CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Lunedì, 14 Agosto 2000
 
A spasso in laguna con l'altra Venezia
Curiosando in Bacan ed al Barenon mentre si gusta il classico saor e i pescatori gettano le lenze
Oggi e domani è tempo di dimenticare il Mose, le acque alte, i fondali alle bocche di porto, la palata delle Ceppe, la subsidenza e l'eustatismo, i fanghi rossi, il moto ondoso, le polemiche tra Costa e Brunetta. 

Oggi e domani il cronista va in laguna, in compagnia dei suoi concittadini, con il solo intento di prendere il sole, sentire il vento che profuma di mare, dondolare sull'onda. 

E guardare. 

Potrà poi dire, meglio, dell'altra Venezia, quella che il giorno di ferragosto assapora il trionfo della favola bella, è felice - e lo sa - al bacan, "premando e stagando", veleggiando sul vento "da bon", cantando "Nineta monta in gondola", guardando le nuvole che pascolano nel cielo, risalendo i canali, infilando ghebbi nascosti.Curioserà, il cronista, scendendo negli spazi dell'isola abbandonata ove un gruppo di concittadini ha imbastito la tavolata, e sta affrontando l'"anara col pien" e i "sfogi in saor". Ne ascolterà i conversari: "Vegnimo a dire al merito, siora Felicita e sior Lunardo, cossa diseo dei tempi de ogi?".

Guarderà, il cronista, con nostalgia, ricordando giorni lontani, i ragazzi che si gettano in acque dalla bricole, o dal "pero", appena a fianco di Sant'Andrea, divenuto spumeggiante trampolino. Qualcuno nel tuffo ha perso il costume.Oserà domandare a quelli della barca ancorata appena sul dente del canal dei Treporti, da cui sporgono quattro canne da orate e mormore, forse cinque, "se se ciapa", sicuro di sentirsi rispondere: "tanto sol, benedeto". "Al giro de l'acqua andarà megio".

E' il paese natale. Sono stati richiamati - i concittadini - in laguna da qualcosa che è nei geni. Che non li cambino. Per amor di San Marco. E' qui che è nata Venezia, fra queste acque che sanno ridere. Eccome ridono. Al sole di ferragosto. Col sale di quelle acque Venezia si è comprata i marmi. S'è fatta il salotto. Si è educata. Si è educata? Ogni tanto, è vero, si inciampa anche in un'autostrada. Ma, oggi è festa. Speriamo che non si facciano male.

E' il caso di guardare, pure, alle dighe. Chi dorme sui massi, chi spera di catturare "granzi pori". Chi stacca patelle, che non si mangiano e neppure servono da esca. E' per vedere come son fatte sotto. Un pescatore è furente perchè ha perso i piombi e gli hanno rubato i vermi. Ha ragione, com'è possibile rubare i vermi a uno che pesca!

In laguna sud è magari assai più quieto. Ci sono larghi spazi silenti,fra Podo ed il Fisolo. Una topetta è arrivata sino al Barenon. Non c'è nessuno. E' un luogo per poeti. Il cason di valle è crollato. Non c'è più neanche la valle. Però si può metter piede a terra. E curiosare. Dal lontano Cason di Mille Campi giunge profumo di cefali arrosto. Non si capisce quale spiro l'ha accompagnato sin qui. In cassa di colmata si son fatti la pagoda, giocano a carte, fanno il bagno, corrono dietro ai nipotini. Anche qui è Goldoni, i rusteghi, le barufe ciosote, il campiello.Quelle nubi non guasteranno la festa? Tutta matta questa estate. Quante volte s'è asciugata la barca!

Non resta che fare gli auguri. Felice ferragosto sior Lunardo Crozzola. Felice ferragosto siora Marcolina. Felice giornata, Lucietta bella. Felice giornata Filipetto.

Dopodomani toccherà riparlare di Mose.

Augusto Pulliero

 

 

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