"La
Laguna di Venezia: valori e bellezza di un sito da
salvare"
è il titolo della tavola rotonda-grido di denuncia, per
richiamare l'attenzione di tutti sulla serietà dei
problemi che gravano su Venezia e la Laguna.
L'incontro
si è tenuto all'Ateneo Veneto, organizzato da Italia
Nostra di Venezia "che da oltre cinquant'anni è in
prima linea nella difesa della città e della
laguna".
Il suo presidente, Alvise
Benedetti,
ha ricordato gli attuali problemi, dallo scavo dei
canali ai fanghi inquinati che "andranno a finire
in laguna e questa diventerà una discarica.
Attualmente, l'evoluzione delle condizioni ambientali e
l'azione spesso sconsiderata degli uomini rischiano di
produrre danni irreversibili".
Paesaggi
e sapori della Laguna, il tema scelto da Francesco
Vallerani
(Ca' Foscari): "Alcuni microcosmi andrebbero
salvati" ha detto, come la tradizione della pittura
degli anni '30 con i suoi bei paesaggi e, sostenendo che
l'identità territoriale "passa anche per il
cibo", andrebbe recuperata la piccola pesca,
salvata la civiltà orticola di Chioggia, S.Erasmo,
Treporti.
Il
degrado morfologico della laguna dovuto alla
"scelleratezza di certi interventi" è stato
l'argomento dell'intervento di Lorenzo
Bonometto,
(Presidente Società Veneziana di Scienze Naturali), che
ha messo in evidenza scenari drammatici, dalla perdita
dei sedimenti alla distruzione della biodiversità.
Studi e
ricerche, con il supporto di grafici, sulla conoscenza
della laguna dai tempi antichi ai giorni nostri, sono
stati illustrati da Rossana
Barbero Serandrei (CNR-Istituto
di Scienze Marine).
Ha
concluso l'incontro Luigi
Fozzati
(Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto,
Nausicaa - Venezia) presentando i vent'anni di attività
dell'Istituzione a Venezia e nella laguna: 850 gli scavi
in città, 350 in laguna finanziati per la maggior parte
con fondi pubblici.
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