VENERDÌ,
19 FEBBRAIO 2010
Campalto. Il
gruppo La Salsola festeggia vent’anni di attività
La
barena diventa un parco
fino alla foce dell’Osellino
Oggi
l’associazione presenta con Belcaro uno studio di 150 pagine per
realizzare un’oasi naturale di
320 ettari
sulla gronda lagunare
CAMPALTO. Vent’anni
di impegno ambientalista a favore della gronda lagunare e più in
generale del territorio tra San
Giuliano e Campalto.
Oggi pomeriggio l’assessore all’
Ambiente Pierantonio
Belcaro premierà l’associazione La Salsola, che compie 20 anni. «In
questi anni i volontari della Salsola hanno realizzato un sacco di
iniziative - spiega l’assessore - proprio con l’obiettivo di
tutelare e salvaguardare l’ambiente lagunare e più in generale
valorizzare il territorio, al termine del mandato è giusto rendere
omaggio a quanto è stato fatto».
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Pagina
25 - Cronaca
Gronda
al polistirolo
L'allarme di "La
Salsola" in difesa
delle barene di gronda,
tesoro ambientale ancora tutto da valorizzare
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Quella
di oggi sarà l’occasione per presentare formalmente il lavoro
dell’associazione, 150 pagine dedicate proprio alla barena, all’ambiente
lagunare e al progetto che impegnerà La Salsola, ma anche chi governerà
il Comune per
i prossimi cinque anni, quello cioè di trasformare l’ambito pedelagunare
in un’oasi protetta.
«Un
progetto in cui crediamo fermamente - prosegue l’assessore
- e che
la prossima amministrazione porterà avanti per creare un unico corridoio
ecologico tra l’area dell’ex tiro al piattello, dove i lavori di
disinquinamento procedono bene, e la ciclovia delle barene».
Prolungare
la passeggiata, dunque, unificando il percorso.
«Il volume che presenteremo - precisa
Pino Sartori
della Salsola - è la summa di 20 anni di impegno
ambientale mirato a riscattare Campalto, tracciando una prospettiva di
quanto è da fare».
Tra i contributi quello dello storico
Sergio Barizza
, di
Lorenzo Bonometto
(esperto di morfologia delle barene), ma anche di Michele
Zanetti, firma del naturalismo veneto. Senza dimenticare il Wwf.
L’obiettivo dello studio è quello di illustrare il futuro della gronda
lagunare, trasformata in un’oasi che si estenderà dal parco di San
Giuliano alla foce dell’Osellino.
320 ettari
tutti da visitare, per scoprire le risorse di un paesaggio unico nel suo
genere, la flora e la fauna da cui è popolato, le piante tipiche.
Una serie di scatti e antiche fotografie del passato ricordano com’era un
tempo l’ambiente lagunare, prima che fosse tagliato dall’Osellino,
quando ancora apparteneva al «continente».
L’ex discarica dei fosfogessi nell’ottica dell’oasi dovrà essere
riambientata e tornare boscata, come molti anni fa. «In questo modo -
prosegue
Sartori - almeno
una piccola fetta di laguna potrà diventare l’anticipo del più grande
parco della laguna, finora l’unica oasi che può dirsi tale è quella di
Lova».
La nuova area protetta sarà trasformata in un polo di attrazione e metterà
in moto un sistema di visite capace di innescare un meccanismo economico
virtuoso. «Del
resto - chiarisce
Sartori - una volta da Campalto si partiva per andare a Venezia». In futuro
potrebbe tornare ad essere così. Adesso che lo studio è su carta e che il
percorso è segnato, si tratta di metterlo in pratica. In primis prendendosi
cura della gronda lagunare e cercando di escogitare un sistema per ripulire
le velme dalle bottiglie di plastica e dal polistirolo portati dalla marea e
dall’acqua alta di questi ultimi mesi.
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