Il
racconto di
Marco D'alba
Il lavoro mi consente una sosta di un paio di giorni...Geoff mi
sta pressando da un mese perchè vada, si può fare...vado.
E'
martedì, il raid parte mercoledì sera con il benvenuto al molo
di Keyheaven.
Procedo per gradi: aereo, treno, bagaglio quest'ultimo deve
necessariamente passare con il recupero di quanto stivo
costantemente nel ventre della mia shilla (cerata, stivali,
sacca stagna sacco a pelo, salvagente). Tutto a posto, tutto
sembra combaciare a meraviglia, si parte!
Aereo,
Ryanair per Londra Gatwick, poi treno per Clapam Junction e poi
New Milton...viene a prendermi alla stazione Madlaine,
gentilissima come sempre.
Mi accomodo a sinistra, dove di solito siedo per guidare e vedo
scorrere veloci piccoli paesini curatissimi immersi in un verde
intenso dove si staglia il bianco dei cottege ed nero dei loro
tetti.
Arriviamo
a Keyheaven, un sailing club piccolo, raccolto, con molte derive
a terra su un prato ed alcune barche piu grandi...appoggiate sul
fango a causa della forte escursione di marea...Arrivano tutti
alla spicciolata: i francesi
assieme a Vincenzo, gli olandesi
(qui presenti in massa), molti inglesi,
gli austriaci ed i russi!!!
Si, i raid velici incuriosiscono sempre più e cosi, come a
Venezia ci ha raggiunto Oggy dalla Bulgaria,
nel Solent sono arrivati i russi,
un'intera famiglia cui è stata affidata una vecchia baleniera.
Birra,
bevande alcoliche dall'ingannevole gusto amichevole, patatine e
tanta leggerezza accompagnano la festa di benvenuto.
Poi
il briefing di George e Geoff e la cena all gun inn...certo, non
rimarrà una cena indimenticabile, ma si inizia a
"fraternizzare".
Poi
la notte: alcuni sono stati alloggiati su ALICE una barca
appoggio grandissima (funge da alloggio, da portabagagli, da
riferimento, da starter, ecc), MARIE ANN un'altra barca con
parecchie cuccette, alcuni dormono in barca, altri in tenda,
altri ancora come me e vincenzo in un bellissimo cottage
ospitati da jhoanna o da altri gentili partecipanti o
simpatizzanti della zona.
L'indomani
mattina l'appuntamento è, causa marea, fissato alle 7,30 in
banchina.
Partiamo. Raggiungiamo ciascuno la propria barca, poi alice dove
ci viene dato il pranzo e ci viene spiegato dove dobbiamo
andare...partiti!
Poco
vento, ma navighiamo su Molly sempre sui 4 nodi verso Newtown
dove spiaggiamo su una costa fatta di conchiglie e
sassi...pranzo indimenticabile (per l'immangiabilità del cibo)
e ripartenza direzione Folly Inn: la locanda e l'ormeggio si
trova risalendo il fiume Medina: arriviamo alla foce poi inzia
una bolina che ci vede essere contro vento e controcorrente:
Molly è lentissima in virata ma quando prende velocità passa
da un bordo del fiume all'altro in men che non si
dica...arriviamo a destinazione baciati da un bellissimo
sole.
Ci
viene riservato un molo escusivissimo nel pontile principale,
quello direttamente collegato alla locanda...che lusso.
Qui tutti si dedicano ad un meritato riposo: chi legge, chi
dorme, chi parla e guarda le barche altrui, chi sbircia la mail,
chi semplicemente si gode lo spettacolo: 35 barche, dai 12 ai 22
piedi (molly e compagna escluse ovviamente), equipaggi misti,
genitori, figli, animali, amici, raiders accomunati dall'amore
per la vela ed i remi...per un'andar e in barca
"pulito" sostenibile...nuovo.
Cena memorabile per il tramonto infuocato, per il numero di
salsicce ingurgitate ed tempo loro dedicato dalla digestione.
Passiamo
la notte su Fluter (un 32 piedi di Robin) che ci ospita e ci
accoglie tra ogni comodità (colazione inclusa).
Scendiamo
la corrente vogando...in 6 su Molly si viaggia velocissimi.
Usciamo di nuovo nel Solent ed attraversiamo per andare a
mangiare al Sailing club di Ashlet. Notevoli problemi di
ormeggio causa fondale e non tantissimo spazio, ma il posto
è carino ed ottimo per una siesta.
Alcuni
rivendicano una sana competizione cosa che fin qui ci è stata
negata causa la restrittiva normativa britannica
sull'organizzazione e svolgimento di regate...risolvono la
questione all'italiana: facciamo una regata camuffata da
corteo.
Alice da' la partenza...si va! Raccolgono le sfida in non molti.
Molly in questa occasione ha toccato gli 8 nodi di velocità
prima di entrare nel fiume Beaulieu, risalirlo fino al Royal
Southempton sailing club dove si trova un molo graziosissimo in
mezzo al verde, con la foresta dietro ed il fiume
davanti...un'oasi, un paradiso di silenzio ed un ameraviglia per
cura ed organizzazione.
Sabato
mattina si riparte Newtown e poi per Lymington: ancora una volta
si attraversa il Solent: ci viene spiegato come affrontarlo:
approcciare l'attraversata il più tardi possibile: quel giorno
su marie bellette ho capito perchè: la corrente stava cambiando
e con i sui 4- 5 nodi rendeva praticamente nullo il nostro
tentativo di risalire il vento.
Con Francois, siamo rimasti fermi con le vele cazzate ed in
assetto "da combattimento" una buona mezz'ora prima
di accorgerci che l'orizzonte ed i riferimenti a terra erano
sempre nella stessa posizione. Riattraversiamo il solent e ci
ritroviamo alle foci del Beaulieu sostanzialmente nello stesso
punto dove eravamo circa 3 ore prima. Risaliamo sottocosta, qui
la corrente è meno cattiva anche perchè si sta affievolendo il
suo effetto. Francois conduce altero la sua "bambina"
autocostruita, fiero di riuscire a districarsi in un mare che
parla una lingua che non conosce ed elegante con il suo cashmere
blu stile Marchionne.
Arriviamo
a Lymington sulle 16 piuttosto stanchi, baciati da un sole caldo
che asciuga l'acqua presa nel solito acquazzone pomeridiano.
A
Limington trovo Fleutar, Robin, arriva l'equipaggio di Molly,
gli amici...facciamo una doccia e poi il party di commiato fatto
di canti, di premi, di sorrisi, di strette di mano...tutti sono
contenti di essere stati parte della posa della prima pietra...
un altro raid c'è adesso in Europa si chiama
English Raid.
Geoff
e George hanno premiato l'equipaggio proveniente da più
lontano, quello che vogava più forte, quello che pedalava piuù
forte (waiptem aveva anche una elica a pedali per le manovre in
porto! geniale!!!) e anche gli equipaggi familiari
genitori-figli quelli in cui la passione viene trasmessa e
condivisa.
Bello
premiare gli armatori che hanno portato con se i loro figli,
bello mettere la trasmissione ai giovani e la diffusione dello
spirito raider tra i valori principali da incentivare.
Da
organizzatore confesso che mai avrei pensato ad un premio per
questi bravi raiders.
Il
nord Europa ha tanto da insegnare e mi strega per la sua
semplicità.
Dopo
la cena al Lymington yacht club io e Vincenzo torniamo a
Keyheaven al cottage di Johanna per la mia ultima notte su suolo
britannico - domani pomeriggio c'è il volo per tornare a casa.
Domenica
mattina Johanna mi accompagna alla stazione, poi treno e aereo: atterrare
a Venezia è sempre mozzafiato: vedo persino due nostre barche
che rientrano al gran lasco sopra secca. Che meraviglia!
Atterro,
ritiro l'auto e guido verso il circolo: di nuovo un prato,
di nuovo vele, di nuovo birra e tanti amici....semplicemente.
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