300 miglia
in Istria di
3 coppie e "
Popetta"
con 3 "Cap-Corse"
2a puntata
13
luglio
- Si parte alle ore
8,30 in
bonaccia smotorando, ma alle 10 circa fa brezza regolare da
Maestro ed in poppa su un mare bellissimo e sole splendido,
randeggiamo le Brionì a breve distanza, essendo stata ridotta
la zona interdetta, mi auguro che presto ogni limitazione sia
tolta, perché le Brioni
ed il Canale
dì Fasana sono zone veramente belle con tanti posti dove
cacciarsi in caso di maltempo.
Prima delle 14 siamo all'ancora per un bagno e colazione, a
Veruda davati la Sanità tra yacht, barche e barchette; dopo
aver assistito, arrivando, ad una regata di triangolo per le
classi Star, Cadet e L5 (classe nazionale slava). Nei pomeriggio
slalom velico dentro la baia, prima di andare all'ormeggio per
la notte, in Valn Cocoia, molto tranquilla e solitaria.
14
luglio
- Esplorazione a terra con severo collaudo dei sandali
giapponesi, su questo terreno roccioso ed accidentato e molte
fotografie alle tre barche accostate, poi si parte alle 10 con
Scirocco in prua, io bordeggio sottocosta seguito dai
Gianfranco, mentre Giancarlo tirando bordi al largo ben presto
scappa e vira per primo a Promontore, io brontolo che è tutto
merito della Sandra che sta al timone anche di bolina, che
sapevo che fuori c'era più vento ma anche più
mare e che
la Giovanna non era in gran forma, ecc. La verità è che
Giancarlo è un bel timoniere e se lo molli su un bordo ti
saluta; Franco è fuori contesa perchè ai lasco può guadagnare
qualcosa, ma di stretto no, visto che naviga regolarmente con
circa 2 mq. di pannolini della Popetta, messi al sole; senza
contare circa 100 kg. in più tra
detersivi, bagnetto, culla, ecc. e poi loro sono in tre. Alle 14
siamo a Medolino ormeggiati davanti alla Pineta per il rituale
bagno e colazione, poi ci spostiamo al moletto all'ingresso dei
camping, in un ormeggio tranquillo. Cena in paese con una
bella grigliata di carne.
ormeggio
a Medulin
15
luglio
- Purtroppo è già trascorso metà del tempo disponibile per
questa crocierina.
Il posto
è bello e si decide per la giornata di riposo. La mattinata
viene impiegata per far acqua e viveri che si possono
acquistare comodamente dopo l'apertura, vicino a quasi ogni
camping, di un piccolo supermercato (prefabbricato) dove si
trova praticamente di tutto, birra ghiacciata compresa, a prezzi
convenienti.
Mi diverto, con guanti e coltello a riempire un secchio di
ricci di mare
tuffandomi e depositandoli direttamente in barca, dopo un
assaggio cauto da parte di chi non li conosceva, l'accoglienza
è a dir poco calorosa.
Tempo
incerto, vento che gira ed al pomeriggio fa bora, una bora
robusta, misura 35 nodi, rinforziamo gli ormeggi e siamo
contenti di essere in banchina. Diamo una mano ad uno svizzero
simpatico (oltretutto ha un Seagull eguale al mio), con moglie e
due ragazzini sotto i 10 anni, che viene a ridossarsi con un «
Super Dorade »; come manovra si comprende che « il signore se
ne intende ». Alla notte ho l'impressione che la bora aumenti,
ma le barche stanno bene e noi ci dormiamo sopra.
16
luglio
- La bora tende a mollare, sentiamo il parere di un vecchio
pescatore ormeggiato con la sua barchetta vicino a noi: « se la
bora molla, fa brezza da maestro e bel tempo per un paio di
giorni ».
Dopo
una robusta colazione, nel pomeriggio usciamo con il fiocco
medio e due mani di terzaruoli, con le ultime raffiche di bora
non arriviamo neanche a Promontore, dove troviamo Maestro in
prua, bordeggiando siamo a Veruda alle 18. Il buon vecchio ha
fatto una previsione abbastanza esatta, ma per chi fa domande
sul tempo ai pescatori ricordo che questo aveva delle
caratteristiche positive: l'età, la barca a remi e l'aver
pescato sempre in quella zona; questo per non aver la risposta
che ho avuto anni fa da un chioggiotto: « EI tempo? Se non lo
sa elo che gà el barometro! ».
La
serata è un poco umida e alla notte piove.
ormeggio
a Val Cagoia (Veruda)
17
luglio
- Partenza alle ore 6,30 con bonaccia, smotoriamo per circa
due ore, i rilevamenti sono numerosi (anche a causa della zona
interdetta delle Brioni ), la media é di 5 nodi e il mio
vecchio Seagull si difende bene dagli «americani»;
poi fa scirocco che fresca girando ad Ostro, si vorrebbe
portarsi avanti approfittando del vento favorevole, ma
le ragazze (fa mia poi!) si
preoccupano per la posta, i viveri, i gelati, ecc., quindi sosta
a Rovigno.
In
porto c'è una maretta fastidiosa e l'ormeggio è da tenere
d'occhio per il fondo che tiene poco. Vicino a noi saltella, più
esposto, un «Corsaire» molto attrezzato, di due ragazzi
svizzeri alla loro prima crociera in mare; troviamo anche una
« Alpa 7» con due «furlaní»
simpaticissimi, che ci offrono del buon vino fresco,
troviamo anche un meno simpatico «giovane leone» locale, il
quale dopo averci predetto drammatici naufragi, spalleggiato da
un paio di amici protesta perchè secondo lui, il nostro ormeggio
metterebbe in pericolo il suo caiccío ormeggiato regolarmente
«lungo banchina», dove occupa
il posto
di tre barche. Il nostro atteggiamento deciso, con la promessa
di sane « sberle» e più ancora la minaccia di chiamare «la
Milizia», fa sparire questo buon samaritano. Cresce in noi la
stizza per la sosta in questo porto e appena le ragazze sono a
bordo (con dei gelatoni così!) salpiamo e con il vento teso al
lasco facciamo del surfing fino al Canale di Leme che risaliamo
tutto
a vela fino
a
500 metri
dal moletto di Cul di Leme. Qui, ormeggiate le barche, i
capitani si affrettano a degustare i primi piatti di ostriche,
in una trattoria alla radice del molo, mentre le ragazze danno
gli ultimi ritocchi al trucco a bordo. Sono le 17, suona una
rudimentale orchestrina paesana, arrivano le ragazze e con loro
altre ostriche e cozze; tutto annaffiato con ottimo vino bianco;
le luci del giorno si spengono lentamente e noi attacchiamo le
orate;
il posto
è magnifico, e l’unico pensiero e di ritornarci
trovare sempre un posto d’ormeggio!
18
luglio - Ridiscendiamo quasi tutto il Canale
a vela e
con Ostro diamo fondo ad Orsera, uno dei più bei posti
dell'Istria, dove facciamo il bagno in un'acqua splendida, buona
colazione dalla cooperativa equipaggi; una
ragazza prepara
il primo
, una il secondo, ecc., per tutti e sei
ed il lavoro viene diviso e facilitato.
Nei
pomeriggio con un leggero Maestralino tiriamo bordi versa
Parenzo che raggiungiamo in un paio d'ore. All'altezza di
Fontane incrociamo il «Tahiti»
dell'amico Giorgio Sternini, con il quale ho fatto una
indimenticabile crociera in Grecia, la barca è stata dipinta
di un altro colore e al momento l'avevo presa per uno dei
numerosi «Tahiti» che navigano ormai in Italia.
Alla
sera a Parenzo piove.
19
luglio - Tutta la giornata siamo fermi a Parenzo con bonaccia
ed una pioggia continua, ci aggiriamo come marziani nelle
nostre cerate gialle per la cittadina triste e superaffollata di
turisti, dove normalmente d'estate non piove mai e quindi i
locali pubblici non sono sufficienti per tutta questa gente,
svolgendosi quasi sempre la vita all'aperto. Ci facciamo anche
una bella passeggiata per acquistare miscela al
distributore in periferia, piove tutta la notte; oltre 30 ore di
pioggia continua.
20
luglio - Finalmente non piove più, il tempo è incerto, ancora
con umidità e venti meridionali, ma anche senza sole, ci sembra
una bella giornata dopo tanta piaggia; perchè anche se grazie
al compensato marino, la
coperta e la
tuga sono perfettamente impermeabili, con tanta pioggia ed
umidità in cabine piccole si ha una notevole condensazione.
Con
vento leggero da Ostro in un paia d'ore siamo a Cittanova dove
ritroviamo «barba Brcich » e Signora.
II
pomeriggio è dedicato ai bagni ed osservazioni subacquee.
I1 Gianfranco, che è anche pescatore, caccia vere urla a vedere
tanto pesce tranquillo fra
i massi
di protezione della dighetta esterna del porto, facciamo molte
fotografie e poi per cambiare inizia a piovere, ma per fortuna
smette
presto e per
consolarci andiamo a cena da «De Gaulle » oste di campagna,
controfigura perfetta del celebre Generale, ma noto anche per
il suo gustoso fegato «in tecia » e per i suoi prezzi
veramente onesti.
21
luglio - Ce la prendiamo comoda, con un po' di Levante
della mattina ci portiamo a Salvore;
entriamo nli porticciolo per l'ultimo bagno in acque
profonde ed azzurre,
dove si può vedere, diversi metri sotto la chiglia, l'ancora
sul fondo: è un po' l’arrivederci a questa pezzo
d'Istria che tanto amo ed al suo mare che tante
volte ho solcato. Sono contento che anche agli altri sia piaciuta
e mi perdonino
di essere stato un cicerone molto modesto; spero soltanto che
ognuno abbia un po' il desiderio di tornarci. Nel pomeriggio
dopo aver salpato, facciamo una vera volata con un bel Maestro,
infatti impieghiamo quaranta minuti per raggiungere l'entrata
del porto di Pirano, una volta ormeggiati, le ragazze si scatenano
per gli ultimi souvenirs; poi tutti a cena da «Massimiliano»
dove onoriamo una volpina ai ferri di
oltre
tre kg.
22
luglio - Partenza alle 9,45 anzichè alle 8
come
era in programma per attendere il signore che deve
timbrarci i passaporti e che quel giorno ha fatto un po' più
tardi: bonaccia e si va a motore, la giornata si presenta bella
e la brezza tende a farsi regolarmente a
Maestro, ma dopo un po' di
refoletti molla completamente e piano piano il cielo si
annuvola, cade qualche goccia di pioggia, arriva una strana
maretta da ponente; in breve ci facciamo sei ore a motore,
record, purtroppo, della crocieretta e mia personale
assoluto, fino a Caoríe dove si arriva alle 16, non è stata
una giornata divertente, ceniamo nella trattoria dell'andata,
alla notte piove.
23
luglio - Ci alziamo che piove, poi
smette
e pian piano il tempo si apre; alle 8 partiamo in bonaccia a
motore, ma finalmente alle 10 lo fermiamo ed alziamo le vele, la brezza si
forma a scirocco poi gira regolarmente con il
sole e rinforza
a Ostro; finalmente una giornata splendida con bella brezza
regolare che ci fa
navigare veloci su un mare bellissimo; alle 14 arriviamo al
Pagoda all'ingresso del Port0o del Lído e prima delle 15 siamo
nel porticciolo del
Diporto Velico Veneziano
: la crocieretta è finita.
NINO
ZORZETTO
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