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4 Maggio 2010
PUNTA SAN GIULIANO
La
regata porta la pace
nel Polo nautico
E Simionato
chiarisce
Il
vicesindaco
Sandro Simionato
interviene sulla vicenda dell’ennesima lite tra le società sportive
di Punta San Giuliano. Intanto c’è da registrare che domenica scorsa,
in occasione della regata di Mestre, tra il presidente della
Voga Veneta
, Giuseppe
Penzo e della
Canottieri Mestre,
Paolo Bertan
, sembra sia tornato il sereno. O, almeno, i due hanno ricominciato a
parlarsi.
«Il Parco di San Giuliano, e la sua
estensione sull’acqua in particolare, sono una grande risorsa per la
nostra comunità. Tra coloro i quali hanno fortemente voluto il Parco,
ed hanno battagliato per la sua realizzazione, vi sono certamente le
società sportive di San
Giuliano - ricorda
Simionato. Spiace quindi pensare che coloro i quali possono oggi
vantarsi di custodire una delle aree pubbliche più pregiate, per
collocazione geografica e bellezza paesaggistica, trascorrano più tempo
a litigare per futili motivi che ad organizzare attività sportive e
sociali che sono alla base della loro azione statutaria.»
E Simionato
chiarisce che «il compito del Comune era quello di costruire il Polo
Nautico e non certo entrare nel merito dell’organizzazione e dei
rapporti interni al soggetto gestore. I ritardi nelle decisioni
ministeriali sulle bonifiche e i tagli alla Legge Speciale, che hanno
impedito l’inizio della realizzazione del Polo Nautico, risultano
difficilmente ascrivibili al Comune. Tali ritardi hanno generato, tra le
società sportive, un aumento dei contenziosi che ha fatto maturare la
necessità di avviare un percorso di rivisitazione del loro modo di
stare insieme.» Per quanto riguarda il “degrado” di una parte
dell’area, «in questi giorni è stata aggiudicata ad una ditta la
rimozione delle vecchie costruzioni e la messa in opera di nuove
strutture per un importo di circa 380 mila euro.
Il Comune
ha quindi ben presente le proprie responsabilità e certamente non
rinuncerà ad esercitarle fino in fondo richiamando ciascuno a fare
altrettanto.»
(Martedì
4 Maggio 2010)
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30
Aprile 2010
PUNTA
SAN GIULIANO
I dissapori tra le associazioni
sportive porteranno allo scioglimento il
19 maggio
Polo
nautico, guerra
di carte bollate
Sempre
peggio. Adesso siamo "per man de avvocato" come si dice in
gergo. E se è difficile capire chi abbia ragione, è facilissimo
individuare chi ha torto marcio: il Comune. Perchè questa faccenda
delle società sportive di Punta san Giuliano che non riescono a trovare
l’accordo su niente va avanti da una vita, ma è
il Comune
che non ha fatto la sua parte. E adesso tra
Voga Veneta e
Canottieri Mestre siamo
alle carte bollate. I due presidenti, Bepi Penzo per la
Voga e Paolo
Bertan per la Canottieri si guardano in cagnesco e non si parlano più.
Bertan: «Penzo non ha mai pagato l’affitto per la struttura». Penzo:
«Bertan ha occupato tutto lo spazio libero e sta fisicamente impedendo
l’ultizzo di una delle tre gru della Punta.» Bertan: «Penzo non ha
il bar in regola». Penzo: «E’ solo per i soci».
E via così... Insomma, inutile girarci
intorno, Punta San Giuliano è tornata ad essere un vespaio, come 5 anni
fa. Con l’aggravante che sono passati 5 anni e sembra sempre più di
essere in una zona del Terzo Mondo, con le baracche di onduline,
l’asfalto rattoppato, le barche piazzate ovunque. Pensare che è un
posto d’oro, che potrebbe dare da lavorare - in
chiaro e non in
nero, come avviene adesso - ad almeno una decina di persone e che
potrebbe trasformarsi in un pozzo di soldi. Eppure si sapeva come e cosa
fare. L’allora vicesindaco Michele Mognato - stiamo parlando di due
Giunte fa - aveva consegnato all’assessore
Sandro Simionato -
ora vicesindaco - la soluzione: tutte le società di San Giuliano
dovevano sciogliersi nel Polo nautico. Nasceva così un’unico soggetto
che si occupava di voga alla veneta e di canoa, di campi da
tennis e di
corsi per i ragazzi. Semplice. Che cosa è successo? Che il 19 maggio il
Polo nautico verrà ufficialmente dichiarato morto. Servirebbe mano
ferma per dirigere un gruppo di sei società
- Vela Mestre
,
Canoa club Mestre
, Spes, Canottieri,
Casanova e Voga
Veneta - che non riesce a trovare un punto di accordo. E ne va di mezzo
l’uso collettivo di Punta San Giuliano, sempre più appannaggio
esclusivo dei soci delle remiere, 2 mila in tutto. E gli altri 200mila
mestrini?
L’ultima guerra è scoppiata
sulle gru. Ce ne sono
3 in
Punta San Giuliano. In teoria sarebbero delle 6 società sportive che
dovrebbero gestirle collettivamente. Fino a poco tempo fa un accordo era
stato trovato. Ma poi la Canottieri, che ha la gru centrale, ha deciso
di non metterla più a disposizione degli altri. «Noi mettiamo in acqua
10 barche e loro 50, non è giusto che i nostri soci facciano la coda»
- spiega Bertan. Che è accusato di aver "chiuso" la terza
gru, quella della Vela Mestre. Impossibile arrivarci, troppe barche
davanti. E così adesso si è tornati al fatto che ognuno ha la sua gru
e se un socio della
Voga veneta
si presenta all’imbarcadero della Canottieri viene mandato via. E
viceversa. Ridicolo. Ma
il massimo lo
si è raggiunto con il capannone bianco. Le remiere della Punta, per
colpa del
vento e della
neve dell’inverno scorso, hanno avuto le tettoie in parte distrutte,
hanno chiesto la Comune di utilizzare il capannone bianco, quello che
doveva diventare ristorante. Poi però non hanno trovato l’accordo.
Risultato: i contribuenti hanno buttato al vento 450 euro per
l’affitto di un capannone che non è mai stato utilizzato.
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