CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia      

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Venerdì 26 Ottobre 2012  
Assemblea ordinaria CVC - I Candidati

Antonella Ballarin
  


   
Sono Antonella Ballarin , socia del circolo da alcuni anni, mi piacciono la voga e la vela in tutte le sue sfumature, sono istruttore derive e mi auguro, con il tempo, di potermi rendere utile anche negli altri settori. Ho fatto parte di quest’ultimo direttivo, attualmente in scadenza, e devo dire che mi ci è voluto del tempo per comprenderne i meccanismi. 
Ho iniziato pensando che si sarebbe discusso di vela, di barche, di manifestazioni e mi sono trovata a discutere prevalentemente di problemi gestionali, di questioni economiche, di rapporti con il Polo Nautico e le altre associazioni, di acquisizione di spazi, di convenzioni con il Comune. In molti casi obiettivi che parevano irraggiungibili, molto più semplicemente obiettivi che richiedono tempo per maturare.

Perché mi ricandido? Ciascuno di noi partecipa alla gestione del circolo con le modalità che ritiene più consone alla propria persona, tutte egualmente valide. Io mi sento di partecipare in questo modo (ma non solo), mettendo a disposizione il mio tempo e le mie competenze, supportata da due ordini di motivi: per prima cosa, ritengo che l’esperienza acquisita non debba andar dispersa ma possa invece essere un valido strumento per affrontare le future problematiche su cui il circolo (e il consiglio direttivo per esso) dovrà confrontarsi, sia in termini di partecipazione al Polo Nautico che in relazione alle diverse esigenze che i soci hanno dimostrato in questi ultimi periodi.

Secondariamente, perché, a detta di chi mi conosce, pare io abbia una buona capacità di conciliazione e sappia mantenere un giusto distacco tra le intemperanze delle persone e le buone idee che da queste provengono. Non so se sia proprio così, so solo che ho sempre pensato che l’oggettività sia un elemento importante nel patrimonio personale perché va oltre alle simpatie ed ai cartelli ma considera semplicemente le proposte indipendentemente da chi le esprime. Forse è per questo che la mia candidatura è, come qualcuno l’ha definita, da “outsider”, nel senso che non partecipo ad alcuna coalizione o strategia programmata, né indosso il vestito della oppositrice di altri, semplicemente mi candido per il futuro del Circolo Velico Casanova.

Programma. Ho pensato e ripensato ad un programma valido e carico di spunti interessanti. Alla fine mi sono resa conto della banalità della domanda: gli obiettivi non possono essere che quelli che immagino essere di tutti, come dire, obiettivi scontati ma soprattutto doverosi: il Polo Nautico, le altre associazioni, la convenzione, i soci, le barche, la scuola vela, le manifestazioni, le richieste dei soci, ecc. ecc..

Forse, mi sono detta, quello che rileva non è l’ovvia descrizione di questi obiettivi, ma piuttosto le modalità attraverso le quali si intende perseguirli.

Su questo punto ho individuato quattro aspetti di carattere generale che ritengo essenziali al di là delle enunciazioni di principio e che sono alla base di qualsiasi iniziativa:

1. la gestione economica;

2. l’organizzazione;

3. le regole;

4. l’alleanza.

1. Gestione economica: per quanto riguarda il primo punto, è noto che le limitate entrate non sono in grado di soddisfare tutte le necessità del circolo.

Essere orientati prevalentemente al risparmio per far fronte ad evenienze future oppure preferire un investimento nell’immediato per assicurare lo sviluppo delle attività sociali, salvo poi ricorrere ad altri mezzi per far fronte a tali evenienze non è indifferente. Così come non è indifferente individuare le priorità su cui investire. Le scelte che riguardano gli aspetti economici non sono mai indifferenti oltre ad evidenziare il modo di perseguire gli obiettivi sociali.

Penso che alcune di queste decisioni richiedano il massimo della trasparenza e l’apporto dei soci: in questo senso, quindi, propongo un modello di budget predisposto dal Consiglio direttivo che, depurato dalle spese fisse e obbligatorie, stabilisca gli obiettivi annuali da raggiungere e le relative risorse finanziarie.

Laddove, poi, determinate poste siano particolarmente rilevanti, perché, ad esempio, vi è la necessità di sostituire buona parte dei mezzi, o fare investimenti sulle strutture, o perché la cifra da accantonare per la convenzione al Comune rischia di paralizzare lo sviluppo delle attività sociali, ritengo necessario il coinvolgimento preventivo dei soci che potranno così essere partecipi di scelte, di rilevanza anche futura, che riguardano il “se” impegnare il circolo ed il “come” impegnarlo.

In questo modo si garantisce in primo luogo la comunicazione e il confronto e secondariamente si pongono le basi di una programmazione che i soci possono monitorare.

2. Organizzazione: sappiamo che tutti i soci sono chiamati a partecipare alla gestione ed alle attività del circolo, ma ai consiglieri, per Statuto, si chiede qualcosa in più: gli si demanda un impegno che richiede di saper tradurre le esigenze dei soci in risposte concrete, di saper mediare, governare, decidere. Se quindi lo Statuto mette all’apice della conduzione del circolo il consiglio direttivo, non necessariamente quest’ultimo deve essere l’unico a farsi carico della sua gestione. Si è spesso ritenuto che i consiglieri del direttivo fossero anche i depositari di determinati ruoli sia in termini di responsabilità che di gestione concreta, che si è tradotta molto spesso in una gestione solitaria. Raccolgo invece alcuni suggerimenti e spunti intervenuti negli incontri di questi ultimi giorni per rivedere il ruolo del consigliere quale “attributario” a soci volonterosi e capaci, della gestione di determinate attività di cui mantiene ovviamente, rispondendone, la responsabilità della efficienza e del risultato.

3. Le regole. Un punto che ritengo imprescindibile. Mi è stato piuttosto difficile accettare in questi due anni lo sconfinamento dalle regole di chi pensava di poter usufruire di un maggior favore giustificato dai piu’ svariati motivi. E magari è stato pure giustificato oppure si è offeso se ripreso.

Io credo fermamente che il rispetto delle regole significhi prima di tutto rispetto per gli altri soci che le osservano e in secondo luogo un segno di responsabilità, reciprocità e giustizia. La credibilità del circolo si fonda anche su questo.

Non mi tirerò certo indietro se quindi sarà necessario sanzionare coloro che pensano che questo discorso non li riguardi.

4. Ultimo punto. Alleanza. Questo concetto, per me, non significa cercare “sostenitori” al nostro modo di essere, di pensare, di realizzare obiettivi o altro. Alleanza significa essere uniti e coalizzati dentro al circolo e per il circolo, per essere forti fuori: forti rispetto ai nostri vicini che troppo spesso agiscono per i propri fini senza sentirsi in dovere anche solo di informarci; forti rispetto ad un Polo Nautico che pur essendo nostro rappresentante molte volte ci ignora.

Dobbiamo imparare ad essere alleati tra noi per poi diventare alleati con gli altri: solo in questo modo possiamo arrivare forti davanti al Comune e farci rispettare.

Grazie per l’attenzione

Antonella Ballarin


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