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Fine anni '60 - inizio '70: qual'era la percezione della laguna
nell'opinione pubblica locale?
«
Il distacco tra popolazione
e laguna era
molto ampio. La laguna per gran parte dei veneziani era solo ciò
che si poteva vedere percorrendo il Ponte della Libertà.»
-
Come e quando nacque il vostro movimento in difesa dei valori
ambientali in generale e della laguna in particolare?
«
Alla fine degli anni '60. I vasti processi di trasformazione
ambientale della laguna, mettevano in evidenza la fragilità
e la rapidità dell' evoluzione ambientale con
la progressiva perdita dei caratteri specifici di questo
ecosistema costiero. Il più evidente era la modificazione
del tessuto geomorfologico con
l'approfondimento dei fondali e l'erosione di velme e
barene.»
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Chi eravate ?
«
Era un movimento composito e variegato caratterizzato da una
indipendenza culturale, non strutturato e contemporaneamente
labile. Trovava motivi di unione pragmatici sui temi ambientali
ma si divideva su quelli politico-sindacali.»
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La prima rilevante iniziativa pubblica ?
«
Ci furono molte iniziative e manifestazioni ma sicuramente
quella più eclatante fu il blocco della prima petroliera che
entrava in laguna attraverso il canale dei Petroli
nel dicembre del 1969. Gian
Andrea Mencini
riporta in un suo libro la
storia di questo movimento.»
[
Gianandrea MENCINI, Il Fronte per la Difesa di Venezia e della
Laguna e gli scritti di Indro Montanelli, Supernova 2005.
Riguarda le iniziative di fine anni '60 inizio '70 per la tutela
ambientale della laguna e della città ]
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Come nacque l'idea di Vogalonga ? Trovi corretto l’articolo di
Silvio Testa
[vedi
link
L'origine
di Vogalonga
nella colonna "correlati"]
«
Non era più il momento di organizzare
manifestazioni di protesta, ma di promuovere una maggiore
consapevolezza ambientale attraverso la promozione di eventi
coinvolgenti e di promozione culturale e sportiva.
La
Marcialonga in Val di Fassa fu la mia fonte di ispirazione per
ideare e progettare
la Vogalonga.
Avevo
svolto il mio servizio militare in Val di Fassa ed avevo visto
con grande emozione la partenza della Marcialonga. Proposi e riproposi in diverse
sedi l'organizzazione di una manifestazione remiera
di più di 30 km, che alla fine si concretizzò grazie al sostanziale apporto
del Gazzettino, in particolare l' allora caporedattore Delfo
Utimpergher.
Silvio Testa riporta esattamente lo svolgersi degli
eventi.»
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1984: iniziativa per la reintroduzione del cigno reale in
laguna.
Perché proprio il cigno reale ?
«
Il Cigno Reale è stato scelto quale elemento simbolico date le
sue dimensioni ed il suo portamento. Molto riconoscibile e
caratterizzato da un portamento
inconfondibile.
Anche in questo caso la scelta era
connessa ad una campagna promozionale condotta dal
WWF di Venezia
, condotto da Giampaolo Rallo, ed ancora una volta con
l'insostituibile sostegno del Gazzettino.»
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Come ti risulta ora, a distanza di un quarto di secolo,
la
situazione in laguna del cigno reale ?
«
Oggi di Cigni Reali in laguna ce ne sono anche troppi,
concentrati in aree specifiche. La situazione della fauna è
cambiata completamente e le presenze di specie e per numero sono
radicalmente capovolte rispetto agli anni '60/'
70. In
quell'epoca la fauna era scarsa, oggi in alcuni casi troppo
numerosa.
Si sono palesate specie allora inesistenti quali i
fenicotteri. Presenza forse da rapportare ai cambiamenti
climatici.»
- Quale futuro prossimo ritieni
auspicabile e possibile per la salvaguardia ambientale
della
Laguna di Venezia.?
«
Ritengo che la laguna sia da considerare un ambiente
completamente artificiale, nel quale le dinamiche naturali si
possano sviluppare secondo direttive completamente guidate.
La
natura farà sempre il suo corso,
ma in un ambito più simile ad un parco
urbano o ad
un vasto
giardino nel quale ogni elemento potrà essere
indirizzato e curato in rapporto alle esigenze delle relazioni
dell' area urbana circostante.»
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