VACANZE
IN BARCA
Il
racconto
di Luca Pauletti
mi è molto piaciuto.
Nel
1982 ho fatto la prima vacanza in barca da skipper (?) con mia
moglie su un EC17 praticamente sullo stesso percorso di Luca e
visitando gli stessi posti.
A
parte che c’era più acqua alla darsenetta di Porto Buso
(almeno 1 mt , visto che noi pescavamo 1 mt e non abbiamo
toccato sotto), non mi sembra che sia cambiato molto da
allora.Anche lo spirito è rimasto lo stesso: le vacanze che
ancora preferisco sono fatte vagabondando per piccoli posti .
Dappertutto
vedo numerosi bambini anche molto piccoli a bordo delle
barche.Non sembra che i bambini siano affatto un problema:non si
sente mai frignare e gridare.I bambini delle barche sembrano
molto contenti delle loro vacanze.
Deduco
che se da noi la vacanza in barca piccola, specie con
bambini, si usa ancora poco è più per le
paure
dei grandi che per la indisponibilità dei piccoli.
Non
occorrono barche grandi: ho avuto un Alpa 11,50 ed ho afftittato
almeno 7-8 barche da crociera in posti diversi ma la mia
conclusione è che non è affatto migliore una barca grande di
una piccola ai fini della vacanza.Anzi una piccola ha grossi
vantaggi, tra cui quello di infilarsi in un sacco di posti
inacessibili alle barche grandi.
L’importante
è avere un programma di navigazione adatto al tipo di mare e
proporzionato al mezzo che si ha.
Per
esempio con una barca di 5,5 mt e bambini farei di sicuro almeno
due ampie soste al giorno:a pranzo e a sera .Tappe di 10-
15 miglia
al giorno consentono di vedere molti bei posti ma di farlo senza
stressare anche chi non è un accanito regatante.
Di
solito noi privilegiamo andare a cena in trattoria – ed una
trattoria non è mai troppo distante da qualsiasi posto dove uno
voglia ormeggiare per una notte tranquilla-ma a bordo portiamo
l’occorrente per fare uno spuntino o preparare un risotto in
caso che l’estro o il tempo consigli di non lasciare la barca.
Se
la vacanza è lunga, l’equipaggiamento della barca è molto
ridotto, o c’è qualche membro dell’equipaggio
particolarmente restio alla vita spartana, una buona soluzione
è considerare ogni 3-4 giorni di prendere una stanza
d’albergo almeno per una parte dell’equipaggio: consente di
fare docce senza risparmio e di ricaricare le batterie a chi le
ha esaurite.In alternativa si può andare in un marina.
Per
le lavarsi ci sono le solar shower o, meglio, noi usiamo un
innaffiatore a pressione da 8lt.
Come
riserva una tanica pieghevole da 20lt. Nessun bar o casa privata
ti nega 20 lt di acqua. Provare per credere. Se uno si fa il
bagno in acqua di mare (con bagnoschiuma IOR ad esempio) e poi
si risciacqua con acqua dolce il consumo di acqua è veramente
irrisorio.Se l’acqua di mare non va bene, una doccia completa
si fa comunque con 6-7 lt di acqua.
Con
Zakete che come abitabilità è meno di un Micro abbiamo fatto
vacanze di 15 giorni in Croazia, in Sardegna ed in Grecia.
L’unico posto che sconsiglierei è la Grecia perché lì le
brezze sanno essere così forti da creare imbarazzi ad una
piccola barca nella bolina.
Alcuni
posti sono decisamente ideali per le piccole barche:tra questi
in testa a tutti metterei ovviamente le nostre lagune,e
l’arcipelago della Dalmazia
Una
vacanza in barca in laguna di Venezia?
Il
Velaraid è proprio nato come occasione per una vacanza in
barca nella laguna di Venezia per 5 giorni, su un itineriario
organizzato, con soste a pranzo e cena e veleggiate in compagnia
di gente che è lì per andare a vela e divertirsi.
E’
anche adatto alla partecipazione di bambini, come dimostra
la partecipazione di Carlo Maritan e famiglia da 2 edizioni. Le
due gemelle sono diventate subito le mascotte della flotta e
sembrano divertirsi molto. Ci sono varie possibilità di
partecipazione a cui corrispondono diversi livelli di budget di
spesa.
L’altro
grande scenario per vacanze in piccole barche è la Dalmazia.
E’ vero che è piuttosto lontana e ragguingerla via mare da
Venezia comporterebbe una noiosissima smotorata quasi infinita.
Ma
con Graziella per almeno 2 stagioni abbiamo trasferito Zakete su
carrello a Biograd (permessi di navigazione a Zara)e messo in
acqua a non più di 6-
8 miglia
dall’accesso sud dell’arcipelago delle Incoronate.
Da lì sono raggiungibili con veleggiate di poche miglia un
numero impressionante di baie,isole, ancoraggi.
Dopo forse 20
anni di vacanze in quella zona ancora quest’anno almeno per
metà delle nostre tappe abbiamo visitato nuove isole, nuove
baie ed nuovi approdi.
Con
Ferdinando Ferruzzi ci dicevamo domenica scorsa che non
dovrebbe essere difficile mettere insiame almeno 4-5 carrelli.
Si
possono fare anche due giri, in caso che i carrelli non
bastino.Ma non sarebbe troppo complicato mettere insieme una
flotta di 7-8 barche di San Giuliano per veleggiare
nell’arcipelago croato.
Basterebbe
volerlo fare.
Per
inciso la Croazia segue le norme europee (non l’Italia) e per
il permesso di navigazione occorre la patente nautica.
Giorgio
Pavan
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