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Da Genius Loci a Deja vu
é navigante l'ultimo 
esperimento velico di Giorgio Pavan
Il varo visto da Rachele Filippini

» Varo e immagini di Deja Vu    fotografia di Rachele Filippini
  
» le immagini di Genius Loci


Déjà Vu

Questa barca è la sorella maggiore di Genius Loci. E’ stata disegnata tenendo conto delle esperienza accumulata con la prima.Per cui ha alcune cose in comune ed alcune diverse. E’ il secondo passo di un programma di esperienza che comprende 3 progetti.(vedi promemoria di Genius Loci)

 

Che cosa non ha funzionato in Genius Loci:

La prua piena, tipo scow o optimist può essere una buona idea in certe occasioni: ad esempio se le andature prevalenti sono portanti o al traverso.Buon esempio ne è il Mini 6,50 che ha vinto nel 2011 la Transat. Ma se devi andare contro un’onda di prua fatta dai motoscafi che passano sul canale di Tessera  il fondo piatto e largo a prua sono quanto di peggio

-Sedere a paiolo in una barca stretta ti obbliga a stare allineato con l’asse della barca.In una barca inclinata la posizione è stancante. Meglio stare seduti sul fianco della barca, ma la seduta deve essere larga e comoda.

 

Che cosa ha funzionata in Genius Loci

-il fianco dritto-senza svasatura- non pregiudica il gradevole aspetto della barca e la rende adatta sopportare inclinazioni rispettabili senza pericolo.Una barca con fianchi “spanti”come una sanpierota imbarca acqua prima.Inoltre la barca è molto stabile. Si può salire sul bordo della barca senza pericolo di scuffie.

-per un autocostruttore il fianco dritto significa niente angoli di quartabono. Nella costruzione di una sanpierota metà del tempo di costruzione scafo è speso a fare gli angoli di quartabono In questa barca il costo dei materiali è sui 1.200 euro.(meno di metà del costo dei materiali di una sanpierota)

-nel caso di casse di zavorra ad acqua poste lungo i fianchi, il fianco dritto posiziona la zavorra il più esterno possibile aumentando il momento raddrizzante

-le derive orizzontali sembrano funzionare. Ma sono soggette a danneggiamenti nell’avvicinamento ad una bricola. Meglio proteggerle con una terrazza sovrastante.

-le zavorre ad acqua, benchè non siano mai state veramente necessarie per la stabilità di Genius sembrano un’ottima idea per adattare il dislocamento al peso dell’equipaggio

-la randa con picco e con tasca attorno all’albero sembra  molto promettente sia come efficacia sia come  efficienza in bolina.L’armo leggero di disarma facilmente.

 

Quindi come è fatta Déjà Vu?

-Déjà Vu  è una deriva da 5mt x 1,15 al fondo dotata di derive orizzontali larghe circa 15 cm (larghezza totale della costruzione mt 1,45.Il peso è sugli 80-100kg

-la prua è molto affilata per ridurre la tendenza a spanciare quando incontra l’onda di prua. In più il fondo, all’estremità di prua ,è svasato e la svasatura va a zero man mano che ci si avvicina al baglio massimo.

-lungo l’intero fianco della barca è  ricavata una riserva di galleggiamento che in caso di scuffia mantiene il pozzetto sopra il livello dell’acqua. Quindi una volta raddrizzata la barca il pozzetto resterà sostanzialmente asciutto.

-Nel fondo della riserva di galleggiamento è ricavata una cassa di zavorra ad acqua che si può riempire. In caso di navigazione in singolo le zavorre rimpiazzano sostanzialmente il peso di un membro di equipaggio. Inoltre le zavorre aumentano l’inerzia della barca il che può essere utile quando si incontra onda di prua. In caso di scuffia, se si sfila l’albero dalla mastra la barca si raddrizza da sola purchè la cassa di zavorra sia piena d’acqua.

-due derive orizzontali estese per circa 1/3 della lunghezza dello scafo permettono alla barca di bolinare onorevolmente anche in acque molto basse. Per proteggere le derive da urti accidentali negli  ormeggi lo scafo è dotato di due terrazze che coprono l’estensione delle derive. La terrazza batte prima della deriva evitando il danneggiamento del profilo immerso. La terrazza è in continuità con la parte superiore del fianco della barca, ed in questo modo la superficie della seduta per l’equipaggio è pari a quella di una normale panchina. La altezza (profondità) del pozzetto è quello di una sedia, per cui la posizione dell’equipaggio risulta particolarmente confortevole.

-Una cassa per deriva a baionetta è posizionata lungo il fianco sinistro appena a prua della posizione del prodiere (per non disturbare is uoi movimenti). La deriva serve per virare più rapidamente, per bolinare più stretto, ed in caso di danneggiamento delle derive orizzontali, per sostituirle.

In ogni caso il pescaggio massimo previsto a deriva abbassata è di circa 50 cm .

-lo scafo è dotato di 4 mastre per albero. L’armo previsto è con due alberi a cat schooner  Sui due alberi possono essere distribuiti in sicurezza circa 14 mq di vela. Gli alberi sono non insartiati per semplificare il disarmo. In alternativa ai due alberi c’è una mastra prevista in caso di armo a catboat in questo caso la vela adatta dovrebbe essere sui  10-12 mq. La quarta mastra è di riserva: ad abundantiam.

Le vele possono essere al terzo o auriche o a tarchia.

-visto l’aspetto generale della barca sarebbe logico armarla con vele al terzo, ma siccome uno dei miei scopi è capire come funzionano le cose mi sto dedicando ad un po’ di sperimentazione sulla forma delle vele con l’obiettivo di trovare forme che:

-         si possano tagliare e cucire anche in casa ed essere ugualmente efficienti

-         permettano di stringere una buona bolina anche con una barca a fondo piatto e senza lunghe derive 

-         permettano di tenere vela abbondante senza aumentare lo sbandamento ( questo è parte di un programma di indagine che riguarda il prossimo futuro)
    

Deja Vu

Genius Loci


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                                                                           byRevi 15.1.2012