Sabato 11 Febbraio 2012
Storie Veneziane - di Alberto Toso Fei
Quando
si camminava da Cannaregio a Marghera sopra la laguna ghiacciata
[...] in campo
San Canzian
, una volta transitati davanti alla
chiesa e raggiunto l
’unico ponte che conduce verso
i Santi
Apostoli, scendere a destra in sotoportego
del Tragheto
[...]
Il
portico e tutta la riva sono il luogo del più antico traghetto
conosciuto in città, attivo fin dal IX secolo, quando il doge
Angelo Partecipazio vi teneva barche armate. [....]
Qui,
come potrete facilmente notare, compaiono sulle colonne iscrizioni
e graffiti.
[...]
sulla seconda colonna, tra i più leggibili, riferito a una delle
grandi “glaciazioni” lagunari:
“Eterna
memoria dell’anno 1864 del giaccio veduto in Venezia, che se sta
sulle fundamente Nove a San Cristoforo andava la gente in (pr)usision
che formava un liston”.
L’iscrizione
racconta di come la laguna, quell’anno, si fosse ghiacciata al
punto da permettere alla gente di colmare a piedi lo spazio
d’acqua compreso tra
Venezia e San
Cristoforo, una delle due isole originarie che – assieme a San
Michele – formano oggi il cimitero di Venezia.
[...]
Dalle cronache si evincono altre ghiacciate lagunari nel 568, 852,
1118, 1122, 1234; qui ne ricorderemo altre due, come quella del 6
gennaio 1432:
“La
ghiazza sì granda – scrive il cronista – sì grossa et sì
dura, che per tutta Veniesia el se podeva andar da Veniesia
a Mestre per
suso”.
L’altra
è del 1491 “A
10 de Zener è sta grandissimo fredo, tal che se ha agiazzà la
laguna sì fattamente che si camina al seguro da Cannaregio
a Marghera
, et è sta conduto da
Marghera in Cannaregio
alguni manzi su per el giazzo”.
[...]
Già nel ’29, comunque, si cantava una canzoncina allora in voga
che ricordava un altro inverno rigido, di una trentina d’anni
prima: “Ne
contava i nostri veci / che de l’ano otantaoto / se podeva andar
de troto / sora el giazzo caminar. / Su le fondamente nove / de
fassada al cimitero / ghe xe el giazzo come el fero: / se pol sora
fabricar. / Che bel afar! Che bel afar! / sora l’acqua caminar”.
Alberto Toso Fei
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