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Premiato Luca Tosi  
Premiato a Ca' Farsetti 
il più giovane, già un grande, 
velista veneziano

Le ultime fatiche di Luca Tosi
Giovane veneziano alla Minitransat
regata atlantica su barche da 6,5 m. 49 scafi di serie, 36 prototipi. Come seguire, quasi in diretta,
le fasi finali della regata.



Venerdì 27 Novembre 2009,

(T.C.) «Nel prossimo futuro sogno di poter compiere imprese veliche transoceaniche e di stabilire record, ma l’imprenditoria veneziana non mi sembra sensibile come in altri Paesi europei; eppure il ritorno d’immagine è notevole». 
Chi chiede aiuto e sponsor è il ventiduenne velista veneziano Luca Tosi, diplomato all'istituto nautico “Venier”, definito un talento naturale della vela. 
Tosi è stato festeggiato ieri mattina a Ca’ Farsetti, di ritorno dalla “Transat 6.50”: 4200 miglia nautiche (circa 8 mila chilometri) percorse in solitario su una mini barca a vela di sei metri e mezzo, con un solo scalo nell'isola di Madeira. Tosi si è qualificato al diciottesimo posto, su 84 partecipanti da tutto il mondo. 

«E un risultato straordinario - ha commentato l’assessore allo Sport Sandro Simionato, che a nome della città ha donato al giovane velista un lingottino d'argento - oltre a un'innegabile abilità tecnica, credo che la traversata richieda un eccezionale equilibrio psico-fisico. 

La nostra città, tradizionalmente capitale di “gente di mare” non poteva esimersi dal tributare un giusto riconoscimento a un suo concittadino, che ha portato a termine una simile impresa». 

Luca ha raccontato la sua avventura, durante la quale ha dovuto confrontarsi con una serie di problemi tecnici, fisici e psicologici a causa di una serie di imprevisti accaduti fin dalla partenza, avvenuta nel porto della città francese di La Rochelle. 

L’avventura si è conclusa positivamente, dopo 29 giorni di navigazione, a Salvador de Bahia, in Brasile.

 

                     Pagina 56 - Sport
 
 «Non sei solo, c’è l’oceano»

Luca Tosi, da La Rochelle a Salvador per la MiniTransat

«Un buon modo per crescere Migliaia di sensazioni e vedendo il traguardo ritrovi l’energia»


di Michele Contessa 
 VENEZIA.
 Ottomila chilometri, ingabbiato su una “barchetta” di sei metri e mezzo, ottomila chilometri non da percorrere in laguna, ma in oceano aperto. Si parte, ma non si sa quando e soprattutto se si arriva, dalla Francia al Brasile. In balìa degli eventi, soli con se stessi, con le proprie paure e i propri pensieri. Un’avventura, quella di Luca Tosi nella MiniTransat, iniziata ancor prima della partenza dal porto di La Rochelle.
 «Un esempio? Abbiamo portato la barca in Francia in macchina, milleottocento chilometri... con due multe sul groppone». E non solo. «Alla MiniTransat partecipa un numero ristretto di barche, devi qualificarti, e già questo non è semplice. La MiniTransat inizia molto prima del via. E’ fondamentale fare più chilometri degli altri, almeno mille chilometri in solitario, almeno altri mille in regata. Penso di aver girato tutto il Mediterraneo».
 Ottantacinque barche al via, diciottesimo al traguardo, dopo l’esaltazione di ritrovarsi al quinto posto, la frustrazione di vedersi superato dal gruppo e il finale emozionante in volata. «L’arrivo a Salvador de Bahia - racconta Luca Tosi, il più giovane concorrente in gara - è stato una liberazione, quasi non ci credevo: ero riuscito a portare a compimento la MiniTransat. A volte ci penso ancora, forse bisogna essere un pò pazzi per cimentarsi in un’avventura del genere».
 E già la partenza è stata... singolare. «Il via è stato caotico, ma fosse solo questo. Mi sono accorto che il pilota automatico era fuori uso, poi mi sono ritrovato a rattoppare lo spi grande. Una sera sono stato centrato dal boma e sarei terminato fuori bordo se non avessi avuto la cintura di sicurezza. Credo che in quel caso non sarei qua a raccontare questa storia. Non la usavo spesso, la cintura di sicurezza, da quella sera non l’ho più tolta. In quasi trenta giorni in mezzo all’oceano, con una sola tappa a terra, le sensazioni si accavallano. Passi dall’esaltazione alla frustrazione, dal vigore fisico all’abbattimento totale. Negli ultimi giorni quando la barca ha ripreso a volare, ho ritrovato nuove energie».
 Trenta giorni nei quasi i genitori e la sorella Alessandra sono stati attaccati al computer per sapere la posizione di Luca. E il futuro? «Ho tante idee, tante possibilità. Vorrei ripetere la MiniTransat, ma devo trovare qualche sponsor che mi sostenga. Ho speso tutto quello che avevo, ma decisamente meno di quanto hanno speso gli altri. Devo comunque ringraziare una marea di persone che mi hanno aiutato».
 Un’esperienza con molte lezioni da trarre. «La consiglio ai giovani che amano la vela, è unica a 3600. Ti permette di crescere rapidamente, non hai alternative se non vuoi soccombere. Ti consente di conoscere persone incredibili, sul piano sportivo serve un buon allenamento».
 Luca Tosi è rientrato a Venezia da qualche giorno, la Golden Apple non ancora. «E’ in viaggio, insieme alle altre imbarcazioni, su un cargo che arriva in Francia. No, non vale la pena riportarla a Venezia. La Francia è la patria di queste regate, rimarrà là». In attesa di una nuova avventura.

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Luca Tosi, veneziano del centro storico, classe 1986


 Luca Tosi è un veneziano del centro storico, è nato il 17 gennaio 1986, abita a Sant’Elena, diplomato all’istituto nautico Venier ed è perito per gli apparati ed impianti marittimi e per i trasporti marittimi. E’ il più giovane italiano che abbia partecipato alla MiniTransat. Fin da bambino ha avuto la passione per le barche, favorito anche dal lavoro del padre. Ha conseguito la qualifica regionale di addetto alla costruzione di barche in legno. Vanta al suo attivo due Giri d’Italia in barca elettrica e migliaia di miglia in barche da crociera nel Mediterraneo, come comandante e marinaio. E’ socio del Diporto Velico Veneziano, dell’associazione Velica Lido, del Vela Club Venezia, del Circolo Val d’Aosta e dell’Assonautica Veneziana. La MiniTransat 650 è la più dura regata transoceanica, inventata nel 1977 dall’inglese Bob Salomon. Si corre ogni due anni, percorrendo 4200 miglia marine (circa 7800 km) in solitario e su imbarcazione di 6,50 metri, attraverso l’oceano Atlantico, con partenza dalla Francia (La Rochelle) e arrivo in Brasile (a Salvador de Bahia) e un unico scalo a Madeira (Funchal). (m.c.)

                                                                           byRevi 2.12.2009