L'ultimo saluto a Renzo Franzin, poeta
dell'acqua
E' morto il direttore del Centro internazionale Civiltà
dell'acqua
«L'acqua
è un elemento assolutamente intrinseco a tutti i paesaggi, sia
quelli reali che occupano quotidianamente il nostro orizzonte
visivo, sia quelli assai più pervasivi e silenziosi, che vivono
nella nostra percezione, in quella sfera dei sensi che ha
latitudini estese ancorché poco riconosciute, interrogate,
considerate.
Paradossalmente, in questi ultimi anni, i segni d'acqua presenti
nei nostri orizzonti geografici, con cui quotidianamente anche se
sempre più debolmente, noi dobbiamo interagire, stanno addensando
una problematica complessa di dimensione planetaria, un groviglio
di questioni che riaffiorano - soprattutto nei Paesi a sviluppo
avanzato - dopo un lunghissimo silenzio, un'afasia che ha
caratterizzato la vita degli occidentali per quasi due
secoli».
Piace
ricordarlo rileggendo le sue parole e riflessioni Renzo Franzin,
morto a 56 anni, all'improvviso e in punta di piedi, l'altro
giorno. Piace ricordarlo per la sua passione civile per la tutela
dell'ambiente, dei propri luoghi, delle acque che li solcano.
Renzo Franzin se ne è andato lasciando un vuoto incolmabile nella
cultura del Nord Est.
Di fiumi e acque sapeva tutto. Nel 1998
aveva contribuito a fondare il Centro internazionale civiltà
dell'acqua che ha sede a Mogliano, poche stanze piene di
manifesti, libri, appunti sparsi all'ombra degli alberi secolari
di Villa Longobardi.
Amava
quelle acque dove aveva scelto di vivere (a Musile) e voleva che
tutti sapessero. Soprattutto i più giovani. Voleva raccontare il
perché era necessario proteggerle. Far capire e far scoprire.
Non
è un caso che la sua irrimediabile voglia di portare a galla ogni
verità l'abbia spinto a occuparsi - e riportare alla storia
odierna - la vicenda di Tina Merlin e della sua coraggiosa
battaglia contro la diga del Vajont. Lo ha fatto non solo entrando
nell'associazione che porta il nome della giornalista bellunese,
ma anche raccogliendo tutti gli articoli da lei scritti sull'Unità
prima, durante e dopo il disastro. Con pochi mezzi ne ha
realizzato una mostra e un libro che hanno girato per le nostre
città.
Franzin
faceva anche il giornalista collaborando da sempre a numerose
testate nazionali, dirigendo la rivista Silis e collaborando con
il poeta trevigiano Andrea Zanzotto e lo scrittore Gianfranco
Bettin.
Era
funzionario in Provincia, alle Politiche Ambientali. Lascia tre
figlie e la moglie Anna Furlan, ex presidente della Provicia di
Venezia.
Ezio
Da Villa lo ha ricordato definendolo un «punto di riferimento
preziosissimo umanamente, scientificamente e politicamente».
Tra
i suoi volumi, vanno citati almeno Laguna Mondo, con Gianfranco
Bettin, (Ediciclo), e Pulizie di Pasqua, (Edizioni Oppure).
venerdì
26 agosto 2005
Fonte:
Redazione PoloEst
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MOGLIANO
- Morto Franzin, il mago dell'acqua |
MOGLIANO
Morto
Franzin,
il mago dell'acqua
È
morto ieri, all'età di 56 anni, Renzo
Franzin
, direttore dal 1998 del "Centro studi internazionale
civiltà" dell'acqua di Mogliano Veneto (Tv) e della
rivista "Silis, annali di Civiltà". Nato a
Meolo (Venezia) il 9 agosto 1949, era malato da tempo.
Giornalista e saggista, Franzin
ha collaborato con numerosi quotidiani nazionali (Il
Manifesto, La Stampa) e locali (La Nuova Venezia, Il
Corriere delle Alpi, l'Alto Adige) oltre ad aver scritto
per svariate riviste.
Tra le sue pubblicazioni anche il libro "Laguna
Mondo",
scritto nel 1997 con Gianfranco Bettin per Ediciclo.
«Oggi
ho perso un amico, oltre che un grande collaboratore - ha
commentato il presidente del Centro internazionale civiltà
dell'acqua, Sergio
Reolon
- Renzo ha contribuito a fare dell'acqua una questione
culturale, politica e civile, oltre che ambientale».
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