Creare un parco
acqueo urbano: un prolungamento del parco di San Giuliano che
dalla gronda lagunare di Mestre giunga fino alle rive di
Venezia.
E' la proposta di
Adola, il "Movimento per l'adozione ambientale della laguna
davanti a San Giuliano" nato un anno fa e che raccoglie
undici associazioni sportive con sedi a Cannaregio, San Giuliano e
Campalto. In totale 2 mila soci attrezzati di canoe, kayak, barche
a vela e per voga alla veneta.
Una proposta
contenuta in un libretto dal significativo titolo "Le acque
del Parco, nella laguna fra San Giuliano e Venezia",
presentato l'altro ieri in Municipio a Mestre, e che tocca tutte
le problematiche: dai finaziamenti per il polo nautico di San
Giuliano al moto ondoso, dalla pesca abusiva alla vigilanza
assente in laguna. Non a caso a rispondere sono stati chiamati per
il Comune l'assessore a Sport e Mobilità Michele Mognato, il
collega all'Ambiente Roberto D'Agostino e per la Provincia Delia
Murer, assessore a Caccia, Pesca, Polizia provinciale, e Ezio Da
Villa, assessore all'Ambiente e ai Parchi. Per il Magistrato alle
acque c'era Maria Giovanna Piva, dirigente dell'ufficio
salvaguardia.
Al primo punto il
polo nautico le cui sorti si sono perse con il sequestro del parco
di san Giuliano, come hanno introdotto Vittorio Resto,
coordinatore di Edola, e il giornalista Silvio Testa in qualità
di moderatore. E che il polo nautico di san Giuliano, così come
era previsto nel disegno dell'architetto Di Mambro, si voglia fare
lo ha confermato D'Agostino: «Il problema sono i finanziamenti»
ha detto. Non si è sbilanciato ad azzardare date Mognato, ha solo
ribadito che è stata pubblicata la gara per i lavori del Parco e
che il 21 marzo scade il termine per la presentazione delle
offerte. Nel bilancio comunale sono comunque destinati al parco 10
miliardi nel 2000, altrettanti nel 2001 e 20 miliardi nel 2002. «Bisogna
vedere come va la gara del 21 marzo - ha detto - e poi si potrà
dare l'incarico per la progettazione del polo».
A sollevare il
problema del Centro interscambio merci del Tronchetto, una
soluzione per eliminare imbarcazioni a motore da laguna e canali,
è stato invece Paolo Lanapoppi, presidente di "Pax in
acqua". Una cosa che già c'è e si può ampliare, ha
spiegato D'Agostino, ma costa molto: «10mila metri quadri di
interscambi al Tronchetto costano 50 miliardi» ha precisato. Non
si sono posti freni, comunque, nemmeno al traffico da diporto
malgrado il Consiglio comunale a settembre abbia votato
all'unanimità un ordine del giorno per ridurre drasticamente i
limiti di velocità, ma di questo il sindaco pare non aver dato
comunicazione al Magistrato alle acque. Il Magistrato che da parte
sua, assieme alla Provincia, sta stilando il piano di utilizzo
della laguna e sta predisponendo un corpo di vigilanza. La
dirigente Piva ha inoltre avanzato la possibilità di sistemare le
isole di Campalto e San Giuliano all'interno dell'accordo di
programma tra Magistrato e Comune per il recupero delle isole
minori.
Raffaella Ianuale
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