
tutto l'inverno per la nuova stagione che fra due settimane verrà
varato un nuovo regolamento che prevederà il bando della trinchetta
nelle sanpierote...
A
questo punto dobbiamo comunque metterci nei panni di chi si presenta
nella classe oggi. Quando io mi sono affacciato alla vela al terzo, ho
guardato le classifiche, ho visto che Sisa vinceva, ho visto che era
una vecchia sanpierota, quindi tradizionale, nessuno protestava,
abbiamo preso spunto con l'armo, abbiamo fatto fare la vela a Mario
Scarpa, la barca ad un maestro d'ascia rinomato ecc....
Adesso
c'e' chi e' arrivato, ha guardato le classifiche, e sta facendo barche
simili a Vento di venezia. Se bandiamo la trinchetta a poche settimane
dall'inizio della stagione, tutta sta gente penso che si arrabbi un
pochino, e questo non e' di certo l'obiettivo dell'associazione.
Ma
il punto é questo: siamo veramente sicuri che la trinchetta sulla
sanpierotta sia contro la tradizione? Vorrei veramente che si facesse
luce su questo perché la mia paura é che invece si pensi che la
trinchetta sia l'arma vincente delle sanpierote.
Soravento,
con un fiocco 1/3 della randa ci e' passato in due occasioni da
soravento (scusate il gioco di parole) di bolina. Quindi penso che in
certe condizioni di bolina il fiocco vada addirittura meglio della
trinchetta, quindi il distacco attuale di Vento di venezia insieme con
Tabasco ed il resto delle sanpierote potrebbe addirittura aumentare
con un fiocco al posto della trinchetta.... quindi il danno (modifica
del regolamento all'ultimo minuto senza dare il tempo di fare i
fiocchi ecc.) e la beffa, che nialtri coremo ancora de più.......
Quindi
la sfida di correre nel 2009 con fiocco invece di trinchetta insieme a
Tabasco la vedo quasi eccitante, sono pronto !
La
mia paura e' che non risolvi i veri problemi ma che alimenti ulteriori
polemiche deleterie alla vela al terzo.
Buon
vento a tutti
Alessandro
Alessandro Vercio (MSc)
mailto:alessandro.vercio@gmail.com
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