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Da Alessandro Vercio riceviamo e volentieri pubblichiamo...
Trinchetta Si, 
trinchetta No...

 

Ricordate "Barche della laguna veneta" dei fratelli Crovato e "Gigi" Divari ? Alla voce "Sampierota" é proposta la foto a fianco, che fra quelle pubblicate su questa barca é forse la più "antica". Siamo nel 1980, con qualche buona possibilità di individuazione dei due a bordo... [Chi l'ha visto ? non si sa mai...]                                                            [by revi]

 

Ho ricevuto nei giorni scorsi diversi commenti, proposte ecc. riguardo il regolamento di regata della vela al terzo. 
In questo momento caldo di discussione sento la necessita di dire la mia opinione, soprattutto perché devo dire che la mia impressione é che ci sia un pochino di confusione generale, e solitamente, quando non si hanno le idee chiare si rischia di prendere decisioni affrettate e sbagliate ottenendo dei risultati esattamente opposti agli intenti desiderati.
   

Quanto di seguito scritto ha il solo scopo di mettere sul tavolo la situazione, chiara e trasparente della problematica in oggetto. Sono sicuro che se noi tutti capiamo il problema, allora possiamo lavorare insieme per risolverlo, se vogliamo risolverlo senza capire prima la natura della problematica, si andrà avanti a presentare nuove proposte di soluzioni di un problema che si ignora.

Veniamo al dunque:

La vela al terzo e' una delle diverse centinaia di classi veliche che navigano attorno al nostro globo. In termini di regolamento, se diamo un'occhiata in giro, forse possiamo "imparare" dai nostri colleghi velisti di altre classi piuttosto di cercare di inventare qualcosa che gia esiste.

Nel continuo dei diversi regolamenti, esistono due estremi ed una miriade di soluzioni intermedie.

Monotipi: barche identiche, nessuno problema, ma purtroppo non cadiamo in questa tipologia.

Barche a formula con tempo compensato: le barche sono diverse ed esiste una formula (più o meno complicata) per calcolare la "performance" della barca e quindi il correttivo da applicare al tempo reale. Se vediamo i nostri amici delle vele latine (probabilmente la classe più vicina alla nostra), sono felici e contenti, tutto é chiaro e non si stravolgono le  regole ogni anno.

Con la formula anche una barca piccola più arrivare prima in assoluto, quindi tutto funziona come dovrebbe funzionare quando si hanno barche diverse che regatano insieme.

  

E lo stesso vale per la classe IMS ed il suo predecessore (la vecchia classe IOR) ecc...

In ogni caso, anche questa soluzione penso sia ancora prematura per la vela al terzo. Probabilmente un giorno, quando ci saranno 400 vele al terzo in linea di partenza, dovremmo anche noi andare a fare la formula come i nostri amici del tirreno.

Un segno chiaro della prematurità viene dal  primo ed unico tentativo di censimento delle barche con l'applicazione di una banalissima formula di stazza che prevedeva il peso, e' stato completamente disertato ed ignorato da tutti (o quasi) nonostante l'isola della certosa avesse messo a disposizione la gru con la bilancia per un giorno intero ancora circa due anni fa poco dopo il varo della barca "Vento di venezia".

Quindi anche la formula a tempo compensato non fa per noi per adesso.

 

Tra questi due estremi (monotipia e formula a tempo compensato) esistono altre soluzioni intermedie.

Una soluzione pura e' la classe a formula ma con classifica in tempo reale: in questo caso la formula non serve a correggere i tempi di arrivo ma a costringere le barche, in fase di progettazione, a costruirle dentro una formula. Coppa america, Formula 18 (catamarani) ecc... sono solo due esempi di barche a formula. Le barche sono diverse ma soddisfano la stazza della formula.

In questo caso non ci sono molti problemi, se la barca e' stazzata può regatare, se non lo é non può regatare ed e' squalificata se lo fa.

Anche in questo caso, quando c'é  stabilità nel regolamento non ci sono problemi (la formula 18 ha avuto una crescita ed un successo incredibile in pochi anni), se invece il regolamento viene cambiato ad ogni evento (coppa america) allora ci sono problemi come gli eventi degli ultimi mesi possono confermare.

 

La formula ha anche un altro vantaggio: nel caso di eventi velici di ampio respiro, si possono mettere insieme diverse classi a formula e monotipi (per i quali viene stabilito il relativo rating)  e farle regatare insieme in compensato.

Vedasi la Barcolana, dove tutte le barche navigano in reale rispetto ai propri diretti avversari (della propria classe monotipo o formula) ed in compensato rispetto a tutti gli altri.

O vedasi la "Round Texel" la regata più affollata del mondo di catamarani. Esiste un vincitore che non sempre é il primo in assoluto in tempo reale.

In ogni caso, la classe a formula (con classifiche in tempo reale) non fa alla vela al terzo perché le barche sono ormai già state costruite...

 

Tutte le altre possibili soluzioni sono dei compromessi che hanno come obiettivo quello di dare la possibilità a chiunque abbia una barca a vela di partecipare ad una regata ma che hanno come altra faccia della medaglia la non precisione in termini di classifica all'interno di ogni categoria. Alle volte, per diminuire questo "errore"  si creano più categorie possibile in modo da mettere insieme il più possibile barche di simile performance. Ma si parla sempre di compromessi, quindi ogni modifica al regolamento non corregge ma spiazza e crea instabilità, senza risolvere il vero problema.

Vedasi le classi open basate su formule più o meno sempliciotte (altezza albero, lunghezza fuori tutto ecc.....)  per dare la possibilità a chiunque abbia una barca al circolo velico "x" di partecipare alla regata di circolo di apertura e chiusura della stagione velica.

E qui siamo noi. Qui sta la vela al terzo. Solo se siamo veramente consapevoli che la vela al terzo fa parte di questa tipologia di regolamento allora possiamo capire che cambiare troppo frequentemente il regolamento stesso solleverà sempre e solo polemiche (perchè ovviamente chi ne trarrà vantaggio farà giustamente finta di niente) senza alcun valore aggiunto, perché il problema é che apparteniamo appunto ad una tipologia di regolamento di classe che non e' perfetto per definizione.

 

Se fino a qui tutto e chiaro, allora sarà chiaro a tutti che l'unica maniera di gestire il regolamento della vela al terzo per attirare gente invece di farla scappare e il seguente:

 

STUDIO DEL REGOLAMENTO

studio di un regolamento che minimizzi le differenze di prestazione all'interno di ogni categoria. In pratica il regolamento deve raggruppare barche con prestazioni simili, quindi il criterio di similitudine degli scafi più la superficie velica, sono i due criteri che hanno senso (adesso i topi regatano con le sanpierote, e questo non ha senso perché si mettono insieme due barche diverse come pesi ecc..)

 

APPROVAZIONE ED ENTRATA IN VIGORE

approvazione a larga se non larghissima maggioranza (altrimenti metà della gente scappa) e annuncio dell'entrata in vigore del nuovo regolamento con un preavviso di almeno un anno.

 

STABILITA' DEL REGOLAMENTO.

dopodiché FINITO. Ogni ulteriore stravolgimento del regolamento non farà altro che creare frazioni e polemiche, perché sappiamo che l'omogeneità di prestazione nelle diverse categorie e' un'utopia nella tipologia di regolamento della vela al terzo.

 

 

Ora vengo alla parte propositiva:

1.Regolamento che minimizzi le differenze di prestazione all'interno di ogni categoria.

6 categorie sulla traccia di quanto proposto da Michele Dissera:

Topi chioggiotti, bragagne e bragozzi,

Topi veneziani e topette.

3 gruppi di sanpierotte in base alla superficie velica.

Sandoli, scioponi, cofani ecc.

 

Perche questo e' migliore della divisione in base alla superficie velica e basta?

E semplicissimo, perché una sanpierota, a parità di dimensioni di un topo, pesa la meta', quindi anche con Paul Cayard, il topo con randa di 20 metri quadrati non potrà mai correre come una sanpierota con randa di 20 metri quadrati.

Questo non significa che i topi corrano di meno, significa che non possono essere messi in categoria con le sanpierote in base alla superficie velica, come avviene adesso.

Del resto questo e' anche il criterio adottato dalle vele latine per fare le categorie (anche se hanno il tempo compensato quindi e' un altro discorso).

 

2. Premio assoluto: non ha senso in questa tipologia di regolamento. Lo abrogherei.

 

3. Tradizione: rimando al recente testo di Penzo su questo argomento, quindi ogni parte del regolamento che obbligherà l'utilizzo di un certo armo, materiale, strumento ecc....  dovrà essere specificamente regolamentato. Caviglie e niente strozzascotte, cime in color canapa, bozzelli in legno ecc. Da tenere in considerazione le esigenze di chi tiene la barca in terra e non può quindi permettersi di farla in tavola.

 

4. Trinchetta sulla sanpierotta (e qui passiamo alla stabilità del regolamento):

Domanda: come si fa a dire seriamente ai velaterzisti che si sono preparati tutto l'inverno per la nuova stagione che fra due settimane verrà varato un nuovo regolamento che prevederà il bando della trinchetta nelle sanpierote...

 

A questo punto dobbiamo comunque metterci nei panni di chi si presenta nella classe oggi. Quando io mi sono affacciato alla vela al terzo, ho guardato le classifiche, ho visto che Sisa vinceva, ho visto che era una vecchia sanpierota, quindi tradizionale, nessuno protestava, abbiamo preso spunto con l'armo, abbiamo fatto fare la vela a Mario Scarpa, la barca ad un maestro d'ascia rinomato ecc....

 

Adesso c'e' chi e' arrivato, ha guardato le classifiche, e sta facendo barche simili a Vento di venezia. Se bandiamo la trinchetta a poche settimane dall'inizio della stagione, tutta sta gente penso che si arrabbi un pochino, e questo non e' di certo l'obiettivo dell'associazione.

 

Ma il punto é questo: siamo veramente sicuri che la trinchetta sulla sanpierotta sia contro la tradizione? Vorrei veramente che si facesse luce su questo perché la mia paura é che invece si pensi che la trinchetta sia l'arma vincente delle sanpierote.

Soravento, con un fiocco 1/3 della randa ci e' passato in due occasioni da soravento (scusate il gioco di parole) di bolina. Quindi penso che in certe condizioni di bolina il fiocco vada addirittura meglio della trinchetta, quindi il distacco attuale di Vento di venezia insieme con Tabasco ed il resto delle sanpierote potrebbe addirittura aumentare con un fiocco al posto della trinchetta.... quindi il danno (modifica del regolamento all'ultimo minuto senza dare il tempo di fare i fiocchi ecc.) e la beffa, che nialtri coremo ancora de più.......

 

Quindi la sfida di correre nel 2009 con fiocco invece di trinchetta insieme a Tabasco la vedo quasi eccitante, sono pronto !

La mia paura e' che non risolvi i veri problemi ma che alimenti ulteriori polemiche deleterie alla vela al terzo.

 
Buon vento a tutti
Alessandro 


Alessandro Vercio (MSc)
mailto:alessandro.vercio@gmail.com

                                                                           byRevi 1.4.2008